Commento al Vangelo di domenica 17 Ottobre 2021 – p. Alessandro Cortesi op

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p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

Due discepoli, Giacomo e Giovanni, che seguivano Gesรน lungo la strada lo interrogano: โ€œconcedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistraโ€.

Questa domanda racchiude unโ€™attesa e un modo di intendere la via di Gesรน come conquista di un potere da cui puรฒ derivare lโ€™acquisizione di un ruolo e un posto di privilegio per i piรน vicini. Con la sua durezza Marco nel vangelo raffigura i discepoli come coloro che non capiscono e nemmeno seguono Gesรน. Gesรน risponde con un linguaggio simbolico e parla di calice e di battesimo: โ€œPotete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo che io ricevo?โ€. Nella Bibbia il calice รจ associato alla situazione che gli empi devono subire. Il Salmo 75,9 parla di un calice colmo di vino che gli empi dovranno bere. Eโ€™ simbolo dellโ€™ira di Dio per coloro che operano il male. Gesรน con questo rimando intende parlare di se stesso: nella sua vita prende la condizione di chi รจ piรน lontano di chi รจ โ€˜maledettoโ€™. Il suo cammino รจ in solidarietร  con i peccatori, lontani da Dio. Lโ€™immagine del battesimo โ€“ che significa immersione โ€“ rinvia poi ad una situazione di morte. Nei salmi chi รจ immerso nelle acque vive nel dramma di essere perduto: โ€œaffondo nel fango e non ho sostegno, sono caduto in acque profonde e lโ€™onda mi travolgeโ€ (Sal 69,3).

Gesรน indica in tal modo la sua strada: non si tratta di un percorso di ascesa, di conquista di potere, di gloria e potenza, ma di umiliazione e morte. Sullo sfondo รจ lโ€™annuncio della croce stessa.

Dice anche loro che il โ€˜regnoโ€™ รจ dono del Padre e non dipende da progetti umani. I due discepoli sono particolarmente sicuri e rispondono โ€˜noi possiamo fare questoโ€™, ma Gesรน indica ad un orizzonte nuovo. Propone loro una via diversa, contro corrente rispetto alle mire umane di affermazione e supremazia: โ€œsapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi perรฒ non รจ cosรฌ; ma chi vuol essere grande tra voi si farร  vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi si farร  servo di tuttiโ€.

In queste parole si puรฒ ritrovare una descrizione della via di Gesรน, quale strada del servizio e del dono di sรจ per tutti. Nella sua prassi egli attua la missione del โ€˜servoโ€™: โ€œIl Figlio dellโ€™uomo infatti non รจ venuto per essere servito ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiโ€.

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La sua via รจ accostabile a quella del servo, una figura che il secondo-Isaia vissuto nel tempo della fine dellโ€™esilio aveva delineato nei suoi scritti. โ€œDisprezzato e reietto dagli uomini, che ben conosce il patireโ€. Tuttavia il servo sofferente รจ come una pianta nel deserto e come una radice in terra arida. La sua vita arreca linfa nuova e porta feconditร . Benchรฉ egli sia sottoposto al disprezzo e alla condanna, proprio nel suo offrirsi per gli altri va compiendosi la salvezza di Dio. Il suo soffrire รจ dono della sua vita in rapporto a tutto il popolo e diviene esperienza di salvezza per tutti. โ€œIl giusto mio servo giustificherร  molti egli si addosserร  la loro iniquitร โ€. Marco nel suo vangelo presenta Gesรน come colui che รจ venuto per servire e non per essere servito e legge nel suo progetto di vita il compimento delle caratteristiche del โ€˜servo di Jahwรจโ€™.

Marco raccoglie cosรฌ un altro fondamentale insegnamenti di Gesรน ai suoi lungo la via: si tratta di fare proprio il suo destino. La sua proposta รจ un modo alternativo di vivere i rapporti. In contrasto con la ricerca dei primi posti Gesรน invita a vivere nella gratuitร  del servizio. La via che Gesรน ha seguito apre liberazione dalla schiavitรน e dalla morte per tutti. Su questa via chiama i suoi a seguirlo.

Alessandro Cortesi op