Parole difficili, quelle di oggi. Non piรน il linguaggio delle parabole, della vita quotidiana, ma quello dellโapocalisse e, quindi del(la) fine, della rivelazione, dello svelamento. Di ciรฒ che sarร . Siamo pronti?
Il tempio di Gerusalemme era uno scrigno che doveva conservare e trattenere ciรฒ che cโรจ di piรน prezioso: la presenza di Dio. Lรฌ Lui cโรจ. Gesรน farร a pezzi questa idea, pietra dopo pietra. Ma quando, quando accadrร ? โDicci come, dacci un manuale di istruzioniโ, chiedono i discepoli.
Gesรน non dร risposte.
Lui รจ la risposta, la Via. Ci invita a essere accorti, attenti, vigili a sapere leggere i segni del tempo, a cercare e trovare la presenza di Dio in tutte le cose. Non saranno le pestilenze, le guerre, le pandemie, a svelare il mondo. Dopo il Gesรน risorto, il mondo si svela ogni giorno, in ogni luogo, ad ogni pezzo di cuore convertito.
ร unโattesa costante, quotidiana, quella del discepolo, che si confronta con la realtร del mondo. Ma la nostra non รจ unโattesa a braccia conserte, quanto, piuttosto, a braccia spalancate. Come le sue, sulla croce.
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Siamo pronti?
Francesca Carraro

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
