Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 22 Marzo 2020 – Gv 9, 1-41

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Oggi ci viene mostrato un mondo in cui la cecitร  รจ considerata una punizione divina per la colpa di qualcuno: un mondo in cui le infermitร , le malattie, le calamitร  accadono perchรฉ si meritano, e a Dio spetta il compito di decidere chi punire e chi premiare. Una prospettiva che rischiamo di assumere anche ai nostri giorni, cercando nella divinitร  la responsabilitร , positiva o negativa, delle cose che avvengono nel nostro mondo.

Gesรน rovescia completamente questa visione: i casi avversi della vita non sono una punizione, ma lโ€™occasione per compiere le opere di Dio. Le fragilitร  dellโ€™umanitร  e del mondo sono la possibilitร , nonostante il dolore (che cโ€™รจ, e rimane) di fare spazio a una realtร  piรน grande: lโ€™amore.

Il vero peccato, allora, non รจ il non vedere, ma il non volere credere e il non voler aprirsi alle infinite possibilitร  della vita, imprevedibile e fuori dalle regole che a volte vorremmo imporle.

Rete Loyola (Bologna)


Fonte

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