AUTORE: Paolo di Martino
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La vita eterna รจ giร iniziata!
Dopo il miracolo della condivisione del pane, Gesรน resta turbato dalla reazione della folla. La gente non ha capito e inizia un discorso forte in cui accusa la folla di cercarlo solo per essere sfamati.
In fondo la reazione della folla รจ giustificata: chi si crede di essere? ยซCostui non รจ forse Gesรน, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque puรฒ dire: โSono disceso dal cieloโ?ยป. ร lโunica volta in cui esce il nome di Giuseppe nel vangelo di Giovanni. Come puoi Gesรน di Nazareth, che รจ un uomo come noi, essere Dio? Questo รจ il problema dellโEucaristia. Faticavano a crederlo e come dargli torto. Gesรน appariva poco religioso, non molto pio ma soprattutto non molto propenso a risolvere i loro problemi. Insomma, non combaciava con lโidea che avevano di Dio. Dโaltra parte non lo compresero appieno neppure coloro che vissero con lui giorno e notte, nemmeno coloro che assieme condivisero pani, pesci e speranza.
La domanda che soggiace รจ una sola: chi รจ Gesรน di Nazareth? Il Vangelo รจ il racconto di una persona e non lโesposizione di unโidea. La conversione consisterร sempre nel passare dallโidea di Dio allโincontro personale col Dio di Gesรน. Per questo il Vangelo รจ al contempo continua educazione su chi รจ Dio e guarigione delle mie assurde idee su Dio.
Il Dio che Gesรน ha raccontato รจ il Dio che, stanco di essere frainteso, si fa corpo. Un Dio che suda e impara, si stanca e ride. Un Dio che si piega sullโumanitร ferita, come un buon samaritano. Un Dio che si commuove alle lacrime, che ama lโamicizia e lโaccoglienza.
Gesรน di Nazareth ci ha svelato il vero volto di Dio, un Dio paziente, silenzioso, rispettoso dellโuomo perchรฉ rispettoso della libertร dei suoi figli. Questo รจ Dio, il Dio di Gesรน, il Dio vero. Non quello, a volte irriconoscibile, delle nostre predicazioni, non quello terribile delle nostre paure. Dio รจ un bambino che cerca il piccolo seno della madre per vivere. Un Dio cosรฌ ci spiazza! Vorremmo un Dio potente, che ascolta la nostra preghiera, e ci troviamo un Dio che ci chiede aiuto. Insomma vorremmo un Dio onnipotente e inveceโฆ
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Essere uomini รจ talmente bello che Dio ha voluto essere uno di noi. Questโumanitร povera e inquieta รจ il luogo che Dio ora abita e trasfigura.
Se Dio รจ cosรฌ, significa che Dio รจ nascosto, incarnato nelle persone, nelle situazioni, nella storia. Dio non si vede, si riconosce. Se Dio รจ cosรฌ, significa che Dio รจ avvicinabile e che lโidea di un Dio onnipotente da tenere a bada รจ pagana. Significa che Dio non risolve i problemi, ma li condivide. Se Dio รจ cosรฌ, significa che ha bisogno di noi, come ha avuto bisogno di cinque pani e due pesci per sfamare migliaia di persone, come ha avuto bisogno che i servi, a Cana, riempissero dโacqua le giare per trasformarla in vino, come ha avuto bisogno di una madre e di un padre.
Tutta la nostra vita รจ una conversione dalla nostra idea di Dio al Dio di Gesรน Cristo. Ogni uomo รจ chiamato a percorrere la via che รจ Gesรน per scoprire il vero volto di Dio. Ci vuole lโintera vita per farlo e continua conversione. E noi, in quale Dio crediamo?
I Giudei (anche se erano galilei ma Giovanni usa questo termine per indicare la loro incredulitร ) non lโhanno proprio digerita lโaffermazione: ยซIo sono il pane disceso dal cieloยป e iniziano a mormorare.
