Nico Guerini – Commento al Vangelo di domenica 16 Febbraio 2020

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Anche oggi la liturgia ci mette di fronte ad una alternativa che, a prima vista, sembra non abbia vie dโ€™uscita. Il tema รจ la Legge: tenerla o eliminarla? รˆ noto che su questo problema si danno facilmente due atteggiamenti opposti, che potremmo chiamare legalismo o anarchia. Si trovano facilmente persone che formano lโ€™uno o lโ€™altro di questi due gruppi.

I primi privilegiano ciรฒ che viene chiamato โ€œordineโ€, che puรฒ sussistere solo dentro una regola, i secondi inneggiano alla โ€œlibertร โ€ delle scelte.

Il buon senso aiuta presto a capire che il punto chiave รจ proprio la parola โ€œsceltaโ€, il che suppone che lโ€™uomo sia una creatura โ€œliberaโ€. E questo va bene. Ma si capisce pure in fretta che una libertร  senza regola non porta molto lontano, e lโ€™anarchia non รจ mai stata lโ€™ideale di una societร  ben impostata.

Le letture di questa domenica ci aiutano a trovare una strada che sia praticabile perchรฉ una vita possa dirsi buona, e questo si puรฒ ottenere solo se le regole sono irrorate da un ideale, che ne fa unโ€™esperienza liberante, lontano da un moralismo soffocante. Lโ€™ideale si pone traguardi alti, sempre migliorabili, il legalismo, invece, tarpa le ali e impedisce alla persona di crescere.

รˆ obbligatorio scegliere

La scelta รจ nel cuore della prima lettura (Sir 15,15-20): ยซSe vuoi, osserverai i comandamenti; lโ€™essere fedele dipenderร  dal tuo buon volereยป. Questo รจ un piccolo inno alla libertร  dellโ€™uomo, che viene precisato perรฒ da una regola che pone dei limiti: ยซDio non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccareยป recita la conclusione del brano. Nessun male puรฒ essere oggetto di un ordine, o di una legge; dโ€™altra parte, la libertร  non significa il permesso di fare qualsiasi cosa, perchรฉ la libertร  รจ per il bene, non certo per il peccato. Abbiamo giร  qui lโ€™ampio orizzonte aperto alla libertร , che รจ il bene, e insieme il suo confine, al di lร  del quale cโ€™รจ solo il peccato.

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A proposito di peccato, mi piace ricordare quanto scrive Giuliana di Norwich nel suo Una rivelazione dellโ€™amore: ยซIl peccato รจ niente, si conosce solo per la sofferenza che produceยป (c. 27, p. 194), dove โ€œnienteโ€ significa โ€œmancanza di essereโ€, qualcosa come vuoto e nulla, qualcosa che non costruisce ma sminuisce la persona, e da questo nasce lโ€™afflizione del fallimento, mentre il bene, al contrario, proprio perchรฉ realizza la vocazione originaria dellโ€™uomo, porta gioia e appagamento.

Il testo biblico prosegue con: ยซEgli ti ha posto davanti il fuoco e lโ€™acqua; lร  dove vuoi stenderai la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarร  dato ciรฒ che a lui piacerร ยป.

Parlare di fuoco e acqua significa evocare due opposizioni inconciliabili: le figure restano in se stesse vaghe, perchรฉ il fuoco puรฒ nutrire la vita e distruggerla, cosรฌ come lโ€™acqua ha le stesse due possibilitร  contrastanti, tanto che la neo-volgata si preoccupa di materializzarle con lโ€™aggiunta ยซil bene e il maleยป.

Poi si dice che Dio dร  agli uomini ciรฒ che loro piace. Questo non significa che Dio ama mandare gli uomini in rovina se gli piace, al contrario. Se Dio acconsente a ciรฒ che lโ€™uomo sceglie per il proprio piacere, significa che lascia a lui la libertร  e la responsabilitร  delle sue azioni. Per il vero, il piacere richiama la soddisfazione, e suscita il desiderio: รจ qui che va esercitata la sorveglianza perchรฉ la scelta sia quella corretta.

La ricerca del solo piacere รจ pericolosa. Quando รจ istinto cieco, puรฒ provocare molti danni: ยซLa radice di tutti i mali รจ la cupidigiaยป (1Tm 6,10), che Aelredo di Rievaulx glossa cosรฌ: ยซLa radice di tutte le virtรน รจ la caritร ยป (Specchio della caritร  2,3). Pan per focaccia, si direbbe. Si tratta di quelle sintesi in bianco e nero che servono a volte a uscire dalla confusione di pensieri contrastanti.

Sapienza mondana e sapienza divina

Il brano di 1Cor 2,6-10 รจ la prosecuzione di quello di domenica scorsa, in cui Paolo continua a esporre la contrapposizione tra la sapienza mondana, tipica dei ยซdominatori di questo mondoยป, che sarร  ridotta al nulla, e la ยซsapienza divina, che รจ rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloriaยป. Questo รจ il paradigma che permette di discernere tra scelta sbagliata e scelta giusta.

