don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 23 Agosto 2021

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CEMBALI SQUILLANTI

A differenza dei veri servitori di Dio, come San Paolo, gli scrivi e i farisei non operano per la gloria di Dio e non ringraziano Dio con gioia per la sua grandezza, ma semmai โ€“ come il fariseo della parabola -, ringraziano Dio per averli resi migliori degli altri.

Inizia oggi la lettura della Prima lettera di San Paolo apostolo ai Tessalonicesi, che accompagnerร  la liturgia eucaristica per oltre una settimana. In questo testo, che รจ lo scritto piรน antico del Nuovo Testamento, si puรฒ cogliere il grande entusiasmo per la diffusione del Vangelo della giovanissima comunitร  cristiana, nata in un contesto pagano. I primi cristiani attendevano un ritorno imminente del Signore Gesรน. Poichรฉ questโ€™attesa si prolungava, Paolo ricorda che nessuno conosce il giorno della Parusรฌa, che potrebbe essere vicino o molto lontano; ciรฒ che conta รจ che i cristiani rimangano nella pace, cercando di essere costantemente vigili e sobri, come se ogni giorno fosse lโ€™ultimo, ed evitando di tornare a comportarsi come un tempo, quando vivevano nelle tenebre.

La lettera inizia, secondo il tipico stile Paolino, con un ringraziamento a Dio: ยซRendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti lโ€™operositร  della vostra fede, la fatica della vostra caritร  e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesรน Cristo, davanti a Dio e Padre nostroยป.

Troviamo qui elencate le tre virtรน teologali, ovverossia le virtรน infuse dello Spirito Santo attraverso il battesimo: la fede, la speranza della caritร . Ognuna di queste virtรน รจ qualificata attraverso tre sostantivi: rispettivamente lโ€™โ€œoperositร โ€, la โ€œfaticaโ€ e la โ€œfermezzaโ€.

Paolo ringrazia Dio prima di tutto per ยซlโ€™operositร ยป della fede dei Tessalonicesi. Unโ€™operositร  che si traduce nel cambiamento esteriore della vita, cioรจ โ€“ come si legge poco dopo โ€“ nella rinuncia agli idoli, a uno stile di vita mondano, basato sulla ricerca egoistica della ricchezza e del piacere fine a se stesso, per servire il Dio vero. Se la fede non รจ operosa, come scrive anche San Giacomo, รจ morta. Se, invece, รจ operosa รจ destinata a diffondersi, come scrive Paolo, a tal punto che tutti parlano della conversione dei Tessalonicesi! In secondo luogo, Paolo parla della fatica della caritร . รˆ interessante lโ€™accostamento di queste due parole. Nella Prima lettera ai Corinzi lโ€™Apostolo scrive che la caritร  รจ prima di tutto โ€œpazienteโ€ o, secondo unโ€™altra traduzione, โ€œmagnanimaโ€, cioรจ capace di soffrire e di sopportare tutto per il bene dellโ€™altro. Non dobbiamo spaventarci se la caritร  comporta fatica, perchรฉ senza fatica non cโ€™รจ vera caritร ! ย Infine, Paolo parla della fermezza della speranza. La speranza cristiana non รจ qualcosa di aleatorio, come quando si spera nel bel tempo. Ma รจ una profonda e radicata certezza interiore, dono dello Spirito Santo che abita in noi, paragonata, nella stessa lettera, a un โ€œelmoโ€ (5,8) che tiene lontana la tristezza e il pessimismo (cf, 4,13), poichรฉ nel cuore cโ€™รจ la convinzione che Cristo alla fine trionferร  su ogni male, anche sul peggiore che รจ la morte.

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Tuttโ€™altra atmosfera si respira nel Vangelo, dove ci troviamo nel capitolo 23ยบ di Matteo, che raccoglie le invettive di Gesรน contro lโ€™ipocrisia degli scribi e dei farisei. Apparentemente anchโ€™essi sono al servizio del regno, perchรฉ osservano in modo scrupoloso tutte le tradizioni religiosi e legali, ma in realtร  โ€“ dice Gesรน โ€“ essi chiudono il regno davanti alla gente, senza potervi entrare e senza lasciar entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Perchรฉ? Perchรฉ sono concentrati soltanto su questioni esteriori rituali, su problemi di puritร  e di impuritร , su unโ€™osservanza formale della legge, e perdono di vista il precetto piรน importante: quello dellโ€™amore verso Dio e della misericordia verso prossimo. Cosรฌ facendo non possono riconoscere Gesรน e allontanano anche i migliori dal regno dei cieli. Li inducono a una religiositร  malata, fatta di scrupoli e manie, allontanandoli da una religiositร  semplice e sana, basata su piccoli sacrifici quotidiani di amore e sulla sottomissione gioiosa della propria volontร  a quella di Dio.

A differenza dei veri servitori di Dio, come San Paolo, gli scrivi e i farisei non operano per la gloria di Dio e non ringraziano Dio con gioia per la sua grandezza, ma semmai, come il fariseo della parabola, ringraziano Dio per averli resi migliori degli altri, perchรฉ fedeli anche nei dettagli alle tradizioni dei loro padri. Ma sono ciechi e guide di ciechi perchรฉ privi di amore e colmi di aviditร , di giudizi e di superbia! Come scrive san Paolo, sono come โ€œcembali squillantiโ€, perchรฉ amano proferire tante belle parole per attirare la compiacenza degli uomini, ma dentro sono vuoti e privi di amore!

Il Signore ci preservi dalla falsa religiositร  esteriore, lamentosa e senza amore e ci conceda una fede umile e operosa, una caritร  paziente e una speranza certa. Amen.

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