La vera viteย
ยซIo sono la vera vite, voi i tralciยป (Gv 15, 5). Nella frazione del pane, che รจ la partecipazione immediata alla viva realtร di Cristo ieri, oggi, domani, Gesรน ci ha rivelato che la sua parola, la sua persona, costituiscono unโenergia che accresce, in estensione e in profonditร , i nostri rapporti di comunione e di amore con ogni concreto essere; non solo con gli uomini, ma con tutto ciรฒ che esiste sulla terra e nel cielo.
Essere uniti nella comunione-manducazione del Pane disceso dal cielo significa che lโamore di Cristo, discendendo nella nostra coscienza, la dilata oltre tutti i possibili limiti, personali, razziali, religiosi, morali entro i quali nellโesistenza puรฒ trovarsi coartata. Unendoci a Cristo ci uniamo a tutti gli esseri che la Parola creatrice ha chiamato allโesistenza.
ยซIn Cristo Gesรน non cโรจ piรน lโEbreo e il Greco, lo schiavo e il libero, lโuomo e la donna, ma tutti siamo in Lui unโunica realtร viventeยป (Gal 3, 28). Parole che, vissute nella loro forza liberatrice, hanno raggiunto, in alcuni cristiani, la definitiva apertura liberatrice: fratello o sorella sono il sole, la luna, il vento, il fuoco, lโacqua, la morte per il Poverello di Assisi; e Giovanni della Croce, emergendo dalla notte oscura, dice: mio รจ il sole, mia la luna, mie le stelle, mia la Madre di Dio, mie tutte le creature.
Il senso dellโascesi o dellโascesa cristiana non รจ forse nella dilatazione della propria coscienza personale in un abbraccio vivente con tutti gli esseri, il buono e il malvagio, lโuomo e la donna, lโortodosso e il peccatore, la luce e lโombra?
Il mistero del pane รจ nella sua apertura universale senza tesseramenti, a tutte le fami; il pane ha lโuniversalitร dellโamore di Cristo, e il cristiano nel suo impegno indefesso รจ chiamato a rimuovere i pali della sua tenda fino allโestensione infinita dellโEssere.
Viviamo in Cristo se abbiamo, o se cerchiamo di avere, in un implacabile rinnovamento interiore, lโapertura universale dei figli di Dio.
La metafora della vite e dei tralci ci descrive questo complesso scambio tra Cristo e i fedeli, tra i fedeli e gli altri esseri creati. Vivere della linfa di Cristo vuol dire accettare il rovesciamento da Lui operato di tutti i particolarismi e di tutte le chiusure. Gesรน รจ il punto di inversione di ogni movimento limitante o settario.
ยซIo sono la viteยป, dice Cristo; ciascuno di noi รจ chiamato a ripetere, nella vastitร della coscienza dei figli di Dio, ยซio sono il tralcio che vive della linfa di Cristoยป. Cioรจ io non sono di Pietro, di Paolo, di Giovanni, di Abramo, di Buddha, di Maometto… ma io sono universale come il Figlio di Dio.
Possiamo dire ยซio sono di questa nazioneยป, e nasce la limitata coscienza razziale; oppure ยซio sono di questa famigliaยป e nasce la coscienza di clan; ovvero ยซio sono di questa religione storicaยป e nasce la coscienza di ghetto. Ma quando diciamo ยซio sono il tralcio della vite che รจ Cristoยป nasce la coscienza universale dei figli di Dio. Nelle altre affermazioni, lโio individuale รจ sottoposto e coartato dalle costumanze e leggi del gruppo di cui afferma di essere membro. Quando asserisce con piena adesione alle sue parole, ยซio sono il tralcio che vive della linfa di Cristoยป, assurge a un piano di piena libertร e universalitร . ร libero dai vincoli dellโanima-gruppo.
ยซLโuomo che non ha ricevuto lo Spirito di Dio non รจ m grado di accogliere la veritร che lo Spirito di Dio fa conoscere. Colui che ha ricevuto lo Spirito giudica tutto in modo spirituale, ma lui, nessuno puรฒ giudicarloยป (1 Cor 2, 14-15). Tale ascesa nella libertร dello Spirito non significa che uno divenga legge a se stesso e agli altri; la vastitร della sua coscienza รจ alimentata e nutrita dalla linfa della Vite-Cristo.
La Redenzione operata da Cristo ci affranca da ogni forma di schiavitรน, di gregarismo. Redenzione significa assunzione cosciente delle nostre responsabilitร di figli di Dio, identificazione di noi stessi nello sconfinato amore di Cristo, capacitร dโintendere e di volere propria di uomini consapevoli dellโelemento divino che in loro opera: la linfa della Vite-Cristo. Capacitร di intendere e di volere significa intendere e volere la veritร , anche se si dovesse andare incontro a grossi guai, compresa la perdita della libertร e della vita, perchรฉ chi vorrร salvare la propria vita la perderร , chi non vorrร la troverร salva.
La linfa di Gesรน alimenta unโumanitร di uomini forti e liberi che da Lui hanno e riconoscono non solo le leggi, ma, essenzialmente, il principio vitale dellโapertura della loro coscienza. Gesรน รจ lโIddio dei forti, รจ lโIddio che solo i veramente forti possono riconoscere e adorare. Allora si vive nella Chiesa, il Corpo mistico di Cristo, non per paura della solitudine, non per desiderio di essere inseriti in un gruppo che ci protegga, o per unโaccomodante accettazione della Chiesa, giustificata con il ยซnon si sa maiยป.
Colui che sente salire nelle proprie vene la linfa della Vite-Cristo sente risvegliarsi nel suo profondo la divina scintilla, la sente sostanzialmente reale e vuole, con tutto il cuore, redimerla, riscattarla, aiutarla a raggiungere la statura dellโUomo-Figlio di Dio, non nato da volontร di carne o di uomo ma da Dio. Forse per essere redenti bisogna rendersi conto che si รจ schiavi finchรฉ rimaniamo separati dalla Vite-Cristo.
1 Giovanni Vannucci, ยซLa vera viteยป 05a domenica di Pasqua Anno B; in Verso la luce, 1a ed. Centro studi ecumenici Giovanni XXIII, Sotto il Monte (BG) ed. CENS, Milano 1984; Pag. 82-84.
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