p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 28 Ottobre 2019

- Pubblicitร  -

Lo stare insieme รจ essenziale ad una esistenza umana. La divisione, lโ€™isolamento, รจ cosa disumana. A noi sembra importante potere vivere da single: sembrano i felici perchรฉ non hanno nรฉ compromessi nรฉ impegni. Salvo poi cercare qualcosa che riempia la loro vita al di lร  di un appartamentino tutto mio o di una parrocchia dove solo io sono il parroco e non debbo condividere nulla con altri preti.

Lโ€™essere soli, single, isolati, รจ una condanna che noi ci facciamo perchรฉ illusi che se siamo soli il tutto va meglio, ci diciamo, in realtร  lo vogliamo perchรฉ il tutto sembra piรน facile, meno complicato. Lโ€™incapacitร  a stare con, a condividere, a potermi guardare negli occhi dellโ€™altro, รจ appunto una incapacitร , una immaturitร  che, assunta a potere sulla mia vita, distrugge la mia umanitร .

Poi il nostro bisogno di โ€œstare conโ€ emerge in modo un poโ€™ infantile e si tuffa nello stare col piรน forte, o con coloro della mia razza, o con coloro che sono padani, o con coloro che fanno girare lโ€™economia, o con coloro che impongono la loro ideologia. รˆ un dovere โ€œstare conโ€ che chiede solo un ammasso di cervelli a servizio del ducetto di turno che vive gli altri come cosa da usare per sรจ.

Gesรน oggi, in questo vangelo, fonda una comunitร  nuova che รจ basata su di una sorgente: non cโ€™รจ amore piรน grande di questo, dare la vita per i propri amici. Possiamo tacciare questa affermazione di proselitismo o di bella ideologia, ma se la cominciamo a vivere passando dalla parola ai fatti, cambia tutto: non รจ unโ€™idea da seguire, รจ un fratello da abbracciare.

Tutto ha inizio nella notte con Gesรน che prega non i propri idoli o le proprie convinzioni o le proprie voglie, Gesรน prega stando davanti a Dio. In principio era il Verbo, il Verbo stava di fronte a Dio (ci dice san Giovanni) il Verbo era Dio! Stare davanti al Padre in preghiera ci fa essere noi stessi perchรฉ fatti a sua immagine e somiglianza. Non รจ un esprimerci come il fariseo al tempio dicendo che โ€œio non sono come gli altriโ€, รจ invece un esprimerci stando davanti al Padre che รจ lโ€™โ€Io Sonoโ€. A immagine e somiglianza di Io Sono noi siamo.

- Pubblicitร  -

Preghiera, stare davanti al Padre, รจ cosa che avviene di notte, il momento dove tutto scompare, รจ il momento del vuoto, รจ il momento del nulla. Questo รจ il dono che ci ricorda quanto avviene nella nostra vita alla fine del giorno e quanto avviene alla fine della vita: o la comunione o la fine di tutto.

In fondo la preghiera non รจ luogo e tempo dove strappare qualcosa a Dio ma รจ tempo dove noi possiamo sintonizzarci col Padre. Per fare che cosa? Semplicemente per vivere, vale a dire per incontrare e andare incontro alla vita. Ascoltare la vita รจ lasciarci condurre su cammini nuovi non fedeli ai nostri idoli ma fedeli alla nostra figliolanza. Cosรฌ nascono gli apostoli, cosรฌ nasce la comunitร , uno stare insieme che ha in Lui la sorgente.

Gesรน esce dalla folla e va sul monte a pregare e stando fuori dalla folla di pensieri e di cose da fare, chiama fuori i discepoli che chiama apostoli. Esce, rivive la grazia dellโ€™esodo che รจ richiamo di liberazione dalla schiavitรน. Lโ€™esperienza del monte, luogo di incontro e di contemplazione, รจ esperienza che ci fa rinascere a vita nuova: viviamo una coscienza diversa e, dallโ€™alto, vediamo la mappa della vita da unโ€™angolatura inaspettata e insperata, piรน vera al di sopra di ogni reale servo dellโ€™apparenza e della visibilitร . Usciamo per entrare in noi, entriamo in noi per superare la barriera dellโ€™accettabile, per vivere la solitudine non piรน come isolamento ma come luogo di incontro piรน vero con la vita e col fratello.

La relazione che scaturisce col Padre/Madre รจ una relazione uterina non piรน schiava di bisogni reali ma non veri: entriamo in intimitร  con la vita, la vita nostra, quella di Dio, quella dellโ€™umanitร  vista e vissuta come fraterna. A causa di ciรฒ siamo presi in giro e tacciati di essere gente fuori dal mondo, fuori di testa? Benissimo: รจ un buon segno che evidenzia tutta la paura di una via vera e non solo reale. Il bisogno di svalutarla รจ un segno di veritร . Lo vediamo in Papa Francesco vero fino in fondo, criticato dai suoi stessi preti e vescovi perchรจ le sue scelte fanno perdere prestigio e potere, ma non parla mai di scomunica, cosa che avrebbero fatto altri Papi. Questo รจ bello e ci permette di affrontare in modo vero la notte, come luogo di illuminazione e di attesa e non come cosa brutta e cattiva. La notte รจ cosa vera che ci porta a trascendere quel reale falso che ha bisogno di essere inverato. Cosรฌ il vuoto, cosรฌ la morte, acquistano tutta unโ€™altra faccia.

Come? Semplicemente nella comunione col Padre scoperta e scaturita nel vuoto della notte sul monte a pregare e realizzata nella comunione col mondo dove lโ€™incontro diventa la scelta piรน umana di fede che vi sia.

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Passรฒ tutta la notte pregando e scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6, 12-19


In quei giorni, Gesรน se ne andรฒ sul monte a pregare e passรฒ tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamรฒ a sรฉ i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermรฒ in un luogo pianeggiante. Cโ€™era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidรฒne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perchรฉ da lui usciva una forza che guariva tutti.

Parola del Signore

Altri Articoli
Related

Carlo Miglietta – Commento alle letture di giovedรฌ 25 Dicembre 2025

NATALE DEL SIGNORE Letture: Messa della Notte: Is 9,1-3.5-6; Tt...

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo di giovedรฌ 25 (Notte di Natale) Dicembre 2025

Benvenuto, Dio I pastori sono storditi dal freddo e confusi...