Fabio Quadrini – Commento al Vangelo di domenica 6 Giugno 2021

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Non finiremmo mai di scrivere, se dovessimo soffermarci su ogni dettaglio della pericope odierna.
Difatti la narrazione dellโ€™Ultima Cena -alcuni studi ipotizzano come il Cenacolo fosse la casa della famiglia dellโ€™evangelista odierno, ovvero Marco รจ gravida di richiami storici e rimandi teologici.
Da notare, infatti, come in questa narrazione marciana siano presenti, netti e chiari, innanzitutto dei riferimenti legati propriamente alla tradizione culturale-storica ebraica.

Il primo รจ certamente il richiamo alla recita della benedizione (cf. Mc 14, 22: ยซE, mentre mangiavano, prese il pane e recitรฒ la benedizione, lo spezzรฒ e lo diede loro, dicendo: โ€œPrendete, questo รจ il mio corpoโ€ยป), che rimanda direttamente alla proclamazione della berachร  (ยซbenedizioneยป in ebraico), o meglio delle varie berachรฒt (ยซbenedizioniยป), che gli Ebrei ritualmente recitano nella celebrazione della Pรจsach (ยซPasquaยป in ebraico); berachรฒt , comunque, che per gli Ebrei non sono solamente formule che si recitano durante i riti o in specifiche occasioni, ma fanno parte del โ€œparlare correnteโ€ del pio ebreo (a noi, invece, appartengono, purtroppo, altri intercalari correntiโ€ฆ). Difatti gli Ebrei benedicono Adonร i (ยซIl Signoreยป in ebraico) in ogni modo e maniera, per qualsiasi cosa, in ogni momento della giornata (ad esempio si pronunciano berachรฒt quando si sente un tuono o si vede un fulmine o un arcobaleno). โ€“cf. Mc 6, 41: ยซPrese i cinque pani e i due pesci, alzรฒ gli occhi al cielo, recitรฒ la benedizione [in greco รจ eulรณgesen], spezzรฒ i pani e li dava ai suoi discepoli perchรฉ li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tuttiยป. Rileviamo altri dettagli dal Vangelo odierno. La richiesta di avere un luogo per ยซmangiare la Pasquaยป (cf. Mc 14, 12.14) non era una singolaritร , poichรฉ, durante la celebrazione di Pรจsach, era prassi per gli abitanti di Gerusalemme riservare e tenere a disposizione una stanza della casa per coloro che, in pellegrinaggio, salivano alla Cittร  Santa, lasciando le proprie abitazioni. Interessante rilevare, ancora, come lโ€™uomo ยซcon una brocca dโ€™acquaยป (cf. Mc 14, 13) potrebbe essere un appartenente alla comunitร  degli Esseni (non era consuetudine, infatti, che lโ€™incarico di attingere lโ€™acqua fosse assegnato agli uomini; ma nella comunitร  degli Esseni le donne non cโ€™erano, quindi tale incarico spettava per forza agli uomini). Inoltre, il luogo dove ad oggi รจ riconosciuto il sito del Cenacolo si ritiene che fosse situato proprio nel quartiere esseno di Gerusalemme (comunque, ci limitiamo solamente a riportare, senza confermare o ribadire, queste tesi in merito agli Esseni, facendo infatti presente come nel testo evangelico questo dato personaggio sia descritto semplicemente come ยซuomo con una brocca dโ€™acquaยป, senza alcun riferimento allโ€™attingere o altro)

Proseguendo nellโ€™analisi del Vangelo odierno, notiamo come nel testo ci sia esattamente il termine โ€œEucaristiaโ€: ยซPoi prese un calice e rese grazieยป (Mc 14, 23).
Lโ€™atto del ยซrese grazieยป, infatti, รจ reso col verbo eucharistรฉsas (letteralmente ยซbene/buono [eu] โ€“ grazia/ringraziare [chรกris]ยป). -Interessante notare come in un altro racconto evangelico della moltiplicazione dei pani non ci sia la โ€œbenedizioneโ€ (come visto sopra), ma il โ€œrendimento di grazieโ€: ยซAllora Gesรน prese i pani e, dopo aver reso grazie [eucharistรฉsas], li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevanoยป (Gv 6, 11). Certamente il โ€œpronunciare la benedizioneโ€ (sul pane โ€“ cf. Mc 14, 22) e il โ€œrendimento di grazieโ€ (sul calice โ€“ cf. Mc 14, 23) possono essere considerati sinonimi, ovvero una medesima pratica allโ€™interno dello stesso rito (nel caso di specie del Vangelo odierno il rito di Pรจsach), nondimeno si potrebbe rilevare, in questa โ€œduplicitร โ€, da una parte (berachร  โ€“ nel greco del Vangelo odierno si usa il verbo eu-logรฉo [letteralmente ยซbene/buono-direยป] ) il voler sottolineare lโ€™appartenenza propria di Gesรน al mondo ebraico (รจ indiscutibile come Gesรน fosse un ebreo), dallโ€™altra parte, adoperando il termine visceralmente greco eucharistรฉsas (si poteva benissimo usare nuovamente eulogรฉo, il quale, perรฒ, pur se anchโ€™esso sia termine prettamente greco, tende, in tal caso, ad essere adattato come calco dellโ€™ebraico), il voler evidenziare lโ€™apertura di Gesรน alle cosiddette โ€œgentiโ€. Da notare anche come eu-charistรฉo (da cui eucharistรฉsas) sia costruito lessicalmente come eu-logรฉo: sarebbe stimolante scrutarne il parallelismo ma anche indagarne le rispettive particolaritร  distintive. Ma non sarร  questa lโ€™occasione per farlo

