don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo del 9 Agosto 2020

678

Pietro vuole imitare Gesรน e affonda.

La fede non รจ questione di imitazione ma dโ€™identificazione. Non siamo chiamati ad imitare il Cristo, ma diventare Cristo. Imitare significa agire sul comportamento e gli atteggiamenti, sulla superficie, ma la sostanza, lโ€™essere rimane indifferente. Uno scimpanzรฉ giungerร  anche a suonare un sassofono, ma non sarร  mai un musicista.

Pietro vuole camminare sullโ€™acqua perchรฉ crede che essere discepolo significhi compiere azioni eccezionali, e il risultato รจ tragico: annaspare nel vuoto.
Fede รจ โ€˜mollare la presaโ€™ alle proprie convinzioni e sicurezze e ritrovarsi trasformati.
Pietro diventa discepolo non perchรฉ ha imitato Gesรน ma perchรฉ gli ha teso la mano e si รจ lasciato riportare a casa. Solo lโ€™amore รจ trasformante, non una morale.
Pietro diviene cosรฌ immagine del discepolo che sperimenta sรฌ la sconfitta e il limite, comprendendo perรฒ che la salvezza si risolve in un abbraccio previo.

Dopo il fallito tentativo, Gesรน non dice a Pietro โ€˜uomo poco coraggiosoโ€™, ma โ€˜uomo di poca fedeโ€™ (v. 31).
Il contrario della paura non รจ il coraggio ma la fede. Dinanzi alle tempeste, agli sconvolgimenti esistenziali che ci percorrono, non รจ questione di mostrare piรน coraggio, ma un abbandono alla vita, al qui ed ora. Questo non significa esperire un Dio che agisce al posto nostro, o che ci toglie le castagne dal fuoco, ma un Amore che ci impregna, facendoci sperimentare al contempo insospettate energie interiori che alla fine scopriremo avere il medesimo nome di Dio.


AUTORE: don Paolo Squizzato
FONTE
SITO WEB: https://www.paoloscquizzato.it
CANALE YOUTUBE:
https://www.youtube.com/channel/UC8q5C_j3ysCSrm1kJZ4ZFwA