Medita
Altra digressione rispetto alla sequenza del vangelo di Marco, stavolta richiesta dalla celebrazione di Timoteo e Tito, collaboratori di San Paolo, inviati uno a Efeso e l’altro a Creta a guidare le nuove comunitร cristiane.
Nella seconda lettera a Timoteo, Paolo usa una espressione forte: โNon vergognarti di dare testimonianza al Signore nostroโ (2 Tim 1, 8). Forse รจ una espressione che coglie meglio il senso, nella nostra condizione contemporanea, dell’essere mandati โa due a due, in ogni cittร e in ogni luogoโ. Gesรน accenna giร alla possibilitร che l’annuncio non venga accolto: i discepoli sono โcome agnelli in mezzo ai lupiโ, in molte case il saluto della pace ritornerร indietro. Ma nella nostra esperienza piรน che la persecuzione o il rifiuto esplicito incontriamo l’indifferenza, la richiesta educata di parlare d’altro, semmai la conversazione finisse su questi temi sconvenienti. Ecco che l’invito di Paolo a Timoteo ci aiuta: non accettare l’irrilevanza, non ti vergognare del vangelo. Come ebbe a scrivere Primo Mazzolari: โnon mi sono mai dovuto vergognare del vangeloโ.
Per riflettere
Facile facile: perchรฉ a volte ci vergogniamo del Vangelo?
Preghiera finale
Tu sei il Dio della mia difesa.
Manda la tua luce e la tua veritร :
siano esse a guidarmi.
A te canterรฒ, Dio mio.
Perchรฉ ti rattristi, anima mia,
perchรฉ ti agiti in me?
Spera in Dio: ancora potrรฒ lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
(Salmo 43)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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