Ascoltate! Ascolto: unโesperienza tanto bella quanto difficile, a volte sembra quasi cosa impossibile. Quando noi pensiamo allโascolto o pensiamo allโesperienza del sacco vuoto che deve essere riempito, oppure pensiamo allโesperienza dellโimpermeabilitร . Lโesperienza del sacco vuoto รจ data dal nostro svuotarci di fronte allโaltro, di fronte alla Parola e accogliere tutto quello che ci viene donato. Il punto in cui questa esperienza fa acqua รจ il fatto che non avendo radice, essendo appunto vuoti, tutto quello che entra ha un volto di inespressivitร dove una cosa vale lโaltra o meglio, dove tutto quello che ci viene detto va bene ed รจ cosa sacra. La conseguenza รจ che questa modalitร di ascolto non ha radice. Il nostro passato e le nostre radici, quello che noi pensiamo e di cui siamo convinti, sono cose essenziali da vivere, se vogliamo che la novitร possa radicarsi in noi. Lโevanescenza non รจ mai realtร ospitante veramente e, soprattutto, non puรฒ mai diventare esperienza di vita che porta frutto.
Lโaltra esperienza รจ quella dellโimpermeabilizzazione della nostra mente e del nostro cuore, della nostra esistenza. Siamo talmente granitici che nulla ci puรฒ toccare e che nulla ci potrร mai fare cambiare idea. Noi sappiamo giร come vanno le cose e qualsiasi cosa accada noi sappiamo giร come leggere quella data cosa. Se qualcuno fa del bene รจ perchรฉ vuole mettersi in mostra. Se qualcuno non lo fa รจ perchรฉ รจ un lazzarone. Se a non farlo sono io รจ perchรฉ sono molto occupato e non posso gestirmi il tempo come chi invece tempo ne ha. E via discorrendo.
Lโesperienza dellโascolto e dellโascolto della Scrittura non puรฒ essere esperienza vuota, se vuole essere vera. Le domande e i problemi che ci assillano sono elementi essenziali per un ascolto vero, incarnato.ย Se infatti non cโรจ la domanda, non vi puรฒ essere neppure la risposta. La precomprensione della vita e della Scrittura, precomprensione che non puรฒ mai divenire risposta se non ci si vuole irrigidire su false veritร , รจ interrogativo e problema che rimane tale ma che รจ essenziale per un ascolto vero e non vacuo, senza punti di riferimento.
Il secondo atteggiamento per un ascolto vero รจ lโimpegno di se stessi, il compromettersi nella realtร che si ascolta. Chi sta alla finestra a guardare non ascolterร mai veramente la realtร : troppo lontana e troppo distaccata da sรฉ, risulta essere. Solo se accettiamo di sperimentare la parola data e ciรฒ che lโaltro mi dice, posso mettermi veramente in ascolto. Un ascolto professionale, distaccato e freddo, non potrร mai comprendere veramente il mistero profondo dellโaltro. Lo giudicherร secondo dei criteri ma non lo comprenderร perchรฉ distaccato e non coinvolto. Potrร anche dare dei bei consigli, ma non diventeranno mai vita. Solo la sequela di Gesรน ci permette di comprendere la Parola. Solo lโascolto accompagnato dal compiere la volontร espressa diventa via per entrare nella comprensione e nella luce.
Da ultimo lโascolto รจ esperienza che puรฒ compiere solo chi รจ disposto a lasciarsi mettere in discussione e a cambiare se stesso. Troppe volte quando leggiamo la Parola non siamo attenti a rispecchiarci in essa e a scorgere i nostri errori o le nostre disumanitร . Non siamo disposti a cambiare le nostre convinzioni per entrare in armonia e in sintonia con la sinfonia della Parola. Troppe volte cerchiamo di fare quadrare il cerchio della Parola con le nostre idee sbagliate o con le nostre precomprensioni. Cosรฌ non ci resta che fare dire alla Parola tutto quello che noi vogliamo.
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Ascoltare: forse una delle esperienze piรน belle e piรน ricche della nostra umanitร , curiamo questo dono e arricchiamo il nostro vivere.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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