p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
I primi capitoli di Genesi costituiscono una grande riflessione presentata con il linguaggio del mito sulla condizione umana e sulle sue fondamentali esperienze. Nel mezzo dellโopera creativa proveniente dalle mani di Dio, e di cui รจ parte, lโessere umano, lโAdam โ il terreno โtratto dalla terraโ โ vive una profonda solitudine esistenziale: puรฒ dare il nome agli esseri viventi, essere custode e pastore di un mondo che comprende varietร meravigliose di rocce, animali e piante ma percepisce la mancanza di โun aiuto simileโ. Senza qualcuno che โgli stia di fronteโ nella paritร , non puรฒ attuare quello scambio di parola, quella condivisione di vita, quel dialogo in cui ritrovare il senso della vita nellโaccoglienza reciproca e nel cammino comune.
Le prime pagine di Genesi descrivono cosรฌ la condizione umana e nel racconto richiamano al dono di una presenza che risponde a questa sete profonda e porta ad uscire dalla solitudine: mentre Adam dorme Dio agisce e gli fa trovare una presenza accanto, un โtuโ in cui riconoscersi, rispecchiarsi, con cui vivere la meraviglia dellโamore. Il sonno รจ grande metafora del non sapere perchรฉ momento in cui la luciditร viene meno: nel sonno che รจ spazio dellโagire di Dio, si apre unanovitร . La presenza nuova di fronte a lui per Adam rimane mistero di gratuitร : non sa da dove viene e non รจ e non potrร mai essere in suo possesso e nel suo dominio. La presenza uguale e diversa, ritrovata come dono stupefacente e inatteso, accanto, รจ appunto dono gratuito che reca in sรฉ il tocco di Dio. Ed รจ anche parte di se stesso: nel cammino dellโincontro potrร cosรฌ scoprire lโaltro, diverso, ma anche ritrovare se stesso: solo nel rapporto potrร scorgere il volto dellโumano intero. Nello stesso tempo questa presenza dono gli sta di fronte, in una diversitร irriducibile. Eโ simile, โcarne della mia carne, osso dalle mie ossaโ, simile nel corpo e nellโinterioritร , eppure profondamente diversa e altra, non assimilabile, da accogliere e incontrare sempre nuovamente. Da qui la bellezza e la fatica della comunicazione.
LโAdam tratto dalla terra risponde a questo dono con un inno di gioia e meraviglia: โโฆla si chiamerร donna (ishaโ) perchรฉ dallโuomo (ish) รจ stata toltaโ. Il gioco di parole della lingua ebraica esrpime la medesima radice e nello stesso tempo la diversitร dei due. Eโ espressione della medesima condizione e della condivisione che si apre come chiamata. Nellโinno di gioia Adam scopre la sua identitร piรน profonda e originaria: โIn principio Dio creรฒ lโumano, maschio e femmina li creรฒโฆโ Allโinizio Dio crea un principio unico, in cui ish (uomo) e ishaโ (donna) formano una sola cosa.
Da questo dono e disegno, che sta al principio, sorge la vocazione per ogni uomo e donna, allโincontro, a compiere nellโesistenza il sogno di unโunitร sempre da ricercare, nello star di fronte come โdiversiโ e come โsimiliโ.
โPer questo lโuomo abbandonerร suo padre e sua madre e si unirร a sua moglie, e i due saranno una carne solaโ. La โcarneโ che lโuomo e la donna sono chiamati a realizzare come unitร รจ la vita che si esprime nelle diverse dimensioni.
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Di fronte alla domanda sulla questione del ripudio Gesรน rinvia a quel racconto del principio e richiama al disegno originario di Dio. La questione del ripudio era un tema trattato nelle dispute religiose del tempo, vedeva la possibilitร del ripudio solo della donna attuandolo addirittura per futili motivi, e poneva cosรฌ le donne in una condizione di discriminazione e inferioritร . Gesรน non si lascia ingabbiare nelle prescrizioni di una legge che rischia sempre di rimanere indifferente alle storie delle persone. Richiama alla chiamata ed alla responsabilitร dello stare di fronte allโaltro e di fronte a Dio. Ciรฒ implica aprirsi allโazione del โDio che congiungeโ, che ha un progetto di amore e non si lascia rinchiudere ma apre a vivere la ricerca mai compiuta di vivere in modo autentico lโamore nella responsabilitร che coinvolge le coscienze di fronte a Lui.
Alessandro Cortesi op



