Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 12 Marzo 2020 – Lc 16,19-31

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Non ha un nome il ricco della parabola di oggi. E non si dice che sia una brutta persona, affatto. รˆ solo molto impegnato a far girare i soldi, a far fruttare (presumo legittimamente) i suoi denari, niente di piรน.

Ma la sua vista รจ drammaticamente miope: non si accorge nemmeno del povero Lazzaro che mendica davanti a casa sua. Non gli riserva nemmeno uno sguardo, attenzione che, invece, hanno addirittura i cani che vengono per leccargli le piaghe. Ma ora che si trova fra i tormenti spirituali dellโ€™inferno vorrebbe attenzione.

Buffo: anche qui si dimostra un orribile egoista: chiede a Lazzaro attenzione per sรฉ e per la propria sete! Ma Abramo, che ora abbraccia chi non aveva mai avuto un abbraccio, รจ imbarazzato: vorrebbe fare qualcosa per i tormenti del ricco, ma un abisso li separa. Un abisso scavato dal ricco, non da Dio.

Lโ€™indifferenza รจ un abisso che ci impedisce di incontrare Dio. Un abisso che ci precipita nellโ€™orrido vuoto del nostro egoismo. Non aspettiamo fantasmi tornati dallโ€™oltretomba per giocare la nostra vita in altro modoโ€ฆ

Abbiamo i profeti e il Cristo che ci invitano alla conversione!

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