Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 25 Gennaio 2020

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La chiesa oggi fa memoria del giorno in cui, alcuni anni dopo la crocifissione di Gesรน, sulla strada di Damasco, โ€œverso mezzogiorno, allโ€™improvviso una grande luce dal cielo sfolgorรฒ attorno a Paolo; egli cadde a terra e sentรฌ una voce che gli diceva: โ€˜Saulo, Saulo, perchรฉ mi perseguiti?โ€™โ€ (cf. At 22,6-7). Paolo, infatti, allora โ€œosservante scrupoloso della Legge dei padri โ€ฆ perseguitava a morte i cristiani, incatenando e mettendo in carcere uomini e donneโ€ (cf. At 22,3-4), come ricorda lui stesso nella prima lettura che viene proclamata nella liturgia per questa memoria. Si tratta dellโ€™evento della rivelazione di Gesรน Cristo a Paolo, che fa di lui lโ€™โ€œapostolo delle gentiโ€, secondo lโ€™appellativo che gli attribuirร  la tradizione, cioรจ il โ€œtestimone davanti a tutti gli uomini delle cose che ha visto e uditoโ€ (cf. At 22,15).

Da quel giorno, Paolo inizierร  a mettere in pratica le istruzioni del Risorto che leggiamo nel passo evangelico odierno, e attraverso la sua vita renderร  manifesti i segni promessi a coloro che credono.

I suoi viaggi missionari porteranno effettivamente Paolo โ€“ che morirร  a Roma, caput mundi โ€“ ad andare โ€œin tutto il mondoโ€ (v. 15), per proclamarvi lโ€™evangelo. E se i dodici, ai quali queste parole del Signore erano inizialmente rivolte, sono descritti come increduli (qualche versetto prima del nostro brano Marco segnala che essi โ€œnon credetteroโ€ allโ€™annuncio della resurrezione: cf. Mc 16,13), Paolo da parte sua proviene addirittura dallโ€™esperienza dellโ€™opposizione violenta alla fede: la proclamazione della buona notizia non avviene dunque mai attraverso eroi della fede senza difetti, ma รจ trasmessa da uomini e donne in carne e ossa, con le loro imperfezioni e le loro qualitร , i loro dubbi e le loro speranze, le cui debolezze possono spesso rivelarsi punti di forza (cf. 2Cor 12,10).

La fede proclamata si inscrive quindi nel tessuto concreto della storia, si incarna: credere non รจ una questione di sole parole, nรฉ un mero spiritualismo disincarnato, ma si traduce anche in gesti e azioni, che coinvolgono il corpo, le mani e i piedi. Implica allora una scelta radicale per chi aderisce: quella di lasciarsi segnare nella propria persona dal sigillo della morte e della resurrezione di Cristo, nel quale si รจ scoperto un senso al proprio vivere, una salvezza.

Tale opzione diventa manifesta quando fa vincere il bene sul male sotto tutte le sue sfaccettature: quando oppone la pace, lโ€™integritร , alla divisione demoniaca; quando fa rinunciare al desiderio di essere dio insinuato dal serpente (cf. Gen 3,4-5) per scoprirsi accettati cosรฌ come si รจ; quando rigetta il beveraggio velenoso dellโ€™odio, della paura e dellโ€™esclusione in favore di una pratica ospitale; quando spinge ad accompagnare gli infermi โ€“ senza temere il contatto con loro โ€“ per curarli invece di ignorarli.

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Questo รจ il linguaggio nuovo con il quale lโ€™evangelista caratterizza tale nuova esistenza: attraverso queste โ€œlingue nuoveโ€ che i credenti parleranno (v. 17), saranno capaci di trasmettere lโ€™indicibile della buona notizia โ€œa ogni creaturaโ€ (v. 15). La loro vita stessa, come quella dellโ€™apostolo Paolo, prenderร  la forma dellโ€™evangelo che proclamano.

fratel Matthias

Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 16, 15-18 In quel tempo, [Gesรน apparve agli Undici] e disse loro: ยซAndate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederร  e sarร  battezzato sarร  salvato, ma chi non crederร  sarร  condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demรฒni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherร  loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guarirannoยป. Parola del Signore

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