Facciamo nostro il perdono di Dio
Lโepisodio del vangelo di questa domenica riprende la tematica della relazione fraterna, giร toccata la settimana scorsa, e ci permette di entrare nel mistero di un atto, forse il piรน complicato e difficile da compiere, che manifesta la presenza dello Spirito Santo nel cuore di un essere umano: perdonare.
Il perdono รจ un nodo centrale della nostra vita perchรฉ chi non lo fa spesso porta pesi spaventosi nel cuore. Invece chi perdona si libera dei propri e altrui errori, metabolizzando in strutture di crescita ciรฒ che prima era soltanto distruttivo.
Il debitore della parabola deve la cifra esorbitante di diecimila talenti al padrone, somma al di fuori di qualunque possibilitร economica dellโepoca: la cifra indica la teorica inestinguibilitร del debito da parte di chi ne porta il peso. Ma il fatto che egli, subito dopo essere stato graziato, tiri per il collo un altro che, a propria volta, gli deve appena 100 denari -il prezzo di tre agnelli โ attesta quanto sia insensibile alla grandezza di ciรฒ che il padrone concede. E noi con lui. Il debitore invoca: ยซAbbi pazienza con me e ti restituirรฒ ogni cosaโ (Mt 18,26), pur sapendo che per lui รจ impossibile rendere quella somma esorbitante. Egli usa le parole con cui i debitori incalliti sono soliti liquidare il creditore di turno.
Il problema reale non รจ il limite della pazienza del padrone โ falso problema posto dal debitore โ bensรฌ il contrarre perennemente debiti senza mettersi mai in discussione. La preghiera corretta sarebbe stata: โperdonami per quello che ho fatto, rimettimi il debitoโ.
Lโinestinguibilitร del debito รจ dovuta dal fatto che il perdono puรฒ essere ricevuto, ma il male fatto spesso resta e, in alcuni casi, non puรฒ essere recuperato.
Perdonare settanta volte sette: lโiperbole del numero citato da Gesรน indica che il perdono non รจ solo un atto da compiere, ma una forma strutturale da assumere costantemente, strettamente connessa alla relazione con Dio. Egli รจ amore per natura, e sua natura รจ amare, quindi perdonare. Solo unโunione intima con Dio ci permette di realizzare lโinvito di Gesรน.
Il perdono al fratello รจ dovuto perchรฉ siamo per primi debitori verso il Padre. ยซRimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitoriยป: nel Padre nostro chiediamo addirittura che usi con noi la stessa misura che noi usiamo con gli altri! Speriamo non ci ascolti, altrimenti la maggior parte di noi sarebbe spacciataโฆ
ร fondamentale ricordare quanto Dio ci ha amati e ci ama, ritrovando nelle nostre vite gli episodi in cui certamente Egli ci ha beneficati senza merito, e amati senza condizioni. ร proprio il ricordo di quel perdono che Dio per primo ha concesso a noi che รจ fonte di gratitudine nel cuore; ed essa si trasformerร a sua volta in perdono verso le mancanze dei fratelli.
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ร bene invocare spesso il dono dello Spirito Santo della Pietร , che conferisce allโuomo il sentimento di amore filiale verso il Padre, e questo sentimento farร percepire gli altri come fratelli, poichรฉ figli dello stesso Padre. Senza questo dono fondamentale dello Spirito gli altri saranno sempre โestraneiโ, da tollerare, da sopportare, ma impossibili da amare come fratelli.
Viviamo spesso con lโidolo della giustizia nel cuore, ma se dovessimo ricevere solo ciรฒ che meritiamo sarebbe ben misera la nostra vita! Non siamo fatti per vivere di giustizia, ma di misericordia.
Ricordarlo significa far scendere la pace nel nostro cuore e nel cuore di chi ci sta vicino.
Commento di don Luciano Condina
Fonte – Arcidiocesi di Vercelli
