Il padrone lo diede in mano agli aguzzini
DOMENICA 13 SETTEMBRE (Mt 18,21-35)
Se noi credessimo in una sola Parola della Scrittura, sia dellโAntico che del Nuovo Testamento, la nostra vita sarebbe totalmente differente. Smetteremmo di produrre opere secondo la carne, opere di peccato e di grande immoralitร , e inizieremmo a produrre frutti di caritร , misericordia, giustizia, grande santitร . Insegna lโAntico Testamento: โChi si vendica subirร la vendetta del Signore, il quale tiene sempre presenti i suoi peccati. Perdona lโoffesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati. Un uomo che resta in collera verso un altro uomo, come puรฒ chiedere la guarigione al Signore? Lui che non ha misericordia per lโuomo suo simile, come puรฒ supplicare per i propri peccati? Se lui, che รจ soltanto carne, conserva rancore, chi espierร per i suoi peccati? Ricรฒrdati della fine e smetti di odiare, della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. Ricorda i precetti e non odiare il prossimo, lโalleanza dellโAltissimo e dimentica gli errori altruiโ (Sir 28,1-7). Chi vuole essere perdonato da Dio, deve necessariamente perdonare i suoi fratelli. Chi non perdona mai sarร perdonato. ร condizione indispensabile, necessaria perchรฉ Dio possa perdonare i nostri peccati. Gesรน aggiunge a questa veritร una veritร nuovissima. Nella Parabola del servo spietato, ci rivela la differenza di gravitร tra la colpa commessa contro Dio e quella commessa contro di noi. Quella commessa da noi contro Dio รจ impagabile. Nessuno potrร mai soddisfare il suo debito. Quella invece commessa contro di noi puรฒ essere facilmente soddisfatta. Quella contro Dio consta di diecimila talenti. Impagabili in eterno. Quella contro di noi di appena cento denari.
Allora Pietro gli si avvicinรฒ e gli disse: ยซSignore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrรฒ perdonargli? Fino a sette volte?ยป. E Gesรน gli rispose: ยซNon ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli รจ simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poichรฉ costui non era in grado di restituire, il padrone ordinรฒ che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e cosรฌ saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: โAbbi pazienza con me e ti restituirรฒ ogni cosaโ. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciรฒ andare e gli condonรฒ il debito. Appena uscito, quel servo trovรฒ uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: โRestituisci quello che devi!โ. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: โAbbi pazienza con me e ti restituirรฒโ. Ma egli non volle, andรฒ e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto lโaccaduto. Allora il padrone fece chiamare quellโuomo e gli disse: โServo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perchรฉ tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietร del tuo compagno, cosรฌ come io ho avuto pietร di te?โ. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finchรฉ non avesse restituito tutto il dovuto. Cosรฌ anche il Padre mio celeste farร con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratelloยป.
Dinanzi a noi cโรจ un carcere eterno che ci attende, se non soddisfiamo il nostro debito. Noi possiamo dare ai nostri fratelli il carcere solo per qualche giorno. Noi condoniamo ai nostri fratelli il carcere per qualche giorno e il Signore ci condona il carcere eterno. Il guadagno รจ altissimo. Il servo spietato aveva giร ricevuto dal suo padrone il condono del suo debito. Ha chiesto misericordia e il padrone glielโha concessa. Lui perรฒ non ha avuto misericordia verso un suo fratello che gli doveva appena cento miseri denari. Ora deve pagare fino allโultimo spicciolo quanto deve al suo padrone. Non credo esista stoltezza piรน grande. Eppure oggi lโuomo non perdona allโuomo perchรฉ non crede nella Parola del Signore. Se ne va nel carcere eterno, perchรฉ esige dai suoi fratelli non solo somma giustizia, ma sovente anche vendetta. Chi non perdona di cuore, sappiamo che neanche lui sarร perdonato. Sappiamo anche che, senza perdono, il suo carcere รจ eterno. Noi rimettiamo cento denari. Il Signore ci rimette diecimila talenti. Noi condoniamo poco. Il Signore ci condona una eternitร di pena. Ma chi crede in questa Parola del Signore? Nessuno. Ognuno รจ prigioniero del suo cuore meschino e della sua mente incapace di aprirsi alla veritร che sgorga dal cuore del Padre, nello Spirito.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che crediamo in ogni Parola di Cristo Signore.
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