p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 26 Maggio 2020

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Il capitolo 17 del vangelo di Giovanni equivale al canto del Prologo, dellโ€™inizio del vangelo di Giovanni. Andrebbe contemplato in silenzio e ascoltato nel profondo dellโ€™abisso della nostra esistenza. Questa preghiera di Gesรน al Padre รจ un commento al Padre Nostro. Un commento vitale che chiede con tenera forza che possiamo vivere da figli e da fratelli. La gloria di cui Gesรน ci parla e che si rivela nella sua pienezza sulla croce, รจ semplicemente lโ€™amore che scaturisce dal Padre, che giunge a noi nel Dio Figlio che muore per noi, che si alimenta nel Dio Spirito che a noi viene insufflato. Questa รจ la gloria, non quella che viene dal riconoscimento degli altri o dalle cose ben fatte, che bene appaiono.

In questo gioco โ€œgloriosoโ€ in cui lโ€™amore danza la vita, il dono che scaturisce รจ il dono della vita eterna fatta ad ogni uomo. Vita eterna che altro non รจ se non il conoscere e il riconoscere che noi siamo eternamente amati dal Padre. Vita eterna รจ la vita di Dio a noi donata e che noi possiamo vivere se la accogliamo.

Gesรน non ci ha abituati a delle chiacchiere, non gli interessa il filtro che evidenzia dopo ogni intervento lโ€™auditel e il gradimento del pubblico. Gesรน Parola ha vissuto la sua vita in amore per i fratelli. Ora, e solo ora, spiega questa sua vita. Non parla prima, non fa promesse: vive e poi comunica con la Parola in attesa che noi possiamo comprendere grazie al dono dello Spirito di amore.

Padre รจ la parola centrale di questo testo. Gesรน evidenzia un aspetto che a noi spesso sfugge. Inizia questo rapporto di preghiera e dunque di amore, con un Tu, non con un io. Quando pensiamo alle nostre relazioni le pensiamo a partire dallโ€™io. Gesรน evidenzia come in un rapporto di amore sia centrale iniziare col tu. รˆ il tu che fa esistere lโ€™io. รˆ il Tu, o Padre, che fa esistere il Figlio, che fa esistere noi.

Noi, a forza di io, ci ingarbugliamo sempre piรน intorno al nostro ombelico. Non siamo piรน capaci di uscire allo scoperto, perdiamo la nostra capacitร  di trascendenza che รจ essenziale alla nostra identitร . Senza il tu, come movimento centrale, tutta la nostra psicologia รจ un girare intorno in un vortice sempre piรน rapido e sempre piรน mortifero.ย  Senza il desiderio di uscire da noi stessi non cโ€™รจ vita perchรฉ dove non cโ€™รจ dono non cโ€™รจ lโ€™umano, cโ€™รจ solo lโ€™animale che cโ€™รจ in noi. Animale molto utile ai bisogni e allโ€™economia, ma non al bene, non alla realizzazione della vita.

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Cominciare la preghiera come la giornata con il Tu, con il Padre Nostro, significa iniziare a vedere il nostro volto rispecchiato nel Padre della vita eterna che giunge a noi. Significa immergerci nella gloria che รจ lโ€™amore Trinitario che danza la vita in noi e intorno a noi.

Partire con il Tu รจ via unica per riscoprire il nostro io, quel nostro io che non puรฒ realizzarsi se non nella relazione. Mettere il proprio io davanti a tutto รจ cosa da bambini. Mettere il nostro io davanti al Tu e dopo il Tu, รจ cosa da adulti. Purtroppo siamo talmente legati alla nostra adolescenza che sembriamo incapaci di fare questo passo. Senza trascendenza non cโ€™รจ dono; senza dono non cโ€™รจ vita; senza il Tu/tu siamo in un cul del sac senza uscita. Questo รจ vero sia a livello personale, come a livello sociale e ancor piรน a livello ecclesiale. Tutte le riforme che noi mettiamo in campo sono spazzatura senza questo aprirci alla gloria che รจ amore e vita, senza il tu non cโ€™รจ nemmeno lโ€™io. Senza il tu siamo condannati allโ€™autismo!

Credo che la centralitร  di questo tu/Tu faccia scaturire uno spazio di libertร  a cui noi non riusciamo a pensare. Lo spazio di libertร  รจ quella vita eterna, quellโ€™amore che non dipende dalla risposta dellโ€™altro, anche se รจ cosa buona e utile tale risposta. รˆ amore che diventa lavanda dei piedi come espressione quotidiana del nostro amore, del nostro andare verso lโ€™altro. รˆ amore che diventa vetta nel momento in cui io Giuda bacio il fratello e il fratello, Gesรน, mi chiama amico. รˆ travolgente questa cosa: tu mi sei amico e sono talmente radicato in questa convinzione che nasce dal Tu o Padre che ci rende fratelli, che la mia vita diventa tutta orientata e consacrata a non negare mai questa essenza vitale della nostra umanitร .

Questa libertร , questo non smettere mai di vivere lโ€™altro come fratello, cambia la vita e cambia il mondo. Questa รจ vera politica attenta al bene comune. Questa รจ vera vita di fraternitร  cristiana che cambia le nostre comunitร . Questo รจ lievito che fa lievitare la pasta del mondo. Questo รจ sale che dona sapore a quella vita insipida che siamo costretti a trascinarci dietro ogni giorno.

Padre, oggi รจ venuta lโ€™ora: glorificaci, rendici vita eterna accolta e donata. Tu, o Padre; tu, o fratello!


AUTORE: p. Giovanni Nicoli 
FONTE: Scuola Apostolica
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