Il commento al Vangelo di domenica 8 Novembre 2020, a cura di don Mauro Pozzi.
ย Basta un piccolo vaso di sapienza per accorgersi che non ci siamo fatti da soli.
UN VASETTO DI SAPIENZA
ร bellissima la prima lettura dove si dice che la Sapienza non รจ difficile da trovare, anzi รจ lei stessa a venire incontro, a patto che ci sia la volontร di cercarla. Con questo termine si intende molto di piรน che un semplice sapere, ma piuttosto รจ uno stile di vita indirizzato alla ricerca della felicitร . Se vogliamo la Sapienza dove cercarla? Dice il Siracide (1, 12): Principio della Sapienza รจ temere il Signore.
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Ciรฒ significa che la prima cosa da fare รจ rendersi conto che non siamo padroni della vita e del mondo, ma che la nostra esistenza รจ un dono che viene da Dio. Il peccato originale รจ il rifiuto del primato di Dio che Adamo manifesta nel voler essere autonomo nel giudicare il bene e il male. Anche lโuomo di oggi fa cosรฌ: spesso nega lโesistenza di un Creatore attribuendo al caso la nascita dellโuniverso e della vita, e crede che la legge morale sia una questione assolutamente soggettiva.
Questa chiusura esclude dalla vita ogni riferimento a un aldilร . ร il principio dellโinfelicitร , perchรฉ ogni pretesa di autonomia si infrange contro il limite della morte che รจ la prova che nessuno รจ padrone del proprio esistere. Infatti Gesรน chiede (Mt 6, 27): chi di voi, per quanto si dia da fare, puรฒ aggiungere unโora sola alla sua vita? ร sufficiente allora partire da un atto di umiltร che consiste nel riconoscere che cโรจ un Dio sopra di noi e che siamo creature. ร il principio della Sapienza.
Perchรฉ bisogna temere il Signore? Si sta come dโautunno, sugli alberi, le foglie, scriveva Ungaretti parlando dei soldati al fronte, ma questa immagine cosรฌ limpida in realtร ritrae la condizione di ogni uomo, il cui essere in vita รจ un miracolo. Basta un piccolo squilibrio allโinterno del corpo o nellโambiente per cessare di esistere e questa precarietร ci fa alzare le braccia come bambini spauriti che chiedono aiuto. ร un sano timore che viene dalla coscienza del limite e spinge ad aprirsi con confidenza a chi ci puรฒ salvare. Tutti moriremo, ma per noi che crediamo la morte non รจ disperazione e annientamento, mentre รจ tragedia senza senso se Dio non esiste.
Ecco la differenza tra le vergini della parabola. Tutte aspettano lo sposo, tutte si assopiscono. ร unโimmagine della vita che ci assorbe, che ci distrae, ma quando lo Sposo arriva le cinque sagge hanno un vasetto di olio in piรน. Basta quel poco per farle ammettere alle nozze e per escludere le altre. Non ci รจ chiesto di avere chissร che requisiti, di essere grandi teologi o di aver compiuto imprese leggendarie, ma solo di avere un piccolo vasetto di Sapienza, una piccola dose di umiltร .
AUTORE: don Mauro Pozzi
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