don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo del 19 Settembre 2021

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La psicologia ci ricorda che chi vuol essere il โ€˜piรน grandeโ€™, รจ perchรฉ in realtร  si reputa piccolo e insignificante.
Si compensa il vuoto che ci abita col bisogno di dire โ€˜io sonoโ€™.

Inoltre si pensa dโ€™essere grandi attraverso la logica dellโ€™accumulo, fagocitando oggetti, persone, affetti e corpi. Dal momento in cui abbiamo confuso lโ€™essere con lโ€™avere, crediamo che โ€˜piรน si ha piรน si รจโ€™.

esรน รจ qui ad indicarci unโ€™altra via per โ€˜essereโ€™ grandi: la relazione e il dono di sรฉ. Servire facendosi dono rende signori. Si รจ grandi nella misura in cui si partecipa la propria intelligenza, le proprie doti, il tempo, i beni.

Gesรน nel nostro brano pone โ€˜in mezzoโ€™ un bambino, ossia โ€“ al suo tempo โ€“ ciรฒ che agli occhi degli uomini era semplicemente nulla. Ebbene, ora lโ€™accoglienza di un bambino ovvero dellโ€™ultimo elemento della societร  diventa la discriminante per il proprio rapporto e comunione con Dio, per una vita riuscita e per vivere lโ€™umana grandezza. Potrai reputarti grande nella misura in cui ti pre-occupi degli ultimi.

Non solo, porsi nelle cosiddette โ€˜mani di Dioโ€™ significherร  porsi nelle mani dellโ€™altro, perchรฉ ciรฒ si chiama amore, mentre mettere gli altri nelle proprie mani รจ semplicemente potere. Il dramma รจ che a volte pensiamo di essere potenti perchรฉ abbiamo qualcuno nelle nostre mani, alle nostre dipendenze, legati a noi magari da rapporti di affetto o pseudo-amore.

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Ma occorre stare attenti, qui si parla di accoglienza non di elemosine. Vivere da fratelli non รจ tanto fare delle cose per lโ€™altro, ma accogliere lโ€™altro, tout court, cosรฌ comโ€™รจ, nella sua oggettivitร . Accogliere lโ€™altro, il piรน delle volte significa proprio astenersi dal fare qualcosa per lui.
Alla fine noi tutti abbiamo piรน bisogno di un cuore che ci accolga cosรฌ come siamo, nella nostra piรน profonda veritร , che di qualcuno che ci dimostri il suo bene riempiendoci le mani di doni e ricoprendoci di belle parole.


AUTORE: don Paolo SquizzatoFONTECANALE YOUTUBE