Paolo attribuisce allโ€™ignoranza il fatto che i ยซdominatori di questo mondoยป abbiano crocifisso ยซil Signore della gloriaยป, impedendosi cosรฌ di ottenere la salvezza e di essere invece ยซridotti al nullaยป. Dice che ยซla sapienza divina non lโ€™hanno conosciutaยป, ma forse questo significa molto di piรน di una semplice ignoranza, e fa pensare che chi si sente dominatore del mondo รจ radicalmente incapace di conoscere, o meglio, di โ€œriconoscereโ€ quella sapienza che รจ lโ€™esatto opposto della sua: semplicemente non ha occhi per vedere ciรฒ che non appartiene al suo orizzonte. Questa sapienza รจ rivelata da Dio per mezzo dello Spirito perchรฉ รจ stata preparata ยซper coloro che lo amanoยป. Ancora una volta ci viene ricordato che lโ€™atto di fede, e la comprensione che ne deriva, non puรฒ essere semplicemente la conclusione di un ragionamento, ma appartiene al campo dellโ€™amore, della fiducia, dellโ€™affidarsi, del rischio.

Il โ€œdi piรนโ€ richiesto al cristiano

Tocca al vangelo (Mt 5,17-37) dilatare gli orizzonti di una visione puntigliosa e angusta della Legge e delle sue norme. Il brano รจ piuttosto lungo, ma vale la pena leggerlo per intero. Gesรน parte dalla Legge, che era ben nota ai suoi ascoltatori, ma li spinge a fare un passo in piรน: ยซnon sono venuto ad abolire (la Legge), ma per dare compimentoยป.

Come prima si contrapponevano due โ€œsapienzeโ€, quella umana e quella divina, qui si contrappongono due โ€œgiustizieโ€: quella di scribi e farisei e quella dei discepoli di Gesรน. La seconda si qualifica come un โ€œcompimentoโ€, un โ€œdi piรนโ€ che apre spazi senza frontiere: sono precetti, ma tali che non permettono mai di dire: โ€œsono arrivatoโ€!

Sono cinque norme (altre due le vedremo domenica prossima) che vengono, per cosรฌ dire, rivisitate da Gesรน e dilatate, sia in basso che in alto, con la cura delle radici se si vuole che lโ€™albero produca frutti, e sviluppi le sue potenzialitร  a livelli mai immaginati prima.

ยซNon uccidereยป, recita la prima norma, ma la radice di questo istinto omicida รจ lโ€™insulto al fratello, anche solo trattandolo da stupido e da pazzo. E, per completare lโ€™opera, Gesรน ricorda che tale radice va risanata prima di presentarsi a Dio per lโ€™offerta sullโ€™altare.

Si noti che questo ha da farsi nel caso che il fratello abbia qualcosa contro di te, ciรฒ per cui โ€“ secondo noi โ€“ toccherebbe a lui venire a scusarsi! Ma ogni problema di precedenze salta davanti alla considerazione per cui si puรฒ stare di fronte a Dio solo con un cuore riconciliato e pronto a riconciliarsi. E questa riconciliazione deve avvenire in spirito di fraternitร , non affidandosi a processi e a tribunali.

Il secondo precetto recita ยซNon commettere adulterioยป, ma anche qui Gesรน risale al โ€œdesiderioโ€, che va sorvegliato e controllato prima che prenda il sopravvento, e il discorso รจ fatto con una radicalitร  impressionante, al punto da dover arrivare a recidere un membro del corpo che fa da ostacolo pur di non perdersi per intero.

Ma cโ€™รจ di piรน: non solo dobbiamo evitare ciรฒ che fa male a noi, ma ci tocca stare attenti a non mettere altri in situazione di pericolo, come il caso di chi ripudia la moglie con un semplice โ€œatto di ripudioโ€, perchรฉ, facendo cosรฌ, la espone allโ€™adulterio.

Viene, infine, in questa lista di precetti legali, la proibizione dello spergiuro, ma anche qui si compie un deciso taglio alla radice: ยซma io vi dico: non giurate affattoยป! In effetti, se ci pensiamo bene, lโ€™aggiungere il giuramento a una promessa, o per mostrare la veritร  di una nostra affermazione, significa che non ci si fida lโ€™uno dellโ€™altro!

E su questo, dopo aver ricordato che giurare in nome di Dio, o di Gerusalemme, o per la nostra testa, รจ del tutto futile, perchรฉ significa appoggiarsi su cose su cui non abbiamo alcun potere, arriva la splendida conclusione: ยซSia il vostro parlare sรฌ, sรฌ; no, no; il di piรน viene dal malignoยป!

Cโ€™รจ tutta unโ€™etica della parola in questa frase, e mi ricorda quanto ebbe a scrivere qualche anno fa, in uno dei suoi bellissimi libri, p. Timothy Radcliffe, per il quale uno dei problemi piรน urgenti del nostro tempo รจ proprio quello di ricuperare il valore morale della parola, sia nel senso di dire ciรฒ che veramente si pensa, sia di mantenere con serietร  e onestร  ciรฒ che a parole si promette.

