Luigino Bruni – Commento al Vangelo di domenica 3 Gennaio 2021

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Dove siamo noi? Nel mistero di Dio

In principio era una relazione. Cโ€™erano un discorso e un rapporto dโ€™amore tra Dio e la sua parola, tra il Padre e il Figlio, una relazione talmente densa e reale da essere chiamata Persona: lo Spirito Santo. Tutta la creazione, tutti noi siamo dentro quella relazione dโ€™amore, eterna e infinita, tra il Padre e il suo Logos. Tutto รจ stato creato cosรฌ. Dopo il prologo del Vangelo di Giovanni, la domanda piรน importante del cristianesimo non รจ ยซdove si trova Dio?ยป, ma ยซdove siamo noi?ยป. E qui abbiamo la risposta: noi, tutti noi, lโ€™universo e le sue galassie, tutto ciรฒ che รจ stato e ciรฒ che sarร , siamo dentro il seno del Padre, siamo continuamente generati da quella relazione dโ€™amore tra Dio e il suo Logos.

Ecco perchรฉ ยซDio nessuno lo ha mai vistoยป: non lo possiamo vedere perchรฉ siamo dentro di lui, perchรฉ siamo contenuti e custoditi dentro una danza meravigliosa. E se potessimo guardare nel fondo del fondo della Trinitร , al centro di quella โ€œcircolazioneโ€ mirabile vedremmo il nostro volto, come ci ha svelato Dante in una delle vette piรน alte della tradizione poetica e teologica dellโ€™Occidente: ยซQuella circulazion che sรฌ concetta pareva in te come lume reflยŒesso, da li occhi miei alquanto circunspetta, dentro da sรฉ, del suo colore stesso, mi parve pinta de la nostra effige: per che โ€™l mio viso in lei tutto era messoยป (Paradiso, canto XXXIII).

Siamo dunque talmente avvolti che finchรฉ non usciamo da lui non lo possiamo vedere; come il bambino nel seno materno: sente, intuisce che รจ dentro una madre, ma per vederne il volto deve nascere nel pianto, deve โ€œmorireโ€ per rinascere a una nuova vita. Tutto ciรฒ รจ luminoso ed รจ mistero. Lo vediamo chiaramente, eppure ci resta nascosto. ยซAdoro Te devote, latens deitasยป, iniziava cosรฌ una delle prime laudi al Corpus Domini, scritta forse da san Tommaso dโ€™Aquino. Vediamo di fronte a noi il Santissimo, lo crediamo, lo tocchiamo, lo adoriamo, diventa nostro pane. Eppure resta divinitร  nascosta (latens deitas), perchรฉ se non fosse anche nascosta quella nostra adorazione si tramuterebbe nella piรน perfetta delle idolatrie.

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