Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 7 Luglio 2020

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Gesรน sta operando molte guarigioni nei villaggi intorno al lago di Tiberiade.

Due ciechi lo seguono fin dentro la sua casa, secondo Matteo lo seguirono gridando e si avvicinarono a lui. Ci si potrebbe chiedere come facessero ciรฒ essendo ciechi. Prima dellโ€™ingresso in Gerusalemme Matteo riporta un episodio analogo (Mt 20,29-34), due ciechi seduti lungo la strada lo invocano usando le stesse parole โ€œ Figlio di David, abbi pietร  di noi!โ€. Significativamente in questo racconto i due ciechi diventano discepoli dopo essere stati guariti (Mt 20,34).

Ciรฒ che accomuna i racconti di guarigione operati da Gesรน รจ la fede. Egli guarisce con la forza della fede che puรฒ discernere in chi lo invoca.

La fede di cui ci testimonia Matteo non รจ il potere di compiere grandi segni, ma uno sguardo altro che riconosce in questโ€™uomo Gesรน il Signore, il Figlio di David. Una fede capace di invocarlo solo con una supplica: โ€œabbi pietร  di noi!โ€.

Con lo sguardo della fede possiamo conoscere la sua compassione per noi pecore senza pastore stanche e sfinite. Non si tratta di aderire a veritร  astratte o a dei precetti, ma a un uomo Gesรน con la sola nostra fede; โ€œCredete che io possa fare questo? Si, o Signore!โ€( Mt 10,28). E questo pur sapendo che anche nella nostra mancanza di fede saremo ascoltati (Mc 9,24).

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Noi non possiamo e non dobbiamo misurare la nostra ne la altrui fede, ma possiamo credere e sperare che in ogni sussurro o gemito inespresso, come in ogni grido di speranza, spesso di disperazione vi sia un germe di fede che il Signore non lascerร  inascoltato.

Questa solo consapevolezza ci rende, pur nelle nostre miserie, annunciatori del Regno in mezzo agli uomini e alle donne del nostro tempo. Testimoni della misericordia di colui che โ€œ ha preso le nostre infermitร  e si รจ caricato delle nostre malattieโ€ (Mt 8,17).

Le folle sono meravigliate di queste guarigioni, mai si รจ vista una cosa simile, ma ciรฒ che si รจ mai visto รจ una fede come quella del centurione (Mt 8,10).

Preghiamo il Signore della messe perchรฉ susciti nel nostro cuore una fede capace di testimoniare allโ€™umanitร  stanca e sfinita la sua compassione, perchรฉ ciascuno di noi possa essere operaio nella sua messe, annunciatore della buona notizia del Regno che รจ in mezzo a noi, dentro di noi (Lc 17,21), come sospiro del nostro cuore capace a volte solo di sussurrare: โ€œ Signore figlio di David, abbi pietร  di noi!โ€.

Fratel Nimal


Fonte

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