Commento al Vangelo di domenica 12 Settembre 2021 – p. Alessandro Cortesi op

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p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

La prima lettura raccoglie una testimonianza di sofferenza e di speranza. Il servo di Jahwรจ, figura di un perseguitato, costretto a subire disprezzo e condanna per la sua fedeltร  al Signore apre il suo cuore nel momento della prova e richiama quanto sta al centro della sua esistenza: lโ€™ascolto della parola di Dio che ha orientato e dato un senso nuovo a tutto. โ€œIl Signore Dio mi ha aperto lโ€™orecchioโ€.

Anche nella sofferenza e nella solitudine rimane saldo questo riferimento di fiducia โ€œil Signore Dio mi assisteโ€ฆ รจ vicino chi mi rende giustiziaโ€. La presenza di Dio accanto come difensore anche nellโ€™abbandono รจ avvertita quale unico rifugio e motivo di resistenza al male. Lโ€™unica forza per sostenere ogni opposizione e il dolore del rifiuto รจ ritrovata nel senso di una presenza del Dio che parla aprendo una relazione nuova in modo personale e unico e con la sua parola ha spalancato le orecchie e la stessa vita.

A metร  del vangelo di Marco emerge la domanda fondamentale: chi รจ Gesรน? Nellโ€™itinerario del discepolo presentato nello scritto questo interrogativo si colloca dopo un primo momento di accoglienza dei gesti di Gesรน ma anche mentre cresce unโ€™attitudine di sospetto e rifiuto perchรฉ il suo profilo non corrisponde ad attese e interessi. Non asseconda infatti le attese di un guaritore a disposizione, non offre soluzioni immediate a problemi, non garantisce gloria e possesso, soprattutto si distanzia da una mentalitร  religiosa del sacrificio e del potere che non coinvolge la vita. In disparte Gesรน interroga i discepoli.

Pietro risponde โ€œTu sei il Cristoโ€ e ciรฒ significa il messia, lโ€™Unto, il consacrato di Dio, colui che รจ atteso come re dโ€™Israele. Ma il problema che si apre รจ quale tipo di messia? Non puรฒ essere una questione teorica. Eโ€™ domanda che investe la vita e la inserisce in un cammino. Solo in quelal via si potrร  scoprire un volto di messia che pone in crisi e contesta le attese di primeggiare. Eโ€™ questo il cuore dellโ€™intero racconto di Marco: โ€œE cominciรฒ ad insegnar loro che il Figlio dellโ€™uomo doveva molto soffrire ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitareโ€.

Sono queste parole elaborate dopo la passione di Gesรน, ma racchiudono in sintesi il percorso di una vita. La proposta che Gesรน fa ai suoi โ€“ e in questo racconta e non definisce la sua stessa identitร  โ€“ รจ di condividere la sua via. Eโ€™ un cammino non di successi e gratificazioni, ma invito a fare della vita un dono nella fedeltร  allโ€™amore, nella relazione, nel farsi poveri non assecondando la logica dellโ€™accumulare per sรจ ma scegliendo la logica del perdersi e dellโ€™accogliere, assumendo tutte le conseguenze. Pietro reagisce a tale prospettiva e rifiuta un messia impotente e sofferente.

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E a questo punto il rimprovero di Gesรน รจ chiaro: โ€˜tu non pensi secondo Dio ma secondo gli uominiโ€™. Lo richiama a stare dietro di lui, a mettersi a seguirlo: โ€œChi vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi seguaโ€ฆ chi perderร  la sua vita per causa mia e del vangelo, la salverร โ€. Lโ€™identitร  di Gesรน puรฒ essere incontrata solamente in un coimvolgimento personale, nel seguirlo. Il racconto della sua vita diviene racconto dela vita dei discepoli. La croce non รจ luogo del dolore come certa religiositร  del sacrificio ha portato ad intendere, ma luogo di manifestazione di una solidarietร  senza confini, di una vita vissuta sino alla fine come dono e servizio nellโ€™amore.

Alessandro Cortesi op