Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 13 Settembre 2020

- Pubblicitร  -

Il padrone lo diede in mano agli aguzzini

DOMENICA 13 SETTEMBRE (Mt 18,21-35)

Se noi credessimo in una sola Parola della Scrittura, sia dellโ€™Antico che del Nuovo Testamento, la nostra vita sarebbe totalmente differente. Smetteremmo di produrre opere secondo la carne, opere di peccato e di grande immoralitร , e inizieremmo a produrre frutti di caritร , misericordia, giustizia, grande santitร . Insegna lโ€™Antico Testamento: โ€œChi si vendica subirร  la vendetta del Signore, il quale tiene sempre presenti i suoi peccati. Perdona lโ€™offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati. Un uomo che resta in collera verso un altro uomo, come puรฒ chiedere la guarigione al Signore? Lui che non ha misericordia per lโ€™uomo suo simile, come puรฒ supplicare per i propri peccati? Se lui, che รจ soltanto carne, conserva rancore, chi espierร  per i suoi peccati? Ricรฒrdati della fine e smetti di odiare, della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. Ricorda i precetti e non odiare il prossimo, lโ€™alleanza dellโ€™Altissimo e dimentica gli errori altruiโ€ (Sir 28,1-7). Chi vuole essere perdonato da Dio, deve necessariamente perdonare i suoi fratelli. Chi non perdona mai sarร  perdonato. รˆ condizione indispensabile, necessaria perchรฉ Dio possa perdonare i nostri peccati. Gesรน aggiunge a questa veritร  una veritร  nuovissima. Nella Parabola del servo spietato, ci rivela la differenza di gravitร  tra la colpa commessa contro Dio e quella commessa contro di noi. Quella commessa da noi contro Dio รจ impagabile. Nessuno potrร  mai soddisfare il suo debito. Quella invece commessa contro di noi puรฒ essere facilmente soddisfatta. Quella contro Dio consta di diecimila talenti. Impagabili in eterno. Quella contro di noi di appena cento denari.

Allora Pietro gli si avvicinรฒ e gli disse: ยซSignore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrรฒ perdonargli? Fino a sette volte?ยป. E Gesรน gli rispose: ยซNon ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli รจ simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poichรฉ costui non era in grado di restituire, il padrone ordinรฒ che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e cosรฌ saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: โ€œAbbi pazienza con me e ti restituirรฒ ogni cosaโ€. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciรฒ andare e gli condonรฒ il debito. Appena uscito, quel servo trovรฒ uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: โ€œRestituisci quello che devi!โ€. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: โ€œAbbi pazienza con me e ti restituirรฒโ€. Ma egli non volle, andรฒ e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto lโ€™accaduto. Allora il padrone fece chiamare quellโ€™uomo e gli disse: โ€œServo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perchรฉ tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietร  del tuo compagno, cosรฌ come io ho avuto pietร  di te?โ€. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finchรฉ non avesse restituito tutto il dovuto. Cosรฌ anche il Padre mio celeste farร  con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratelloยป.

Dinanzi a noi cโ€™รจ un carcere eterno che ci attende, se non soddisfiamo il nostro debito. Noi possiamo dare ai nostri fratelli il carcere solo per qualche giorno. Noi condoniamo ai nostri fratelli il carcere per qualche giorno e il Signore ci condona il carcere eterno. Il guadagno รจ altissimo. Il servo spietato aveva giร  ricevuto dal suo padrone il condono del suo debito. Ha chiesto misericordia e il padrone glielโ€™ha concessa. Lui perรฒ non ha avuto misericordia verso un suo fratello che gli doveva appena cento miseri denari. Ora deve pagare fino allโ€™ultimo spicciolo quanto deve al suo padrone. Non credo esista stoltezza piรน grande. Eppure oggi lโ€™uomo non perdona allโ€™uomo perchรฉ non crede nella Parola del Signore. Se ne va nel carcere eterno, perchรฉ esige dai suoi fratelli non solo somma giustizia, ma sovente anche vendetta. Chi non perdona di cuore, sappiamo che neanche lui sarร  perdonato. Sappiamo anche che, senza perdono, il suo carcere รจ eterno. Noi rimettiamo cento denari. Il Signore ci rimette diecimila talenti. Noi condoniamo poco. Il Signore ci condona una eternitร  di pena. Ma chi crede in questa Parola del Signore? Nessuno. Ognuno รจ prigioniero del suo cuore meschino e della sua mente incapace di aprirsi alla veritร  che sgorga dal cuore del Padre, nello Spirito.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che crediamo in ogni Parola di Cristo Signore.

Fonte@MonsDiBruno

- Pubblicitร  -

Nota: Questo commento al Vangelo รจ gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuitร .

Altri Articoli
Related

Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Zaccaria era un miscredente: era impossibile per Dio dargli...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

Don Francesco Cristofaro – Commento al Vangelo del 23 dicembre 2025

Vangelo del giorno e breve commento a cura di...

fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 23 dicembre 2025

Ogni genitore porta nel cuore tante aspettative per i...