Ci saremmo aspettati un Gesรน piรน morbido, in cerca di una comune base di dialogo e invece diventa ancora piรน pungente rivelando il rapporto unico e privilegiato con Dio.
โNessuno puรฒ venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandatoโ. Non si diventa cristiani se non per questโattrazione, non certo per via dโindottrinamento. La legge, le norme non hanno mai cambiato nessuno.
Gesรน ci libera dallโansia da prestazione. La fede non รจ ciรฒ che lโuomo fa per Dio, ma ciรฒ che Dio fa per lโuomo e che lโuomo accoglie. Non siamo noi ad amare Dio, ma รจ Dio che ha amato noi. ร Dio che prende lโiniziativa. ร un Dio che immeritatamente e incondizionatamente ama gli uomini. Lโuomo non deve far altro che accogliere questโamore, lasciarsi trasportare da questโonda dโamore e con Dio e come Dio andare verso gli altri.
Non รจ la nostra โagitazione spiritualeโ ad attirare Dio in noi! ร lโopera di Dio che entrando in noi puรฒ finalmente renderci uomini e donne felici.
Quando pensiamo di non aver fede non perdiamo tempo in inutili sensi di colpa, chiediamola al Signore. Gesรน รจ il modo che Dio ha di donarci questo dono. I sacramenti sono il Figlio e soprattutto nellโEucarestia noi riceviamo una scorta di fede, anche se riceverla non ci assicura che la useremo. Come ogni dono, anche questo deve essere accettato. Al dono corrisponda una scelta. SantโAgostino ci ricorderebbe che โil Dio che ci ha fatti senza di noi, non ci salva senza di noiโ. Se stiamo per affogare non basta che qualcuno ci lanci un salvagente, dobbiamo afferrarlo e farne buon uso. La redenzione non รจ semplicemente Dio che ci salva, che ci rende pienamente felici ma noi che ci lasciamo salvare da Lui. Non siamo salvi per forza, siamo salvi per grazia e per adesione a questo dono.
Ma quello che colpisce รจ che Gesรน pone la fede come fondamento della vita eterna.
La vita eterna non รจ semplicemente la vita futura come la puรฒ pensare qualsiasi uomo appartenente ad altre religioni. La vita eterna รจ Gesรน stesso.
โChi crede ha la vita eternaโ. Attenzione! Non โavrร โ ma โha la vita eternaโ. Non รจ una promessa per il futuro, ma il presente! Chi crede (cioรจ vive come Lui) ha la vita eterna, ora, adesso! La โvita eternaโ non รจ la โvita dopo la morteโ, ma la โvita dellโEternoโ, una vita compiuta, realizzata. La risurrezione riguarda i vivi! Cioรจ Dio ci dona una qualitร di vita cosรฌ grande capace di superare la morte. La vita eterna non รจ un premio che avrร chi si sarร comportato bene ma un โmodo di vivereโ giร nel presente. Lโeternitร รจ giร iniziata.
Il protagonista del brano รจ il verbo mangiare. Le religioni orientali si concentrano sul respiro, il cristianesimo ha come gesto centrale il mangiare. Mangiare รจ questione di vita o di morte. Ecco, Dio รจ cosรฌ: una questione di vita odi morte spirituale. Gesรน mangiando con i peccatori, gli ultimi ci assicura che il principio della felicitร non sta nei nostri digiuni per lui, bensรฌ nel suo mangiare con noi. Il Cristianesimo รจ la religione del corpo. Nel corpo cโรจ tutto ciรฒ che unisce una persona alle altre: parola, sguardo, gesto, ascolto, cuore. Ecco perchรฉ ci ha donato il Suo corpo. Ci ha dato tutta la sua storia.
La bella notizia di questa Domenica? Giร oggi possiamo vivere unโanticipazione di Paradiso perchรฉ la fede fa eterna la vita giร ora, adesso, perchรฉ la riempie dellโeternitร stessa di Dio.
Fonte: il blog di Paolo de Martino



