Non esiste un santo triste
Giovedรฌ della II settimana di Pasqua
Lโevangelista Giovanni riferisce che cโรจ stato un momento nel quale sia il Battista che Gesรน battezzavano (Gv 3,22), anche se poco oltre viene chiarito che non era Gesรน in persona che battezzava ma i suoi discepoli (Gv 4,2). Da qui nasce una discussione riguardo alla ยซpurificazione ritualeยป, cioรจ al senso del rito battesimale di Giovanni e quello di Gesรน. Qualcuno segnalando al Battista che Gesรน ha piรน successo insinua il dubbio che lui e i suoi discepoli abbiano voluto ingaggiare una competizione. Lโevangelista mette in guardia dal pericolo dellโinvidia. I discepoli del Battista sono tristi nel veder emergere Gesรน la cui fama rischia di mettere in ombra la figura del loro maestro. Ma egli rende testimonianza a Gesรน indicandolo come lo sposo e parla di sรฉ come lโamico dello sposo. Egli ha una visione della realtร diversa dai suoi discepoli perchรฉ illuminata dalla Parola di Dio, mentre essi sono ancora fortemente legati ad un modo di pensare molto terreno, che dร adito alle insinuazioni e innesca meccanismi di malumore, tensione, risentimenti. La tristezza nasce dallโinvidia mentre il Battista รจ pieno di gioia perchรฉ non vede in Gesรน un avversario ma il dono di Dio. Egli non puรฒ che gioire alla sua voce perchรฉ, finito il tempo dellโattesa, รจ giunta lโora delle nozze in cui lo sposo offre il vino della grazia di Dio. Pensiamo a quanti sacramenti celebriamo senza godere nellโascoltare la Parola di Dio ed essere inebriati della sua gioia. Eppure, come dice Neemia, al popolo che ascolta devotamente la proclamazione del libro della Legge, ยซla gioia del Signore รจ la nostra forzaยป (Ne 8,10).ย
Giovanni gioisce perchรฉ crede che Gesรน non รจ venuto a โguastare la festaโ, ma riaccendere la gioia della fede nella sua famiglia, come รจ evidente nel segno compiuto alle nozze di Cana. ร Lui infatti Colui che, come dice il Battista, รจ al di sopra di tutti perchรฉ viene dallโalto, viene dal cielo, รจ il Figlio di Dio che il Padre dona perchรฉ in noi sbocci la vita.ย
Nel prologo lโevangelista spiega che per mezzo di Mosรจ fu data la Legge, ma la grazia e la veritร vennero per mezzo di Gesรน Cristo (Gv 1,17). La Legge senza la grazia e la veritร , cioรจ priva del dono dello Spirito Santo, รจ vuota come le sei giare di pietra che Gesรน fa riempire dโacqua dai servi. In quella circostanza la festa di nozze rischiava di fallire perchรฉ era finito il vino, lโingrediente essenziale. Cosรฌ la fede diventa triste se viene meno la gioia. Essa si esaurisce prima del tempo se ci accontentiamo della felicitร di scarsa qualitร che si chiama piacere, se pensiamo di auto salvarci con le sole nostre forze o attuando la legge come se fossimo macchine che per funzionare devono semplicemente rispettare le istruzioni dellโuso. I riti scrupolosamente celebrati secondo le rubriche ma senza passione diventano abitudini monotone e insignificanti e lโesecuzione dei precetti della legge fine a sรฉ stessa non basta per renderci veramente felici. Le pratiche di fede senza lโamore che viene da Dio ci rendono tristi e alla fine ci lasciano vuoti. A volte possiamo essere come quelle giare di pietra, puri esteriormente ma vuoti interiormente e inutili. La rigiditร รจ propria dei fondamentalisti religiosi perchรฉ essi preferiscono essere piรน fedeli ai principi e alle norme esteriori piuttosto che lasciarsi conquistare dallโamore di Dio. Interroghiamoci sulla tristezza che abita il nostro cuore, sulla sua origine e sui suoi effetti nelle relazioni con gli altri. Forte รจ il rischio di essere fedeli alla legge, ma infedeli a Colui che lโha data. Il Battista invita a guardare a Gesรน, credere nel Figlio di Dio e, come aveva fatto sua Madre a Cana di Galilea rivolgendosi ai servi, a mettere in pratica la Sua parola, ma non in maniera meccanica e senza speranza, ma credendo fermamente che la misura insufficiente delle nostre forze sarร colmata dallโabbondanza della Sua grazia. Le Sue non sono parole di uomini, ma parole di Dio attraverso cui agisce lo Spirito Santo. Lui fa di noi i vasi, fragili ma preziosi, dai quali tutti possono attingere la gioia della vita.ย ย ย
La gioia del cristiano รจ il frutto dello Spirito di Dio che Gesรน crocifisso risorto ci dona. ร la gioia dei servi che, obbedendo alla parola di Gesรน, mettono in pratica il comandamento dellโamore. Come i servi di Cana di Galilea, che avevano attinto lโacqua diventata vino, sanno bene che Gesรน รจ il vero sposo che dร il vino buono, lodato dallโignaro maestro di tavola, cosรฌ chi obbedisce alla parola di Gesรน, viene ricolmato di gioia e diventa testimone della grazia che fluisce in abbondanza dal cuore di Dio.ย
- Pubblicitร -
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore.ย ย
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

Commento a cura di don Pasquale Giordano