Facendo un altro cenno ad unโ€™altra nota storica (ma in tal caso anche teologica), รจ suggestivo rilevare come in Mc 14, 14 Gesรน dica: ยซLร  dove entrerร , dite al padrone di casa: โ€œIl Maestro dice: Dovโ€™รจ la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?โ€ยป, mentre in Mc 14, 15 Gesรน prosegue, specificando: ยซEgli vi mostrerร  al piano superiore una grande sala, arredata e giร  prontaยป.
Dove sta la suggestione?
Ebbene, il termine greco adoperato in Mc 14, 15 รจ anรกgaion, letteralmente descrive uno ยซstare/andare in alto da terraยป). -Molto interessante notare come la โ€œstanza al piano superioreโ€, cosa che anche noi consideriamo tale, era lโ€™ambiente โ€œmiglioreโ€, piรน pulito ed igienico, che certamente evitava la commistione con gli spazi adibiti per gli animali (pensiamo anche alle case coloniche dei nostri nonni: di certo le stalle non stavano al piano superiore). Inoltre nella stanza al piano superiore cโ€™era usualmente la โ€œstanza per antonomasiaโ€ della casa, ovvero la camera nuziale
Il termine del versetto 14, invece, che viene tradotto con ยซstanzaยป (che poteva essere benissimo ripetuto da Gesรน, ma cosรฌ non รจ stato), รจ katรกluma, che letteralmente tratteggia uno ยซsciogliersi verso il bassoยป: movimento diametralmente opposto rispetto a anรกgaion.

cenacolo Gerusalemme
il Cenacolo โ€“ Gerusalemme

Invero รจ Gesรน stesso ad incarnare, in sรฉ, queste incongruenti ed opposte duplicitร . Difatti Egli รจ Colui che pur essendo Dio (alto) si รจ svuotato nella condizione di servo (basso: cf. Fil 2, 6-7); รจ Colui che รจ morto in croce, subendo la condanna piรน infima, ma allo stesso tempo lโ€™affissione in croce รจ un vero e proprio innalzamento; รจ Colui che ha pienamente svelato il senso compiuto del termine ebraico kavรฒd, termine che intende sia ยซpesantezzaยป sia ยซgloriaยป (la Croce, infatti, pesava sulle sue spalle โ€“ cf. Gv 19, 17, essendo allo stesso tempo il suo trono di gloria โ€“ cf. Gv 19, 30. Nella tomba, poi, le sue vesti rimasero posate lร , โ€œappesantiteโ€ nel loro essere sgonfie, poichรฉ Egli era โ€œgloriosamenteโ€ risorto)

Immagine frontale della Sindone

Ebbene, venendo alla parola oggetto del nostro odierno commento, vogliamo trarla da Mc 14, 26:
ยซDopo aver cantato lโ€™inno, uscirono verso il monte degli Uliviยป.

Anche qui siamo in tema prettamente ebraico.
Difatti il cantare lโ€™inno era usanza tipica ebraica che anima e conclude il sedรจr pasquale (col termine ebraico sรจder letteralmente si intende ยซsequenza/ordineยป con cui si svolge la celebrazione della cena pasquale).
Dato ciรฒ, la circonlocuzione sopra evidenziata รจ resa, nel greco originario del testo evangelico, con un unico termine, un unico verbo, ovvero ymnรฉo.
Questo verbo, che intende propriamente ยซcantare/celebrare/inneggiareยป, puรฒ avere due scenari di senso molto interessanti.
Esso, infatti, รจ connesso al nome รฝmnos, che significa ยซcanto/innoยป, ma questโ€™ultimo nome ha una derivazione discussa.
Invero il sostantivo รฝmnos รจ riconnesso certamente al nome รmen che รจ propriamente ยซImene โ€“ canto nuzialeยป.
Nondimeno รจ possibile che ci sia anche un legame con un altro nome, scritto allo stesso modo, ovvero sempre รฝmen, che significa letteralmente ยซmembranaยป โ€“ma non รจ forse vero che con il termine ยซimeneยป intendiamo quella membrana femminile legata proprio al rapporto coniugale? ma la sua radice arcaica vale esattamente ยซlegare/cucireยป -ma non รจ forse vero che gli inni venivano accompagnati da strumenti musicali spesso fatti proprio con le membrane animali (es. il tympanum)? E non รจ forse vero che il matrimonio รจ esattamente un legame, cosรฌ come il legame per eccellenza รจ proprio il rapporto coniugale?

Ebbene, ecco come nel Cenacolo si sia stretta la nuova-seconda Alleanza (ovvero si sia celebrato il compiuto-definitivo โ€œmatrimonioโ€) tra Dio e lโ€™uomo, ed ecco come la cosiddetta festa del Corpus Domini abbia valore certamente nellโ€™ottica della Passione di Gesรน Cristo, ma sia propriamente connessa anche allโ€™unitร  coniugale-matrimoniale-sponsale, tanto universalmente tra Dio e lโ€™uomo (essere umano), quanto particolarmente tra uomo (maschio) e donna (ยซMa dallโ€™inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo lโ€™uomo lascerร  suo padre e sua madre e si unirร  a sua moglie e i due diventeranno una carne solaยป โ€“ Mc 10, 6-8).
Difatti, se domenica scorsa (Solennitร  della Santissima Trinitร ) abbiamo celebrato lโ€™Unitร  Trinitaria di Dio, non poteva esserci data migliore se non quella odierna per considerare la celebrazione e contemplazione dellโ€™unitร  sponsale tra uomo e donna, immediata e diretta proiezione dellโ€™Unitร  Divina.

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/