AUTORE: Paolo di Martino
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Sono giorni difficili per i discepoli. Giorni impastati di paura, dubbio e il Risorto si fa nuovamente presente in mezzo a loro. E come reagiscono? Ancora una volta sono sconvolti e pieni di paura. Per loro รจ un fantasma (la traduzione non รจ โfantasmaโ, ma โspiritoโ). Quanto li sentiamo vicini questi discepoli impauriti. Quanta fatica facciamo anche noi a riconoscere il Risorto presente nella nostra vita. Eppure Dio non si stanca e continua a venire, apposta per noi.
Davanti allโincredulitร , Gesรน insiste: โSono proprio io!โ (letteralmente dice โIo sonoโ,il nome di Dio). A dire che la morte non ha interrotto la sua esistenza, ma fa manifestare nella pienezza la sua condizione divina.
Gesรน dice: โToccatemi, guardate le mie mani, i miei piediโ.
Avrebbe potuto operare un miracolo strabiliante, invece no! Non smette di stupirci. Il Risorto, invita a toccare e guardare i segni della passione. Quello รจ il tratto distintivo della sua presenza. Eโ proprio il legame della Croce con la Resurrezione che ci dice lo specifico dellโannuncio della Pasqua. La โbuona notiziaโ non รจ solo che un morto รจ ritornato in vita, ma che il Figlio di Dio che ha donato la vita per amore sulla Croce, ha sconfitto la morte e che il suo amore ha fatto esplodere di vita il sepolcro!
E per farne esperienza abbiamo bisogno di toccare con le mani e vedere con il cuore. Non basta che gli altri mi raccontino.
Sapete perchรฉ molta gente dubita? Perchรฉ non ne ha fatto esperienza, perchรฉ non lโha incontrato, non lโha toccato, non si รจ lasciata coinvolgere. La fede รจ un incontro, altrimenti rimane unโipotesi, un dubbio. Ma come in unโesperienza di amore, la fede รจ un cammino, che va avanti per gradi. Noi siamo figli del โtutto e subitoโ ma tutto รจ graduale nello spirito perchรฉ tutto รจ graduale nellโamore. La perseveranza, la gradualitร in amore dice quanto vogliamo una cosa (quanto cioรจ siamo motivati) e ci permette di gustare giorno per giorno ogni passaggio, ogni situazione.
Per unโintera vita cerchiamo certezze, e quando il Signore ce ne dร una noi reagiamo con la paura. Siamo cosรฌ abituati alle cose negative che quando ci succedono quelle positive ci domandiamo immediatamente quanto poco durerร . Quando siamo troppo felici possiamo pensare che tutto sia โtroppo bello per essere veroโ e che prima o poi verrร fuori una fregatura nascosta. ร triste ma vero. Quando godiamo una vita felice e ci capita qualcosa di spiacevole la prima reazione รจ: โdovevo aspettarmelo, non poteva andarmi tutto bene!โ. Non siamo abituati alla Pasqua. Siamo allenati al venerdรฌ Santo, ci sentiamo piรน a nostro agio davanti al Crocifisso che davanti al sepolcro vuoto. Siamo piรน in sintonia con la Sua sofferenza che con la Sua vittoria. Eppure siamo cristiani in virtรน proprio di questa vittoria. Amici, dobbiamo lasciarci convertire da questa vittoria!
Luca descrive tre strade per arrivare ad incontrare il Risorto.
La prima รจ lโincontro con le proprie ferite. Gesรน per farsi credere chiede di guardare dentro le sue ferite. Dovremmo for trovare il coraggio anche noi di fare la stessa cosa.
Guardare nelle nostre debolezze ci farร scoprire la potenza nascosta e imprevedibile della Pasqua. Dio agisce proprio nella nostra debolezza. Noi facciamo difficoltร ad incontrare il Risorto nella nostra vita perchรฉ pensiamo che se ci fosse noi non saremmo cosรฌ deboli, feriti. Se guardassimo al fondo delle nostre debolezze e delle nostre ferite ci accorgeremmo che Dio รจ proprio lรฌ, e lรฌ vorrebbe essere riconosciuto e accolto.
