โVuoi guarire?โ
โEh, maโฆโ
รจ quel ma che ci frega. Sono i molti ma della nostra vita, le molte porte che teniamo chiuse. Abbiamo piรน paura di quello che potrebbe esserci dietro che non di rimanere nella nostra situazione di malati, di perdenti, di eterne vittime. Una situazione che conosciamo bene, sappiamo starci, ci consola e ci giustifica. Ma sono fatto cosรฌ, ma nessuno mi aiuta, ma cโรจ sempre qualcuno prima di me, ma non sono capace, ma non me lo merito.
Gesรน, ancora una volta, cambia la prospettiva. Ci invita a guardare oltre tutti i ma e a lasciarci amare. E indovinate un poโ? Il malato guarisce senza neanche entrare in piscina: ancora una volta non รจ la piscina โ la soluzione che avevamo creduto noi โ che ci salva, ma un incontro, peraltro sfuggevole, fatto di un attimo. Quei ma si sgretolano subito perchรฉ fatti di niente.
Non cโรจ nessun ma allโamore del Padre per ciascuno dei propri figli.
Il fatto รจ che non siamo abituati a tutta questa gratuitร , a tutta questa misericordia, eppure รจ cosรฌ che si guarisce: accogliendo, riconoscendo che, ogni giorno, siamo giร graziati.
Tutto questo avviene in un istante e in mezzo alla folla festosa, che di quel malato non si era neppure accorta.
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Avviene un miracolo e i bigotti cosa dicono? Non puoi farlo perchรฉ รจ sabato. Non si interrogano sulla storia che si sta dietro, sono troppo attenti a fare rispettare le prescrizioni, credendo forse che solo la formalitร , lโesterioritร siano garanzia di salvezza. Anche il loro รจ un ma: se proprio ci tieni puoi guarire, ma non di sabato.
Cโรจ ancora molta strada da fare, per questi cuori induriti.
Francesca Carraro
