don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 8 Luglio 2020 – Mt 10, 1-7

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<<Chiamati a sรฉ i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d ‘infermitร >>.

Il passaggio dei discepoli di Gesรน non รจ mai indifferente. Un discepolo si porta addosso il potere, che non viene da lui, di liberare e guarire secondo una dimensione ampia e profonda. Il cristianesimo lascia il segno quando รจ autenticamente il cristianesimo di Gesรน Cristo. Ma non รจ il segno di piantare bandierine da conquistatori, ma il segno di cambiare la realtร  secondo un principio di libertร  e guarigione.

Per questo l’opera dei missionari non si รจ mai limitata a una semplice catechizzazione della gente loro affidata. Fin da subito hanno compreso che il passaggio del Vangelo doveva portare per quella gente non solo informazioni su Gesรน, ma soprattutto occasioni di liberazione e guarigione.

Quando il beato Puglisi lavorava nella periferia di Palermo annunciando il Vangelo, ha subito compreso che quell’annuncio doveva riscattare concretamente quella gente dal male della mafia e dalla schiavitรน della paura. Non lโ€™ha fatto con degli striscioni o politicizzando il Vangelo, ma costruendo pazientemente luoghi di incontro, di riscatto, di educazione. Per questo lo hanno ucciso, perchรฉ liberava e guariva. Ma il Vangelo di oggi si conclude con un’indicazione che a prima vista puรฒ sembrare antipatica: <<Non andate fra i pagani e non entrate nelle cittร  dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele.

E strada facendo, predicate che il regno dei cieli รจ vicinoยป. Bisogna rivolgerci prima ai vicini e poi ai lontani, ma non per una preferenzialitร  che discrimina ma per un principio di caritร  che ci dice che anche la gente che ci vive accanto ha bisogno di essere evangelizzata e che a volte รจ piรน difficile portare il Vangelo a loro che a uno che รจ lontano. Ma in fondo annunciare significa dire che “il regno รจ vicino”, cioรจ costruire prossimitร  con tutto ciรฒ che il Signore ci mette davanti.

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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