La seconda strada รจ lโamicizia. Gesรน mangia con gli apostoli. Gesรน amava stare a tavola, perchรฉ a tavola si creano legami di amicizia, di confidenza, di intimitร fra le persone.
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Sentiamo vivo il Risorto quando riusciamo ad aprirci e ad aprire il nostro cuore.
La terza strada รจ la comprensione delle Scritture. Abbiamo bisogno di comprendere la nostra storia, di comprendere il filo rosso che lega i nostri giorni, perchรฉ allora troviamo un significato e quando si ha un senso per vivere possiamo affrontare qualunque situazione.
Ma Gesรน aprรฌ loro la mente per comprendere le Scritture (la Legge, i Profeti e i Salmi).
Noi abbiamo bisogno di comprendere il vangelo e la Bibbia. Cโรจ molta ignoranza a riguardo. S. Girolamo diceva: โLโignoranza delle Scritture รจ ignoranza di Cristoโ. Fino al concilio vaticano II non si poteva neppure leggere!
Oggi cโรจ ancora chi crede allโesistenza storica di Adamo ed Eva, di Caino e di Abele o dei patriarchi cosรฌ comโรจ scritto nella Bibbia. Cโรจ chi crede che il vangelo sia la telecronaca di quanto Gesรน ha detto e fatto, come se ci fosse stato un giornalista che ne abbia riportato puntualmente ciรฒ che avveniva. Abbiamo bisogno di comprendere, di capire, di andare in cerca della veritร . Ma perchรฉ questo venga capito, scrive Luca, occorre aprire la mente. Una mente chiusa non puรฒ comprendere questa novitร . Cosa vuol dire questo? La scrittura va interpretata con lo stesso spirito che lโha ispirata. E qual รจ lo spirito? Lโamore di Dio per le sue creature.
Dobbiamo costruire comunitร fondate sulla Scrittura e non sulla creduloneria.
Non dobbiamo temere di scandalizzare qualcuno perchรฉ dove cโรจ buio, ignoranza, lรฌ non si puรฒ costruire nulla. Per annunciare il Risorto, abbiamo bisogno che la Parola illumini la nostra intelligenza. Abbiamo il dovere di leggere la Bibbia, approfondirla, pregarla. Altrimenti cosa annunciamo? Tornare al vangelo รจ fare esperienza del Risorto, perchรฉ il Gesรน dei vangeli ti riscalda il cuore, ti infiamma lโanima, ti appassiona perchรฉ il vangelo non รจ un libro da leggere ma una persona da incontrare e da far entrare dentro di te.
Ma poi cโรจ la missione. Il Risorto, aprendo le menti dei discepoli allโintelligenza delle scritture dice: โIl Cristo patirร e risorgerร dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccatiโ. Bellissimo: lโannuncio, per un cristiano, non รจ un dettaglio! La nostra non รจ una fede intimistica come altre religioni orientali. La missione รจ parte integrante della salvezza.
Il Risorto invita anche noi ad annunciare che Lui รจ vivo e che siamo discepoli di un Dio innamorato e non sudditi di un Dio castigatore.
Siamo chiamati ad essere trasparenza di Dio. In ufficio, a scuola, per strada, al mercato, abbiamo questa โbella notiziaโ da condividere.
Questo non รจ un optional della fede, ma una delle sue caratteristiche fondamentali. Come possiamo, come siamo capaci, non lasciamoci sfuggire nessuna occasione, a volte basta solo un sorriso perchรฉ lโaltro possa incontrare Dio.
La bella notizia di questa Domenica? In ciรฒ che sembra un fallimento, una ferita, possiamo trovare i segni piรน convincenti della veritร della Pasqua.
Fonte: il blog di Paolo de Martino



