Vangelo di domenica 27 Ottobre 2019 – don Mauro Pozzi

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Il commento al Vangelo di domenica 27 Ottobre 2019, a cura di don Mauro

Chi c’รจ al centro della mia preghiera: io o Lui?

PREGHIERA DEL CUORE

Se noi potessimo salvarci da soli, osservando i comandamenti per guadagnarci il paradiso, non ci sarebbe stato bisogno del sacrificio di Gesรน. Invece, per quanto ci si sforzi di evitarlo, il peccato fa parte della nostra vita. Per questo il Maestro ci insegna ad avere lโ€™atteggiamento giusto nella preghiera. Il fariseo della parabola sta in piedi davanti a Dio e prega con orgoglio.

Accampa dei meriti e crede di essere migliore degli altri nel suo sforzo di osservare la legge. Lui stesso รจ il protagonista della sua preghiera, perchรฉ non loda Dio, ma il suo essere rispettoso e ligio a tutti i precetti. Anche questo passo, come altri sia dellโ€™Antico che del Nuovo Testamento, invita a riflettere su cosa significhi essere religioso. Intanto la nostra preghiera deve mettere al centro il Signore e non il nostro io. Capita il contrario se dico: ti prego perchรฉ io ho bisogno, oppure perchรฉ io desidero questa grazia, perchรฉ io che sono bravo merito la tua attenzione.

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รˆ invece giusto mettersi semplicemente nelle sue mani senza pretese cercando di capire cosa Lui voglia da me. La religiositร  non รจ fatta solo di atti esteriori, come fare digiuno o pagare la decima, ma significa aderire a Dio con il cuore. Non che il digiuno o qualunque altra pratica di pietร , sia inutile, ma รจ solo uno strumento per avvicinarsi al Divino, non รจ il fine della religiositร , ma serve se aiuta alla conversione. Il profeta Isaia ammonisce: Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui.

รˆ una pratica vuota, senza cuore. Come lo รจ andare a messa solo perchรฉ รจ un obbligo, senza un vero desiderio di incontrare Gesรน. Noi sappiamo che il primo peccato dellโ€™uomo รจ lโ€™orgoglio. Il cammino spirituale comincia perciรฒ rinunciando alla pretesa di essere autosufficienti. Ecco perchรฉ il pubblicano รจ nel giusto: รจ cosciente della sua povertร  e mette al centro il Signore implorando la sua misericordia. Domenica scorsa abbiamo parlato della preghiera del cuore, che consiste nella continua invocazione di Dio tramite una giaculatoria. La supplica del pubblicano รจ diventata il modello per coloro che, in ogni tempo, hanno praticato e praticano la preghiera del cuore.

Le parole non sono lโ€™aspetto piรน importante, ma piuttosto lโ€™espressione di un atteggiamento interiore. Lโ€™uomo che si consegna a Dio sapendo di essere povero, gli apre il cuore e lo accoglie. Chi invece crede di essere giusto non permette al Signore di entrare, perchรฉ ha il cuore occupato interamente dallโ€™orgoglio.

Letture della
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

La preghiera del povero attraversa le nubi

Dal libro del Sirร cide
Sir 35,15b-17.20-22a

ย 
Il Signore รจ giudice
e per lui non cโ€™รจ preferenza di persone.
ย 
Non รจ parziale a danno del povero
e ascolta la preghiera dellโ€™oppresso.
Non trascura la supplica dellโ€™orfano,
nรฉ la vedova, quando si sfoga nel lamento.
Chi la soccorre รจ accolto con benevolenza,
la sua preghiera arriva fino alle nubi.
ย 
La preghiera del povero attraversa le nubi
nรฉ si quieta finchรฉ non sia arrivata;
non desiste finchรฉ lโ€™Altissimo non sia intervenuto
e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito lโ€™equitร .

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 33 (34)
R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.

Benedirรฒ il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
ย 
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce. R.
ย 
Il Signore รจ vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarร  condannato chi in lui si rifugia. R.

Seconda Lettura

Mi resta soltanto la corona di giustizia.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 4,6-8.16-18

ย 
Figlio mio, io sto giร  per essere versato in offerta ed รจ giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerร  in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
ย 
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore perรฒ mi รจ stato vicino e mi ha dato forza, perchรฉ io potessi portare a compimento lโ€™annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e cosรฌ fui liberato dalla bocca del leone.
ย 
Il Signore mi libererร  da ogni male e mi porterร  in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Parola di Dio

Vangelo

Il pubblicano tornรฒ a casa giustificato, a differenza del fariseo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,9-14

ย 
In quel tempo, Gesรน disse ancora questa parabola per alcuni che avevano lโ€™intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
ย 
ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโ€™altro pubblicano.
ย 
Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: โ€œO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoโ€.
ย 
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: โ€œO Dio, abbi pietร  di me peccatoreโ€.
ย 
Io vi dico: questi, a differenza dellโ€™altro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร  umiliato, chi invece si umilia sarร  esaltatoยป.

Parola del Signore

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