p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 16 Marzo 2021

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  1. Vedere ed essere visto.
  2. Riconoscere: Gesรน si rende conto che lโ€™infermo รจ interiormente arreso, paralizzato, esaurito, ne vede la causa e va al cuore.
  3. Chiedere: โ€œVuoi guarire?โ€ Gesรน rinvia lโ€™infermo a se stesso, deve decidersi per la vita.
  4. Ascoltare: Gesรน ascolta lโ€™infermo senza interromperlo, lo lascia parlare finchรฉ ne ha bisogno, ascolta i suoi pretesti, le sue argomentazioni, la sua rassegnazione.
  5. Rispondere: Gesรน non discute su ciรฒ che lโ€™infermo gli ha comunicato, risponde con un comando: โ€œAlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina!โ€
  6. Guarire: รจ lโ€™atto finale che esige una risposta personale che rinnova interiormente e fa sentire la libertร  e la responsabilitร  di decidere ogni giorno, un modo diverso di rapportarsi alle proprie infermitร . โ€œVuoi guarire? non peccare piรน!โ€

La porta Pecoraia, la porta delle pecore, era il luogo dove confluivano gli animali destinati al sacrificio nel tempio. I pastori del popolo di Israele, che erano mercenari, radunavano qua le pecore per introdurle nel tempio solo per la macellazione. In questo luogo, ritroviamo unโ€™altra carne da macello: il nostro paralitico, attorniato da infermi di ogni genere, ciechi e zoppi. I pastori del popolo di Israele, non permettevano che questa umanitร , carne da macello, potesse entrare nel tempio, lโ€™avrebbero profanato. I mercenari che pascevano il popolo di Israele, tenevano questa umanitร  in mezzo agli animali, alla stessa stregua degli animali: per loro era solo carne da macello da vendere a buon prezzo.

La legge proibiva agli ebrei di vendere un proprio fratello come schiavo. Loro, fedeli alla lettera, non li vendevano come schiavi, ma li tenevano schiavi della loro malattia e della loro vergogna: erano infatti ritenuti indegni per qualsiasi partecipazione sociale e religiosa.

Noi, popoli del mondo occidentale, cristiani, non facciamo piรน schiavi, come abbiamo fatto a lungo nei secoli passati. Ma mettiamo a ferro e a fuoco mezzo mondo, creando un terrore tale che, per potere sopravvivere, abbiamo bisogno di distruggere, di costruire muri contro i poveri che premono alle porte delle nostre nazioni. Quanta carne da macello, ammassata alla porta Pecoraia, la porta dove si commercia il sacrificio per il tempio; รจ la porta del commercio del petrolio e altro ancora, sul cui altare, si sacrifica tutto e tutti: perchรฉ gli affari sono affari. Vaccino compreso!

Gesรน si presenta in questo carnaio, che รจ il nostro, cammina in mezzo a loro: รจ giunto in mezzo a loro il vero pastore, il buon pastore, colui che non mercanteggia la vita delle pecore, colui che non le manda al macello, colui che non fugge di fronte ai lupi che assalgono il suo gregge, ma lo difende. Il vero miracolo รจ dato dal fatto che lโ€™Agnello di Dio che cammina in mezzo a loro, porta il peccato del mondo e si sacrifica al posto di questa carne da macello, di cui lโ€™umanitร  ha avuto bisogno in tutte le epoche della storia e di cui ha bisogno anche oggi, per salvaguardare la sua economia, ultimo idolo della modernitร . Questo รจ il sacrificio di Dio per lโ€™uomo, che sostituisce il sacrifico dellโ€™uomo per Dio.

Il malato, il paralitico, รจ un uomo che da trentotto anni era malato. รˆ immagine dellโ€™intera umanitร  che langue. Questโ€™uomo รจ abbandonato in mezzo a una moltitudine di suoi simili, tutti infermi, che non stanno in piedi e che hanno lโ€™unico privilegio di avere a disposizione un portico sotto cui ripararsi. Poca roba i portici, poca roba il nostro intervento caritativo e umanitario nei confronti di quella che รจ ritenuta feccia dellโ€™umanitร , dallโ€™umanitร  che รจ ritenuta gregge dal Buon Pastore dellโ€™umanitร . Poca roba, ma forse รจ lโ€™unica gioia che queste persone possono assaporare nella loro esistenza priva di attenzione e di umanitร .

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Questa umanitร  sono ciechi e zoppi che non hanno accesso al tempio, se non come carne da macello. Incapaci di camminare secondo la Parola, sono una riserva di dannati che la legge esclude dalla vita e condanna a morte. La loro condizione รจ di disseccati, senza linfa vitale: Ecce homo!

Ebbene, in questo carnaio, entra la Parola di vita diventata carne e cammina in mezzo a loro. La casa del Padre suo non รจ piรน il tempio abitato da mercanti e ormai abbandonato da Dio, ma questi fratelli.ย  Per loro, privi di tutto, รจ giunto il momento, ed รจ questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e veritร . Gesรน รจ il pastore buono che viene a prendersi cura del suo gregge e a guarire le sue pecore, comunicando loro la vita stessa della Trinitร .

In questo secondo viaggio a Gerusalemme, Gesรน non punta sul tempio, dal quale ha scacciato i mercanti e gli animali da sacrificare. Si trova invece fra gli esclusi. Alla fine, lui stesso sarร  escluso e sacrificato: diventerร  in tal modo il nuovo tempio. รˆ profezia che la pietra scartata dai costruttori divenga testata dโ€™angolo. Da sempre questo รจ il destino dei profeti e di coloro che si danno per il Padre: esclusi dai poteri forti sia politici che religiosi, ma basilari per la vita dellโ€™umanitร  reietta.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM

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