I Carmelitani di Australia e Timor-Leste – Commento al Vangelo di domenica 12 Settembre 2021

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Chi sono io?

Tutti noi, chi piรน chi meno, ci misuriamo e delineiamo la nostra identitร  in risposta ai commenti e alle idee degli altri. Fin da piccoli ci viene insegnato come parlare, vestire e agire per essere ‘accettabili’ agli occhi degli altri. Si tratta di una buona cosa in sรฉ, ma a volte puรฒ prendere una piega terribilmente deleteria.

Le celebritร , i campioni dello sport e i giovani possono diventare cosรฌ vulnerabili alle attese e alle reazioni dei frequentatori dei social che finiscono per smarrire la propria identitร , oppure si fanno un’idea piuttosto distorta della propria identitร . Purtroppo, in entrambi i casi gli effetti sull’equilibrio mentale della persona sono considerevolmente negativi.

Il Vangelo di questa domenica ci insegna come trovare la nostra vera identitร .

Sia โ€˜la genteโ€™ che Pietro si sono fatti unโ€™idea su chi sia Gesรน. Per la gente รจ Giovanni il Battista, Elia o uno dei profeti tornato dai morti. Per Pietro egli รจ il Cristo, il Messia. Ma quel che segue rivela che Pietro e Gesรน hanno idee molto diverse sullโ€™identitร  del Messia.

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Pur avendo ben chiaro che Gesรน รจ il Messia, Pietro fraintende che tipo di Messia Gesรน sia. Egli forse voleva un Messia regale e guerriero, potente e glorioso. Non puรฒ immaginare come questo suo Messia finisca per morire nel modo annunciato da Gesรน.

Gesรน chiama Pietro โ€˜Satanaโ€™. Per cogliere la vera identitร  di Gesรน e cominciare a sintonizzarsi con il cuore di Dio, Pietro deve โ€˜andare dietroโ€™ (seguire) Gesรน.

Ciรฒ che si chiede a questi discepoli รจ la rinuncia alla loro falsa identitร  (spesso definita da quello che possediamo o dal lavoro che facciamo, dalle nostre delusioni) per scoprire la loro autentica identitร  di figli e figlie di Dio, da lui amati, tramite una vita donata agli altri nel servizio generoso (prendere la propria croce).

Spesso mi rendo conto che i genitori sono un ottimo esempio di quanto si sta dicendo, perchรฉ devono costantemente dimenticare se stessi, le proprie esigenze, speranze o desideri e sacrificare tempo, energie e denaro per prendersi cura con amore dei propri figli. รˆ facendo questo che spesso scoprono il meglio di se stessi.

Nel Vangelo, Gesรน, il vero Messia, si mostra non come un glorioso Re divino, bensรฌ come il Servo sofferente di Dio, del quale parla Isaia nella prima lettura. La via della sequela non รจ questione di auto glorificazione, ma di servizio autentico, nella scoperta della nostra vera identitร  di figli e figlie di Dio, da lui amati.

Come discepoli di Gesรน cerchiamo di vivere la nostra vita come occasione per servire i nostri fratelli e le nostre sorelle nel mondo. Ma non รจ possibile far questo fino a quando, imprescindibilmente, non realizziamo la nostra chiamata e la nostra vera identitร  di popolo di Dio.

รˆ allora che diventiamo una sorgente di amore, misericordia, speranza, compassione, giustizia, veritร , sollecitudine e operativitร  cristiana come servi di Dio e a servizio gli uni degli altri. Ecco cosa significa FARE il Vangelo.

Riflessione tratta dal sussidio dei Carmelitani di Australia e Timor-Leste

Mongolo1984, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons