Il seminatore, il seme, il terreno: sono i tre soggetti principali che compaiono nella parabola che ci viene proposta oggi. Va detto che molto spesso la predicazione ha posto lโaccento sul terzo elemento, una scelta motivata da unโesigenza di ordine etico, con il rischio perรฒ di ridurre la parabola a una dimensione meramente โmoralisticaโ, mentre essa ha una valenza anzitutto rivelativa.
ย Il soggetto piรน importante รจ infatti il seminatore, anche se non trova grande spazio nel racconto. E come non cogliere nel seminatore Gesรน stesso, e dietro a lui il Padre, Dio? Siamo qui di fronte a una vera e propria parabola in atto. Con quel โmentre seminavaโ (v. 5), Gesรน non fa che descrivere ciรฒ che lui stesso sta facendo: sta gettando il seme della Parola. E lo fa senza parsimonia, senza calcolo, su ogni genere di terreno, perchรฉ il suo intento รจ raggiungere tutti, tutti. Sรฌ, colpisce la prodigalitร di questo seminatore, che mostra una generositร esorbitante, eccessiva, fino allo spreco. Esponendosi anche allโinsuccesso.
ย La parabola non ci presenta un contadino maldestro e sciupone, vuole invece trasmetterci lโillimitata fiducia, il sogno di chi continua a seminare con larghezza, confidando nella forza potente delseme. Ha in sรฉ una grande forza il seme, eppure non esercita imposizioni, proprio come la Parola che Gesรน dispensa a piene mani: รจ umile, paziente, conosce successi e fallimenti, รจ disposta a correre il rischio di essere calpestata e soffocata. Perchรฉ accetta di misurarsi con la nostra libertร , con il terreno che noi siamo disposti a offrirle.ย
Non inganni il fatto che, nella parabola, in tre casi su quattro il seme appaia sprecato. Si colga piuttosto il crescendo: dalla โstradaโ dove il seme non trova neppure la possibilitร di attecchire, alla โpietraโ dove germina ma ha vita breve, ai โroviโ dove cresce ma viene soffocatoโฆ e finalmente il โcento volte tantoโ! ร qui il vertice della parabola: la possibilitร di un frutto incredibile. Oltre la strada e le pietre e i rovi, cโรจ una terra che accoglie e dร frutto. E quale frutto! E cโรจ la fiducia tenace, ostinata, di un seminatore che non si lascia paralizzare dalla deludente esperienza di terreni che non danno quanto sperato. Non cโรจ qui forse un invito alla speranza per quanti si fanno seminatori di una parola di vita, a cominciare dai genitori che cercano di immettere nel cuore dei figli germi di bellezza e che hanno spesso lโimpressione di aver seminato inutilmente?ย
Ci รจ consegnato dunque un atto di fiducia nella potenza del seme, ma anche un monito: โFate attenzione a comeย ascoltate!โ, dirร Gesรน pochi versetti oltre il nostro testo odierno (Lc 8,18). Il โcomeโ ci rinvia alla qualitร del terreno che apprestiamo al seme della Parola. Badando di non cedere alla tentazione di rinchiudere gli altri in una delle quattro tipologie di terreno, quando in realtร รจ nel nostro cuore che trovano spazio i vari terreni. Siamo noi ora la strada, ossia ascoltatori superficiali, distratti; ora il terreno pietroso, ascoltatori senza profonditร , dallโentusiasmo facile, โper un certo tempoโ; ora il terreno infestato dai rovi, dove prevalgono le preoccupazioni mondane, i piaceri, il fascino della ricchezzaโฆ
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Ma cโรจ anche la possibilitร , per ciascuno di noi, di โun cuore bello e buonoโ che porta frutto โcon perseveranzaโ. E cโรจ, prima ancora, lโinesauribile pazienza di Dio che non si stanca di seminare in noi la sua parola e, nonostante i nostri rifiuti, continua a mettere fiducia in noi.
fratel Valerio
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