Anna, lโanziana profetessa dal cuore giovane e dagli occhi luminosi
30 Dicembre – VI giorno fra l’ottava di Natale
Dopo lโannuncio degli angeli ai pastori della nascita del Salvatore, lโevangelista Luca elenca tre incontri con il bambino Gesรน, il primo รจ quello con i pastori che dopo aver visto il bambino avvolto in fasce nella mangiatoia, come indicato dallโangelo, tornano glorificando e lodando Dio per quello che avevano visto e udito di lui. Gli altri due incontri si svolgono al Tempio di Gerusalemme dove Gesรน era stato portato per essere presentato al Signore in quanto primogenito. Simeone, prima e poi anche Anna profetizzano sul conto del bambino Gesรน.
Lโevangelista Luca si sofferma su alcuni particolari che caratterizzano il personaggio di Anna il cui nome significa ยซgraziaยป, ยซfavoreยป. Innanzitutto รจ qualificata come ยซprofetessaยป. Ella, con alle spalle una vita lunga, ferita dal lutto dopo sette anni di matrimonio, ha allenato lo sguardo del cuore dedicandosi totalmente a Dio con digiuni e preghiere. Lโanziana Anna potrebbe attirare le critiche di chi pensa che, anche nelle cose della fede, conta molto di piรน il lavoro concreto, piuttosto che digiuni e preghiere. Il mondo โ si dice โ ha bisogno di concretezza, come se la relazione con Dio e la vita spirituale non facessero parte della realtร . Anna testimonia che la dedizione totale a Dio, che potremmo accostare alla consacrazione religiosa, รจ la condizione per essere lampada che arde e nel mondo faro di speranza e consolazione.
Lโattivismo e lโillusione che al mondo servono piรน mani che lavorano che bocche che pregano, rendono lโuomo insensibile agli avvenimenti e incapaci di coglierne il senso piรน profondo e pieno. La forza propulsiva del volontarismo si spegne ben presto, trasformando la passione in avversione.
Anna ha sublimato il dolore dellโincompiutezza dei suoi progetti, nellโattesa del compimento della volontร di Dio. Lโanziana donna รจ il segno della vera saggezza che sa riconoscere nel volto di un bambino come tanti quello di Dio. Nella vita non conta quante cose fai, ma quanti volti incontri e quante esistenze impattano la tua lasciando ciascuno un segno, un tratto, che insieme compongono un quadro dai colori vivi e variopinti.ย
Tante sono le esperienze che potrebbero spegnere la passione, lโentusiasmo, la voglia di amare e persino di vivere, ma la preghiera e lโesercizio ascetico della rinuncia a sรฉ stessi e alla pretesa di autocentramento, mantengono vivo il desiderio dโincontrare il Signore, lโunico che rende il cuore sempre giovane.
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Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!ย
Commento a cura di don Pasquale Giordano
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Anna parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione.

Commento a cura di don Pasquale Giordano