Durante la ricorrenza della festa della Dedicazione, nel portico di Salomone, al Tempio, Gesù viene interpellato dai Giudei per l’ultima volta…
“Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente”.
Come se non lo avesse mai detto chiaramente…!
Impressiona davvero il cuore ostinato dei Giudei, che raccolgono di nuovo pietre e ai quali Gesù cerca di ricordare almeno le opere che hanno visto: “Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre; per quale di esse volete lapidarmi?”
Ma per i Giudei le opere di Gesù non contano, non hanno alcun peso, non testimoniano nulla…
Hanno occhi aperti solo sull’accusa di bestemmia con cui condanneranno Gesù… Si è proclamato “figlio di Dio”… Si è fatto Dio…
In fondo non hanno torto… Nessun uomo può “farsi figlio di Dio” in modo autoreferenziale… Figli di Dio lo si è per grazia… “Diventare come Dio” è una meravigliosa promessa antica che il veleno del serpente ha reso oggetto di un furto, ha messo sotto sospetto, ha spinto fino alla conseguenza di disobbedire a Dio…
“Diventare come Dio” ed essere figli nessuno lo può fare da se stesso. È dono da sviluppare, luce da manifestare, forza da esprimere, grazia da vivere.
“Divinizzarsi”, in questo senso, con i propri sforzi, è veramente una bestemmia!
Cogliamo questa pagina come provocazione…
E comprendiamo che il Figlio di Dio è venuto a donarci proprio questa possibilità di diventare figli, di essere “come Dio” accogliendo in noi la Vita nel suo nome…
Allora, anche noi potremo compiere opere meravigliose che manifestino questa novità , alle quali guardare e credere…
Nonostante tutti i possibili tentativi di lapidazione…
La vita dei figli di Dio non si lascia vincere da nessuna pietra…
Nè da quella alzata per uccidere…
Nè da quella posta a chiudere il sepolcro…
Fonte: Telegram | Pagina Facebook
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