Un testo, quello su cui meditiamo oggi, che si presenta a noi lettori come un dittico, simbolicamente segnato dalla polaritร ombra/luce.
La prima anta del dittico (cf. vv. 31-34) รจ unโanta oscura, come il lato ombroso di quel cammino che sta portando Gesรน verso Gerusalemme. ร il lato oscuro del cammino della croce, verso la morte: il Figlio dellโuomo โverrร consegnato ai pagani, verrร deriso e insultato, lo copriranno di sputi e, dopo averlo flagellato, lo ucciderannoโ (vv. 32-33). Questo lato oscuro del cammino รจ reso ancor piรน buio dallโoscuritร che avvolge la mente e il cuore dei discepoli, immersi nella nube oscura dellโincomprensione: i dodici, infatti, โnon compresero nulla โฆ quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciรฒ che egli aveva dettoโ (v. 34). Nube oscura dellโincomprensione tanto piรน fitta in quanto quelle parole di Gesรน sulla necessaria passione i discepoli le avevano giร ascoltate due volte in precedenza (cf. Lc 9,22; 9,44-45), ma il tempo trascorso con Gesรน e lโevoluzione della loro sequela di lui non li aveva condotti alla comprensione vitale, esperienziale del mistero del senso, cioรจ della direzione, della vita del Maestro: quelle parole โrestavano per loro cosรฌ misteriose che non ne coglievano il sensoโ (Lc 9,45).
Eppure, dentro queste tenebre oscure della passione, una luce giร brillava: โIl terzo giorno risorgerร โ (v. 33). In queste poche parole รจ rivelata la luce del senso che continuava a sfuggire ai dodici: resi ciechi dallโoscuritร di parole che parlano di morte, non riescono a vedere la luce di parole che al contempo parlano di vita, di un trionfo finale della vita sulla morte!
Di questo trionfo della vita sulla morte parla il secondo dittico del racconto (cf. vv. 35-43). In questโanta luminosa, la ritrovata luce degli occhi, simbolo della vita, vince sulle tenebre della cecitร , simbolo di morte. A differenza dei discepoli, questโuomo cieco mostra di aver โcompresoโ, attraverso unโesperienza concreta, nella propria carne, quel passaggio dalla morte alla vita di cui Gesรน aveva parlato appena prima. Quel passaggio Gesรน si preparava a compierlo grazie alla sua piena e assoluta fede in Dio suo Padre; quel passaggio รจ esistenzialmente vissuto da questโuomo di Gerico, mendicante di vita e di senso, grazie alla sua piena e assoluta fede in quel Gesรน, figlio di Davide, riconosciuto come Messia (cf. vv. 38-39): โLa tua fede ti ha salvatoโ (v. 42).
Se i discepoli restano nellโoscuritร dellโincomprensione perchรฉ faticano a entrare con fede nel mistero di Cristo, questโuomo entra nella luce della vita perchรฉ con la sua fede buca le tenebre. E, cosรฌ facendo, diviene per tutti noi modello luminoso del discepolo di Gesรน โ โcominciรฒ a seguirloโ โ il quale, riconoscendo in sรฉ lโazione di Dio โ โglorificando Dioโ โ diviene testimone spontaneo, immediato e trasparente di lui: โTutto il popolo, vedendo, diede lode a Dioโ (v. 43). Un uomo ha recuperato la vista grazie alla sua fede, e ora molti recuperano la fede grazie a quella vista!
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fratel Matteo
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