Avvento: attendere che il qui ed ora diventino l’eternitร .
A prima vista, un Vangelo โbarbosoโ. Nomi su nomi. Poi, la ripetizione del verbo โgenerareโ implica che per poter esistere, bisogna essere figli. Ogni uomo รจ necessariamente figlio. Potremmo essere sposi o non esserlo, fratelli o non esserlo, padri o non esserlo; ma tutti siamo almeno e per forza โfigliโ. Generati da un padre discendente ultimamente dallโunico Padre.
Perciรฒ attraverso queste generazioni successive รจ come se si potesse dire che il Padre (Dio) genera il Figlio (lโincarnazione di Gesรน) attraverso la storia degli uomini, dentro un cammino che รจ il cammino di Dio col suo popolo. Cosicchรฉ il peccato in cui Dio cammina non diviene ostacolo per la nascita di Gesรน, bensรฌ โnecessitร โ.
Tra le pieghe della storia di questi uomini, attraverso la loro umanitร e il loro peccato, si รจ permesso a Dio di incarnarsi. Questo ci da speranza, facendoci capire che il cristianesimo non รจ un moralismo e che “Dio scrive dritto anche sulle righe storte”.
Tutto questo significa “attendere”: attendere che il “qui” e l'”ora” diventino un’unica e definitiva dimensione: l’eternitร .
AUTORE: don Marco Scandelli
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