Nella girandola delirante di sms e notizie false, o di fake news come si ama dire, bisogna riconoscere tutta lโ€™attualitร  e lโ€™urgenza di una simile raccomandazione.

A cura di Nico Guerini, studioso di letteratura, esperto di testi di mistica, ha pubblicato vari libri di spiritualitaฬ€.

Fonte


Letture della Domenica
VI Domenica del Tempo Ordinario โ€“ ANNO A
Colore liturgico: VERDE

Prima Lettura

A nessuno ha comandato di essere empio.Dal libro del Siracide

Sir 15, 15-20, NV 15, 16-21

Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno;
se hai fiducia in lui, anche tu vivrai.

Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:
lร  dove vuoi tendi la tua mano.

Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:
a ognuno sarร  dato ciรฒ che a lui piacerร .

Grande infatti รจ la sapienza del Signore;
forte e potente, egli vede ogni cosa.

I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
egli conosce ogni opera degli uomini.

A nessuno ha comandato di essere empio
e a nessuno ha dato il permesso di peccare.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 118 (119)

R. Beato chi cammina nella legge del Signore

Beato chi รจ integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore. R.

Tu hai promulgato i tuoi precetti
perchรฉ siano osservati interamente.
Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti. R.

Sii benevolo con il tuo servo e avrรฒ vita,
osserverรฒ la tua parola.
Aprimi gli occhi perchรฉ io consideri
le meraviglie della tua legge. R.

Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirรฒ sino alla fine.
Dammi intelligenza, perchรฉ io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore. R.

Seconda Lettura

Dio ha stabilito una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria

Dalla Prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi

1 Cor 2,6-10

Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sรฌ, di sapienza, ma di una sapienza che non รจ di questo mondo, nรฉ dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che รจ nel mistero, che รจ rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria.

Nessuno dei dominatori di questo mondo lโ€™ha conosciuta; se lโ€™avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.

Ma, come sta scritto:

ยซQuelle cose che occhio non vide, nรฉ orecchio udรฌ, nรฉ mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amanoยป. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito;ย  lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profonditร  di Dio.

Parola di Dio

Vangelo

Cosรฌ fu detto agli antichi; ma io vi dico.

Dal Vangelo secondo Matteoย 
Mt 5, 17-37

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:

ยซNon crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In veritร  io vi dico: finchรฉ non siano passati il cielo e la terra, non passerร  un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirร  uno solo di questi minimi precetti e insegnerร  agli altri a fare altrettanto, sarร  considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverร  e li insegnerร , sarร  considerato grande nel regno dei cieli.

Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererร  quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

Avete inteso che fu detto agli antichi: โ€œNon ucciderai; chi avrร  ucciso dovrร  essere sottoposto al giudizioโ€. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร  essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: โ€œStupidoโ€, dovrร  essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: โ€œPazzoโ€, sarร  destinato al fuoco della Geรจnna.

Se dunque tu presenti la tua offerta allโ€™altare e lรฌ ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lรฌ il tuo dono davanti allโ€™altare, vaโ€™ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

Mettiti presto dโ€™accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perchรฉ lโ€™avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In veritร  io ti dico: non uscirai di lร  finchรฉ non avrai pagato fino allโ€™ultimo spicciolo!

Avete inteso che fu detto: โ€œNon commetterai adulterioโ€. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha giร  commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

Se il tuo occhio destro ti รจ motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geรจnna. E se la tua mano destra ti รจ motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geรจnna.

Fu pure detto: โ€œChi ripudia la propria moglie, le dia lโ€™atto del ripudioโ€. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone allโ€™adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

Avete anche inteso che fu detto agli antichi: โ€œNon giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramentiโ€. Ma io vi dico: non giurate affatto, nรฉ per il cielo, perchรฉ รจ il trono di Dio, nรฉ per la terra, perchรฉ รจ lo sgabello dei suoi piedi, nรฉ per Gerusalemme, perchรฉ รจ la cittร  del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perchรฉ non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: โ€œsรฌ, sรฌโ€, โ€œno, noโ€; il di piรน viene dal Malignoยป.

Parola del Signore.

Forma breve:

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 20-22a.27-28.33-34a.37

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซIo vi dico: se la vostra giustizia non supererร  quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

Avete inteso che fu detto agli antichi: โ€œNon ucciderai; chi avrร  ucciso dovrร  essere sottoposto al giudizioโ€. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร  essere sottoposto al giudizio.

Avete inteso che fu detto: โ€œNon commetterai adulterioโ€. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha giร  commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

Avete anche inteso che fu detto agli antichi: โ€œNon giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramentiโ€. Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: โ€œsรฌ, sรฌโ€, โ€œno, noโ€; il di piรน viene dal Malignoยป.

Parola del Signore

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