Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 9 Luglio 2020

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Matteo riassume il ministero di Gesรน ripetendo per due volte: โ€œGesรน percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermitร โ€ (Mtย 4,23;ย 9,35). Nei capitoli 8 e 9, che precedono lโ€™invio in missione degli apostoli da cui รจ tratta la pericope odierna, lโ€™evangelista ricorda le guarigioni di lebbrosi, indemoniati e afflitti da malattie, leggendole come compimento della profezia: โ€œGli portarono molti indemoniati ed egli scacciรฒ gli spiriti con la parola e guarรฌ tutti i malati, perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermitร  e si รจ caricato delle malattieโ€ (Mt 8,16-17) e, poco dopo, riporta la resurrezione di una ragazza (cf. Mt 9,23-25). Certamente questa azione di guarigione e di liberazione operata da Gesรน ha colpito le folle. Il suo annuncio del Regno รจ caratterizzato da tre elementi: percorrere, insegnare, guarire. Quando invia gli apostoli, chiede loro di fare le stesse cose: โ€œStrada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli รจ vicino. Guarite gli infermiโ€ (Mt 10,7-8). Questo รจ il contesto della nostra pericope. Gli apostoli hanno fatto strada con Gesรน, hanno visto e ora sono associati alla sua stessa opera. Gesรน spiega loro le condizioni perchรฉ questo sia possibile. Il testo odierno ci presenta la prima esigenza, messa in evidenza da due termini rari che ricorrono in questo passo: โ€œgratuitamenteโ€ (v. 8, solo qui in Matteo) e โ€œdegnoโ€ (in Mt 3,8 e qui al v. 13).ย 

โ€œGratuitamenteโ€: senza causa, senza merito, senza discernere delle motivazioni o giustificazioni. Questo termine, che nel linguaggio biblico spesso descrive una punizione non legata al peccato, qui รจ usato per dire che la scelta di Dio avviene โ€œgratuitamente per la sua graziaโ€, come ricorda Paolo (Rmย 3,23-24). La giustificazione per grazia puรฒ essere accolta solo riconoscendo di non averla meritata e puรฒ essere annunciata solo se non รจ accompagnata da alcunchรฉ possa essere percepito come forza o potere nรฉ da parte di chi riceve lโ€™annuncio, nรฉ da parte di chi lo fa: nessuna ricchezza, nessun vantaggio sociale, nessuna riserva che potrebbe garantire il discepolo nel futuro. Chi annuncia (insegna e opera guarigioni) deve sapere di non essere migliore degli altri, di aver ricevuto qualcosa di cui non รจ lecito appropriarsi e deve, giorno per giorno, fare lโ€™esperienza di porre la propria fiducia in Dio solo.ย 

Lavorare e custodire, il primo compito affidato da Dio agli umani (cf. Gen 2,15) รจ richiesto anche al discepolo: egli รจ qualificato come lavoratore (v. 10) e a lui รจ richiesto discernimento e rispetto (v. 11: โ€œdomandate chi lร  sia degno e rimanetevi finchรฉ non sarete partitiโ€). Discernere chi possa accogliere la Parola, rispettare la sua disponibilitร , rimanendo in quella casa, senza ricercare o preferire soluzioni piรน prestigiose o vantaggiose. Si parla comunque di essere degno, e questo puรฒ sembrare lโ€™opposto di quel โ€œgratuitamenteโ€ messo in evidenza prima. Sia colui che annuncia, che colui che accoglie devono mostrarsi degni: lโ€™uno non creandosi nessun appoggio o sicurezza, lโ€™altro ascoltando veramente lโ€™annuncio. Giovanni Battista aveva chiesto ai farisei e sadducei che chiedevano di farsi battezzare: โ€œFate un frutto degno della conversioneโ€ (Mt 3,8). Gesรน alla fine del capitolo 10 ritorna sul significato dellโ€™essere degno e, dopo aver invitato a non temere (Mt 10,28.31), dice: โ€œChi ama padre o madre piรน di me, non รจ degno di me; chi ama figlio o figlia piรน di me, non รจ degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non รจ degno di me. Chi avrร  tenuto per sรฉ la propria vita, la perderร , e chi avrร  perduto la propria vita per causa mia, la troverร . Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandatoโ€ (Mtย 10,37-40). Di qui impariamo cosa significa ascoltare lโ€™annuncio del Regno e accoglierlo: significa accogliere Cristo e il Padre nella propria vita, rileggendo e riorientando lโ€™attaccamento a se stessi e alla propria storia in modo piรน ampio e piรน profondo. Gesรน ci invita a coglierci nel legame fondamentale e costitutivo con il Padre: come esseri umani chiamati a lavorare e custodire, come figli chiamati alla comunione e alla sequela del Figlio.

Gratuitร  e dignitร  non si oppongono: la grazia ci รจ data per trasformarci, la parola del Regno ci รจ annunciata perchรฉ, accogliendola, trasfiguri la nostra vita e, insieme, la storia e il mondo.

sorella Raffaela

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