Il vero discepolo!
Lโevangelista Luca annota che ยซuna folla numerosa andava con Gesรนยป. Anche oggi sono molti coloro che camminano dietro a Cristo Signore. Perรฒ, con quale cuore si segue Gesรน? Con il cuore di Pietro o con quello di Giuda? Con il cuore di Tommaso o con quello di Giovanni? ร importante chiarire cosa significa seguire Cristo. La risposta la daโ Gesรน stesso quando voltandosi disse loro: ยซSe uno viene a me e non mi ama piรน di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puรฒ essere mio discepoloยป. Queste parole di Gesรน sono forti e ci fanno paura. Come si fa a mettere Cristo prima del padre e della madre, prima dei figli, prima di se stessi, prima di tutto? Cristo non chiede troppo?
Noi siamo consapevoli che per il cristiano il legame dโamore con Gesรน, Parola di Dio fatta carne, deve avere lโassoluta precedenza su ogni altro vincolo, anche di sangue: รจ Cristo che il vero discepolo deve amare con tutto il cuore, la mente e le forze. Attenzione, perรฒ, non si tratta di una richiesta totalitaria: non bisogna amare lui soltanto, ma lui piรน degli altri nostri amori; bisogna amare, come lui ha amato (cf Gv 13, 34; 15,12), tutte le altre persone, senza alcuna distinzione.
Noi siamo tentati costantemente di preservare la nostra vita a ogni costo, di lasciar prevalere quella terribile pulsione dellโegoismo che ci spinge a vivere, molte volte, non solo come se gli altri non esistessero, ma anche come se Gesรน Cristo non ci fosse. Ebbene, il cristiano, il vero discepolo, deve comprendere che la propria esistenza trova senso solo se lascia vivere Cristo in sรฉ (cf Gal 2, 20), al punto che per lui dovremmo essere pronti anche a dare la nostra vita. Ricordiamoci che Gesรน ha detto: ยซChi vuole salvare la propria vita, la perderร , ma chi perderร la propria vita per causa mia, la salverร ยป (cf Lc 9, 24). Se davvero vogliamo essere discepoli di Cristo, impariamo a portare la nostra croce ogni giorno: ยซColui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non puรฒ essere mio discepoloยป.
Per chi vive in questo modo risulta quasi naturale rinunciare anche ai propri beni, mettendo in pratica il monito di Gesรน: ยซChiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non puรฒ essere mio discepoloยป. Ciรฒ significa che i nostri averi dobbiamo saperli usare a servizio dei fratelli, di saperli condividere con gioia, senza lasciarci rendere schiavi dalla malattia del possesso e dellโavarizia. Se Gesรน รจ davvero il tesoro della nostra vita (cf Lc 12, 34), come potremo essere ancora preda dello stupido inganno della ยซseduzione della ricchezzaยป (cf Mt 13, 22) fino a smarrire il nostro cuore dietro ad essa?
La seconda lettura รจ una testimonianza sulla veritร di questo vangelo. ร tratta da una brevissima lettera scritta da san Paolo a Filรจmone. In questa epistola si parla di Onesimo, schiavo fuggito da Colossi ad Efeso, forse finito in prigione, il quale incontra Paolo e si fa battezzare. Costui vorrebbe tornare dal suo padrone ma non ha il coraggio. Cosรฌ Paolo scrive questo stupendo biglietto di raccomandazione al suo amico e discepolo Filรจmone, perchรฉ lo accolga come fratello. Queste parole calde, umane, scritte dallโapostolo delle genti, ci ricordano che seguire Cristo significa fare come lui ha fatto: amare, perdonare!
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Chiediamo al Signore affinchรฉ ci aiuti a essere dei veri discepoli, perseveranti fino alla morte, capaci di mettere Gesรน Cristo al primo posto e amare veramente il prossimo come noi stessi.
Don Lucio D’Abbraccio
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Letture della
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Chi puรฒ immaginare che cosa vuole il Signore?
Dal libro della Sapienza
Sap 9, 13-18
ย
Quale uomo puรฒ conoscere il volere di Dio?
Chi puรฒ immaginare che cosa vuole il Signore?
ย
I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
perchรฉ un corpo corruttibile appesantisce lโanima
e la tenda dโargilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
ย
A stento immaginiamo le cose della terra,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi ha investigato le cose del cielo?
ย
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,
se tu non gli avessi dato la sapienza
e dallโalto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
ย
Cosรฌ vennero raddrizzati i sentieri di chi รจ sulla terra;
gli uomini furono istruiti in ciรฒ che ti รจ gradito
e furono salvati per mezzo della sapienza
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 89 (90)
R. Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.Tu fai ritornare lโuomo in polvere,
quando dici: ยซRitornate, figli dellโuomoยป.
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che รจ passato,
come un turno di veglia nella notte. R.
ย
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come lโerba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera รจ falciata e secca. R.
ย
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietร dei tuoi servi! R.
ย
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi lโopera delle nostre mani,
lโopera delle nostre mani rendi salda. R.
Seconda Lettura
Accoglilo non piรน come schiavo, ma come fratello carissimo.
Dalla lettera a Filรจmone
Fm 9b-10.12-17
ย
Carissimo, ti esorto, io, Paolo, cosรฌ come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesรน. Ti prego per Onรจsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
ย
Avrei voluto tenerlo con me perchรฉ mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perchรฉ il bene che fai non sia forzato, ma volontario.
ย
Per questo forse รจ stato separato da te per un momento: perchรฉ tu lo riavessi per sempre; non piรน perรฒ come schiavo, ma molto piรน che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora piรน per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.
Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso.
Parola di Dio
Vangelo
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non puรฒ essere mio discepolo.

Lc 14, 25-33
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesรน. Egli si voltรฒ e disse loro:
ยซSe uno viene a me e non mi ama piรน di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puรฒ essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non puรฒ essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non รจ in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: โCostui ha iniziato a costruire, ma non รจ stato capace di finire il lavoroโ.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se puรฒ affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre lโaltro รจ ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Cosรฌ chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non puรฒ essere mio discepoloยป.
Parola del Signore
