Il tempo liturgico di avvento in cui la chiesa invita a sostare ricorda che la venuta gloriosa del Figlio dellโuomo รจ annunciata dal regno di Dio presente in mezzo a noi, โil regno di Dio รจ in voiโ (Lc 17,21), e nelle situazioni quotidiane via via evocate, โcominciando queste cose a venireโ (v. 28), che aprono alla liberazione, โbeati voi perchรฉ vostro รจ il Regnoโ (Lc 6,20), vostro senza possesso.
Nel mezzo di difficoltร , rivolte, angosce, tradimenti, โalzatevi, guardate in altoโ (v. 28), questo รจ lโinvito a non perdere il coraggio perchรฉ il Regno, la presenza del Signore, sta lรฌ nel mezzo. La venuta del Signore รจ nella croce, รจ nel tessuto concreto e lacerato della vicenda umana. Alla domanda: โQuando accadrร , che cosa sarร , come riconoscerla?โ, Gesรน replica con una parabola.
Le ferite che i germogli infliggono agli alberi appartengono al passato che sta alle spalle. In altri termini sono gli eventi della croce, la croce รจ la venuta del Figlio dellโuomo, egli รจ la nostra liberazione. Come il frutto รจ giร nel germoglio, cosรฌ il regno e la salvezza sono nelle contrarietร del presente. Diventa allora importante guardare lโalbero della croce non come un albero secco, sterile, ma come luogo della salvezza per ogni credente, come lo รจ stato per il ladrone: โOggi sarai con me in paradisoโ. Guardare alle parole del Signore come il contadino guarda ogni singolo albero per vederne crescere i frutti, certi che le sue parole non finiranno mai di scuotere il credente.
Guardare in avanti, alzare il capo, questo รจ lโinvito a non scoraggiarsi, per non soccombere al male, alle ferite, alle tribolazioni che la vita ci mette di fronte. Guardare in faccia la realtร , guardare a colui che ha sofferto per avere seminato lโamore, guardare a Cristo, alla sua croce come il frutto maturo da raccogliere che porta nuova vita. La croce รจ il legno in cui germina il frutto della storia. Il fico non รจ piรน sterile ma diventa fecondo e porta frutto sulla terra (cf. Sal 85,13). Le sue foglie invece di coprire le nuditร servono a guarire tutte le nazioni (cf. Ap 22,2).ย
Lโalbero della croce รจ la prossimitร di Dio allโumanitร , รจ la porta per entrare ed essere accolti nel suo Regno giร ora e sempre. โLโamore appare sulla croce e unisce il cielo e la terraโ (Innario della liturgia di Bose).
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Cosa resta veramente della vita, della storia? Tutte queste cose passeranno, lโuomo vivrร tribolazioni, guerre, carestie, ma il seme di bene che sa coltivare e far crescere darร frutto di liberazione che lascerร il suo segno. Osservare e tenere alto lo sguardo senza temere il male ma testimoniare con la propria vita che la speranza รจ sempre vicina, รจ linfa vitale. La ferita inferta dalla croce apre alla resurrezione e alla salvezza per tutti come la ferita sullโalbero inferta dal germoglio. Le nostre ferite accolte e accettate portano a vedere che cโรจ una possibilitร generativa che si apre davanti.ย
Da qui lโinvito ad attendere con perseveranza.
โCi viene incontro il Figlio dellโuomo / leviamo il capo con grande fiducia / egli ci asciuga le lacrime agli occhi / ormai siamo giunti alla fine dei tempiโ (Innario della liturgia di Bose).
sorella Francesca
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio รจ vicino.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21, 29-33
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli una parabola:
ยซOsservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando giร germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai lโestate รจ vicina. Cosรฌ anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio รจ vicino.
In veritร io vi dico: non passerร questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passerannoยป.
Parola del Signore
