Il ยซPadre nostroยป (Mt 6, 9-13) si puรฒ considerare non solo la preghiera che Gesรน ci ha insegnato ma, e proprio anche per questo, la sua professione di fede. Qui cโรจ insomma il cuore di Gesรน nel Suo rapporto con il Padre e con i fratelli. Se vogliamo, una versione orante di quel vangelo nel Vangelo che รจ la parabola del figliol prodigo (cfr Lc 15, 11-32). Dunque anche in un profondo rapporto di reciproca esplicazione con tale brano.
Per prima cosa in questa preghiera Gesรน riapre il cuore di tutti alla trascendenza, al Padre che cโรจ, nei cieli, il Creatore. In maniera commovente possiamo ricordare lโinvocazione di Isaia: ยซTu, Signore, tu sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Perchรฉ, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, cosรฌ che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribรน, tua ereditร . Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i montiยป (Is 63, 16-19).
Padre ยซnostroยป: Dio รจ comunione, ci inserisce nella sua comunione. Dio si trova, si sperimenta, almeno gradualmente, stando anche insieme. ร un Dio personale e comunitario. Padre, Figlio e Spirito Santo. Non un Dio dellโindividualismo, nรฉ della massa informe. Un Dio familiare. Vicino e della vicinanza. Della inclusione, della partecipazione*.
Le prime tre invocazioni del Padre nostro ci insegnano, nellโordine, la fede, la speranza, la caritร . Ci mostrano dunque, con tale sequenza, che la grazia attrae come amore, come vita, lโuomo e non come dovere. I dieci comandamenti, per esempio, sono detti anche le dieci parole, ยซdeca logoยป. Dunque, secondo alcuni, non imperativi ma promesse: ameraiโฆ Ancora di piรน, promesse di grazia, comandamenti in quanto parole dono di grazia, dunque con graduale, a misura, efficacia operativa nel cuore di chi cerca di accoglierli.
ยซCome in cielo cosรฌ in terraยป sottolinea la fiducia, la docilitร , la trasparenza, lโumiltร , dellโAgnello Gesรน nellโaccogliere lo Spirito che scende delicatamente, come una colomba, e rimane nel Suo Cuore come nel suo nido naturale (Gv 1, 29-34). Il dono, sempre piรน profondo, dello Spirito รจ Cristo, Dio e uomo. Una spiritualitร divina e umana. Il discernere divino e umano di Cristo, anche, nelle cose essenziali, quello dei Vangeli. Una tendenzialmente sempre piรน profonda vissuta consapevolezza della coscienza spirituale e umana in Cristo che puรฒ aiutare, ben piรน anche di un tecnicismo psicologistico, a comprendere ciascuna persona, il suo autentico, graduale, cammino. Senza intellettualistiche astrazioni, pragmatismi, non di rado possibili facce di una stessa medaglia in uno stesso soggetto. Sono proprio questi meccanicismi che poi devono demandare tante problematiche a un tecnicismo psicologistico. Confermando di non essere vie semplici, adeguate, sulle quali poter comprendere tendenzialmente sempre piรน lโuomo.
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Al centro delle sette invocazioni vi รจ la richiesta del pane quotidiano. Di giornata, fragrante. Dio pensa a tutta la nostra vita. Quotidiano nel testo greco รจ detto ยซsopra essenteยป. Vi si puรฒ leggere pane ยซsopra ogni giornoยป ma anche ยซsoprannaturaleยป. Il Cuore di Dio ci ama senza limiti e condizioni, desidera darci il suo amore e ogni bene, spirituale, umano, materiale. Ai discepoli di Emmaus si ยซaprono a fondoยป gli occhi e riconoscono il Signore quando, non prima, Gesรน dร loro lโeucaristia (cfr Lc 24, 31). Cristo fa questo senza dunque che essi abbiano ancora chiesto esplicitamente perdono della loro incredulitร , della loro diserzione. ยซGesรน rispose: โIo sono il pane della vita; chi viene a me non avrร piรน fame e chi crede in me non avrร piรน sete. Vi ho detto perรฒ che voi mi avete visto e non credete. Tutto ciรฒ che il Padre mi dร , verrร a me; colui che viene a me, non lo respingerรฒ, perchรฉ sono disceso dal cielo non per fare la mia volontร , ma la volontร di colui che mi ha mandato. E questa รจ la volontร di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nellโultimo giornoยป (Gv 6, 35-39). Nei Vangeli non si trova, talora forse con qualche imbarazzo degli stessi autori, altro che un desiderio di Gesรน di donare, con discrezione, se stesso con tutto il cuore, anche nel pane. Semplice e buono come il pane, allegro come il vino. Dunque domando se questo non sia un punto sul quale possiamo scoprire ancora molte cose. Tra lโaltro bisogna forse porre attenzione a non scambiare una tradizione, che si puรฒ evolvere, con la Parola di Dio.
Nel ยซcomeยป anche noi rimettiamo i debiti ai nostri debitori vi รจ una possibile inflessione, nel termine greco, anche indicante ยซaffinchรจยป. Come, affinchรจ, anche noi, perdonati da te, impariamo a perdonare gli altri. ร una richiesta del suo come anche del nostro ยซmisericordiareยป. Il dono di grazia di venire perdonati una volta per tutte (il tempo verbale รจ infatti un aoristo), ossia sempre, da Dio ci apre, tendenzialmente, al nostro perdonare una volta per tutte, sempre. Cosรฌ รจ, cosรฌ fa, Dio. Una chiave che si potrebbe un poโ perdere se vi si legge che Dio non perdona chi non ha ancora imparato a perdonare. Se dal testo in questione si potrebbe forse evincere che, in proposito, non รจ in tutto la prima lโinterpretazione originale dellโevangelista puรฒ essere questa perรฒ la lettura di tale preghiera di Gesรน verso la quale ci conduce il complesso dei Vangeli. Per esempio la parabola, come dicevo sopra, del figliol prodigo. Nel ยซnostriยป si puรฒ intravedere anche una certa dimensione comunitaria della questione. E certe vie di uscita.
ยซNon ci indurre in tentazioneยป. Il testo greco originale dice proprio cosรฌ. Qualcuno si chiede che senso ha ritenere che Dio ci possa indurre, ahimรจ pure lui, in tentazione. Ma ยซnon ci abbandonare alla tentazioneยป potrebbe apparire una forzatura. Forse piรน plausibile รจ interpretare che dopo averci insegnato a chiedere ogni cosa buona Gesรน ci rassicura anche che Lui nelle nostre preghiere legge il bene, le aspirazioni profonde, non ci dร cose che ci fanno male e tantomeno ci orienta lui stesso a chiedere in questo senso.
Lโultima invocazione ci dice appunto che Dio ci libera, salva, protegge, preserva, difende, dal male.
