Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 8 Agosto 2021

1799

La tentazione di mormorare

La folla che ascolta Gesรน nella sinagoga di Cafarnao non riesce ad andare oltre i pregiudizi della conoscenza carnale della famiglia del Maestro. Le sue parole ispirate e rivelative suscitano interrogativi e sospetti, che sfociano nella mormorazione. Anche il popolo di Israele nel deserto, a causa dellโ€™incredulitร  al piano liberatore e salvifico di Dio, operato per mezzo di Mosรจ, era precipitato nello stesso atteggiamento. Non si tratta semplicemente del chiacchiericcio e del pettegolezzo, giร  di per se stessi molto distruttivi e pericolosi per la vita della comunitร , quanto di una piรน grave e nefasta chiusura del cuore, che non riconosce la novitร  e lโ€™operare di Dio nella storia e nelle esistenze umane.

Il pregiudizio si trasforma in una vera e propria schiavitรน che blocca lโ€™agire di Dio nella freddezza e nellโ€™appiattimento sui propri modi di vedere. Questa chiusura porta ad un atteggiamento di negativitร  e pessimismo che, oggi come allora, fa tanto male alla Chiesa e alle comunitร  cristiane.

Nel discorso di apertura del Concilio Vaticano II, San Giovanni XXIII, riportando lโ€™esistenza di atteggiamenti simili prima dellโ€™assise conciliare dellโ€™epoca, si esprimeva in questi termini: โ€œSpesso infatti avviene, come abbiamo sperimentato nellโ€™adempiere il quotidiano ministero apostolico, che, non senza offesa per le Nostre orecchie, ci vengano riferite le voci di alcuni che, sebbene accesi di zelo per la religione, valutano perรฒ i fatti senza sufficiente obiettivitร  nรฉ prudente giudizio. Nelle attuali condizioni della societร  umana essi non sono capaci di vedere altro che rovine e guai; vanno dicendo che i nostri tempi, se si confrontano con i secoli passati, risultano del tutto peggiori; e arrivano fino al punto di comportarsi come se non avessero nulla da imparare dalla storia, che รจ maestra di vita, e come se ai tempi dei precedenti Concili tutto procedesse felicemente quanto alla dottrina cristiana, alla morale, alla giusta libertร  della Chiesa. A Noi sembra di dover risolutamente dissentire da codesti profeti di sventura, che annunziano sempre il peggio, quasi incombesse la fine del mondoโ€ (Discorso di apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, 11 ottobre 1962, nn. 2-3).

Nel brano del Vangelo, Gesรน stesso cerca di dissipare queste tenebre della mormorazione ricordando che nel cuore di ogni uomo esiste un moto di attrazione operato dal Padre, il cui disegno sapiente รจ alla base della venuta del Figlio nel mondo. La chiave per entrare nellโ€™accettazione di questa veritร  ed intraprendere un percorso di graduale comprensione di essa รจ dato dal credere. Solo la fede apre lโ€™accesso alla vita eterna.

Questa espressione, nel contesto di San Giovanni, non si riferisce solo al concetto della vita oltre la morte, quanto a quello della โ€œvita divinaโ€ in noi, la relazione con Cristo vivente, che per mezzo dello Spirito in noi รจ giร  anticipo di eternitร . Facendosi lui stesso cibo per lโ€™anima, attraverso la sua Parola, la sua sapienza che discende dal cielo e poi ancora, come spiegherร  piรน avanti attraverso il suo Corpo dato e il suo Sangue versato nellโ€™Eucaristia, Gesรน รจ la porta di questa vita divina.

Chi riconosce la gioia di questo incontro, lโ€™accoglie e la vive, non puรฒ rimanere schiavo della tristezza e del pessimismo, mai!


Fonte