Con l’abito nuziale
Eccoci alle prese con lโultima parabola di un trittico che Matteo ha collocato pochi versetti dopo lโentrata trionfale di Gesรน in Gerusalemme. Il tema รจ lo stesso che abbiamo visto le ultime due domeniche: lโaccoglienza o il rifiuto di Gesรน. Ma questa parabola รจ ricca di particolari e di colpi di scena che ci aiutano ad approfondire il tema.
Al centro del racconto cโรจ il re. Lโoccasione del banchetto รจ il matrimonio del figlio, ma di lui non si dice nulla. Solo il re parla, ordina e giudica.
Il primo colpo di scena che sorprende il lettore รจ, senza dubbio, il rifiuto degli invitati alle nozze: alcuni vanno nel campo, altri a badare ai propri affari e qualcuno, inspiegabilmente, se la prende con i servi, li bastona e li uccide. In questa prima parte della parabola ritroviamo il tema del rifiuto e della violenza. Ed รจ interessante sottolineare la reazione del re: prima fa piazza pulita di tutti quelli che hanno rifiutato lโinvito e poi manda i servi a chiamare tutti quelli che incontrano per strada. Buoni o cattivi, belli o brutti, non fa problema. E la festa, finalmente, ha inizio.
Fino a qui tutto sembra chiaro: gli invitati rifiutano e i raccattati accettano, ma proprio a questo punto troviamo il secondo colpo di scena: il re passa tra gli invitati, ne trova uno senza abito nuziale, lo fa legare e, dopo averlo rimproverato, lo fa buttare fuori dalla festa. La reazione del sovrano รจ senza dubbio sorprendente. Penso che proprio questo sia il centro della parabola: nessuno ha il posto garantito. Il fatto di aver accettato un invito non ti mette al sicuro, devi vestire lโabito della festa, devi rivestirti di Cristo.
E mentre stendo queste note, non riesco a non pensare allo sguardo di Diego. Ha passato metรก della sua vita su una sedia a rotelle per una malattia rarissima che si sta mangiando i suoi muscoli. Tra pochi giorni compirร 15 anni. Ieri sono stato a visitarlo, abbiamo chiacchierato per una mezzโora: delle sue medicine, della corona di spine di Gesรบ, della prossima partita della nazionale peruana e del suo desiderio di vivere. Penso a lui, alla sua veste bianchissima, alla immensa e silenziosa schiera di profeti invisibili che fecondano di bellezza il cammino della chiesa nel mondo. Penso a tutti i piccoli e poveri che mi hanno evangelizzato e mi hanno insegnato la freschezza disarmante della fede, la tenacia irresistibile della speranza e la spumeggiante fantasia della caritรก.
Un abbraccio
Uniti nella preghiera
Don Roberto
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Don Roberto (prete missionario della Diocesi di Como) – Sito Web
Fonte: il canale Telegram “Sulla Tua Parola“.
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