AUTORE: Paolo di Martino
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Eccoci giunti alla fine del tempo di Pasqua. Sono trascorsi 50 giorni da quella Domenica. Pentecoste รจ una parola greca che significa cinquantesimo giorno e si celebra, infatti cinquanta giorni dopo Pasqua. Per gli antichi il 50 era il numero della pienezza di un tempo.
A 50 anni a Roma si era dispensati dal servizio militare mentre per gli ebrei il cinquantesimo anno era lโanno del giubileo. Allora la Pentecoste indica che un tempo รจ finito. Il tempo del Gesรน storico e delle sue apparizioni รจ finito e si apre il tempo della Chiesa. Insomma adesso tocca a noi.
Cosโera successo? Gesรน era asceso. Aveva chiesto ai discepoli di continuare a fare quello che lui aveva fatto: annunciare la bella notizia di un Dio che ama lโuomo in modo folle e gratuito.
Gli apostoli erano scoraggiati, impauriti, delusi. E si chiesero: โE adesso, che si fa?โ.
Quante volte ci troviamo in questa situazione e diciamo: โE adesso che si fa?โ.
Abbiamo bisogno di un aiuto. Abbiamo bisogno del Suo amore, dello Spirito santo! Pentecoste รจ fidarsi di Gesรน che dice: โUscite, non abbiate paura, adesso avete la forza per farlo. Il mio Spirito รจ dentro di voiโ.
Immagino che molti di voi stiano cercando di ricordare qualche traccia lasciata dal catechismo della Cresima, per trovare qualche informazione su questo illustre sconosciuto che รจ lo Spirito Santo. Magari troverete qualche bella definizione, ma lo Spirito ci tiene ad essere riconosciuto per quello che fa, piรน che per quello che si dice di Lui.
Insomma lo Spirito Santo non รจ una cosa, ma una persona, una presenza perchรฉ lโAmore รจ una persona, una presenza. LโAmore non possiamo definirlo.
Quel giorni gli apostoli fecero un salto qualitativo. A livello materiale, Gesรน non lo videro piรน come prima ma a livello spirituale lo avevano dentro di loro come amore, coraggio, passione.
La Pentecoste รจ lโinvito ad ogni uomo di trasformare il materiale in spirituale.
Tutto รจ spirituale per chi ha lo Spirito nel cuore.
Tutto รจ materiale per chi eleva il suo cuore.
Spirituale non vuol dire disincarnato, fuori del mondo.
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Quando immaginiamo una persona spirituale pensiamo ad un monaco, un eremita che vive pregando tutto il giorno. La persona spirituale non รจ quella che prega molto, o fa cose religiose, frequenta la chiesa, o fa molti pellegrinaggi.
La persona spirituale vive facendo emergere ciรฒ che le abita dentro. Eโ un modo di vivere.
Lo Spirito non รจ nientโaltro che il modo con cui Dio abita in noi.
Madre Teresa, una volta, disse ad un giornalista: โVede, io Dio lo vedo chiaramente. Eโ qui in questo uomo che soffre o in quello lรฌ, di quel letto lรฌ, abbandonato da tutti. Dio รจ in me, Dio รจ in lei. Se lei non lo vede, non รจ un affare mio. Per me la cosa รจ cosรฌ evidente!โ.
Ogni cosa รจ materia e spirito, luce ed energia.
Tutto รจ materia o tutto รจ spirito. Dipende da cosa vedi tu.
Materia รจ il pane che poniamo sullโaltare. Spirito รจ quando io vedo in quel pane, Cristo.
Materia รจ quando al mattino vedo dinanzi solo un altro giorno di lavoro.
Spirito รจ quando vedo unโaltra opportunitร per amare ed essere amato.
La stessa vita puรฒ essere terribilmente materiale o meravigliosamente spirituale.
Tutto puรฒ essere materia o spirito, dipende dal mio cuore.
Con la Pentecoste, la presenza stessa di Dio fa un salto di qualitร .
Non piรน il Dio โdinanzi a noiโ (il Dio dellโA.T.) non solo il Dio โcon noiโ, (LโEmmanuele, il Dio del N.T.) ma addirittura il Dio โin noiโ.
Che bello! Siamo diventati la casa di Dio!
Da quel giorno non facciamo piรน le cose โperโ Dio ma possiamo fare le cose โdiโ Dio.
Da quel giorno non โdobbiamoโ piรน amare, ma โpossiamoโ amare.
Gesรน non darร nessuna istruzione sulle cose da fare (il Vangelo non รจ un manuale di comportamento!). I dieci comandamenti dicevano concretamente cosa fare e cosa non fare. Le otto beatitudini cristiane indicano un cammino, una direzione. Questa e la bellezza, il fascino ma anche la fatica del cristianesimo. Ora perรฒ possiamo vivere secondo Dio!
Come essere docili allo Spirito? Quattro atteggiamenti.
โSi trovavano tutti insieme nello stesso luogoโ
Per preparaci alla comunione con Dio dobbiamo decidere di tornare uniti. Eโ una scelta!
Non ci sarร nessuna Pentecoste se non decidiamo di ritornare a pensarci insieme, di riconoscere che il nostro destino รจ legato a quello di chi ci sta accanto. Eโ il โnoiโ che ci salverร .
โErano assidui e concordi nella preghieraโ
Torniamo a pregare! A mettere al centro della nostra vita un dialogo costante con Dio. Pregare non รจ dire preghiere. Pregare significa far maturare lo Spirito che รจ giร nel nostro intimo e che reclama solo di potersi manifestare. Pregare perรฒ non solo con assiduitร , ma โconcordiโ, cioรจ โcon un cuore soloโ. Insomma, dobbiamo tornare ad ascoltarci.
โErano assidui e concordi nella preghiera con Mariaโ
Spesso, la presenza di Maria nella nostra vita รจ una presenza devozionale, decorativa. La Pentecoste rivela la sua presenza decisiva. Eโ bello pensare che Maria sia la fessura attraverso cui lo Spirito Santo irrompe. Maria, nella Pentecoste, ci riporta a una bellezza di fondo. Un pรฒ come quando nostra mamma ci faceva andare a scuola ordinati e con i vestiti puliti. Ci sentivamo addosso la cura e lโamore di qualcuno.
A volte incontro comunitร non particolarmente belle semplicemente perchรฉ ci si รจ dimenticati della maternitร di Maria, o peggio, ce se ne ricorda con devozionismo, cioรจ senza che incida in modo esistenziale.
โCome di vento che si abbatte gagliardoโ
Lo Spirito รจ vento, uragano, รจ piรน forte delle nostre divisioni e chiusure. Quando ci sentiamo angosciati e impotenti, ricordiamoci della potenza dello Spirito. Lo Spirito รจ piรน forte della nostra depressione, della nostra rassegnazione, della nostra incapacitร .
La bella notizia di questa Domenica?
ร lo Spirito che guida la Chiesa, nonostante gli uomini facciamo di tutto per ostacolarlo. Tranquilli, lo Spirito continuerร a soffiare. Alziamo le vele e lasciamoci guidare.
Fonte: il blog di Paolo de Martino



