Don Antonio Mancuso – Commento al Vangelo del 16 Luglio 2020

E’ una pagina del vangelo che conosciamo molto bene… l’ho letta e meditata più volte… ma oggi desidero soffermarmi su due parole: mite e umile di cuore.

Mite
Mite non è semplicemente paziente o tollerante… non è semplicemente una persona che tende alla pace… anche, ma è anche di più… mite è colui che non entra in conflitto.
Ma attenzione, non perché non vuole prendere posizione (sarebbe un pavido, un pauroso) ma perché niente può togliergli la pace perché la sua pace è fondata su altro.
Mite per eccellenza è Gesù che non perde la serenità… non perde la pace… neanche di fronte all’ingiustizia.

Umile di cuore
Non dice semplicemente umile… ma umile di cuore! E il cuore, nella mentalità biblica, non è semplicemente la sede dei sentimenti… ma della ragione… della scelta.
Allora, forse, umile di cuore può significare umile nelle scelte… nelle decisioni… nello stile di vita…
Umile di cuore è Gesù che potendo scegliere… alla fine ha scelto la croce per mostrare pienamente la sua umanità… la sua divinità…

Mite è umile di cuore
È l’invito che Gesù fa a noi… e se Gesù ce lo fa… evidentemente è qualcosa che possiamo fare… che possiamo raggiungere… come?
Preghiera e volontà
Preghiera perché la mitezza si ha solo se è decisivo, saldo e fondamentale il nostro rapporto con Dio… solo se è Lui la fonte della nostra pace.
Volontà perché l’umiltà, spesso, è anche questione di scelta…

Mite e umile di cuore… vuoi esserlo? Decidilo ora stesso!

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AUTORE: Don Antonio Mancuso
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