Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 25 Luglio 2019

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Oggi รจ la festa di Giacomo apostolo, uno dei dodici che ha condiviso da vicino la vita di Gesรน. Fu uno tra i primi chiamati alla sequela di Gesรน: โ€œAndando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedeo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamรฒ. Ed essi subito lasciata la barca e il padre, lo seguironoโ€ (Mt 4,21). Giacomo fu testimone della trasfigurazione del Signore e della sua agonia. Impetuoso di carattere, tanto da meritare lโ€™appellativo di โ€œfiglio del tuonoโ€ (cf. Mc 3,17), seguรฌ Gesรน nella morte violenta: Erode lo fece uccidere a Gerusalemme, verso lโ€™anno 42, poco prima di Pasqua.

Nel vangelo di oggi Gesรน รจ sincero con i suoi discepoli, annuncia quello che ne sarร  di lui, quello che accadrร  a Gerusalemme, la sua crocifissione, la sua morte e la sua resurrezione. Ma i discepoli, compreso Giacomo, faticano a capire. La richiesta fatta a Gesรน dalla madre dei figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni, ce lo rivela bene. Sedere alla destra e alla sinistra nel Regno, cercare i primi posti, cercare la gloria sono il contrario di quello che Gesรน annuncia di lui e chiede quindi a chi lo segue. Infatti il vangelo continua con il monito di Gesรน: โ€œNon cosรฌ dovrร  essere tra voi, ma colui che vorrร  diventare grande tra voi si farร  vostro servo e colui che vorrร  essere primo tra voi, si farร  vostro schiavoโ€ (Mt 20,26-27).

Il vangelo capovolge le nostre istanze di successo, di primeggiare, di essere al primo posto: รจ grande chi si fa servo di tutti! Ciascuno di noi cerca dei privilegi, anzi a volte cerca proprio una vita da privilegiato che si discosta dalla vita reale con le fatiche del lavoro, delle sofferenze, quella fatica da cui la vita non risparmia nessuno se si vive fino in fondo, non facendo riserve di sรฉ. Sรฌ, cerchiamo privilegi ed esenzioni, e cosรฌ dove va a finire lโ€™invito di Gesรน a essere non solo servi, ma addirittura schiavi? Lasciamo che la parola del vangelo cambi davvero in profonditร  le nostre vite?

รˆ duro accettare lโ€™esigenza che Gesรน richiede, che propone, perchรฉ alla fine umanamente รจ una vita in perdita: โ€œChi avrร  trovato la sua vita, la perderร : e chi avrร  perduto la sua vita per causa mia, la troverร โ€ (Mt 10,39). Luca scrive โ€œla salverร โ€ (Lc 9,24) e โ€œla manterrร  vivaโ€ (Lc 17,33) e Giovanni โ€œla conserverร  per la vita eternaโ€ (Gv 12,25). Quello che agli occhi mondani sembra una perdita, di fronte al Signore, ai suoi occhi, รจ un guadagno non solo per la vita qui e ora, ma anche per la vita eterna.ย 

โ€œQueste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimitร  della conoscenza di Cristo Gesรนโ€ (Fil 3,7-10).

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Bisogna andare in profonditร  delle esigenze del vangelo per capire almeno un poโ€™ e soprattutto poter gustare questo paradosso che la fede in Gesรน non solo ci chiede, ma ci rivela e dona. Il Signore renda capaci ciascuno di noi di poter penetrare in questa dinamica del dono della nostra vita da cui scaturisce la gioia vera e duratura.

sorella Roberta

Fonte

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Il mio calice, lo berrete.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 20, 20-28

In quel tempo, si avvicinรฒ a Gesรน la madre dei figli di Zebedรจo con i suoi figli e si prostrรฒ per chiedergli qualcosa. Egli le disse: ยซChe cosa vuoi?ยป. Gli rispose: ยซDi’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regnoยป. Rispose Gesรน: ยซVoi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?ยป. Gli dicono: ยซLo possiamoยป. Ed egli disse loro: ยซIl mio calice, lo berrete; perรฒ sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: รจ per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparatoยป.
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesรน li chiamรฒ a sรฉ e disse: ยซVoi sapete che i governanti delle nazioni dรฒminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarร  cosรฌ; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarร  vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarร  vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiยป.

Parola del Signore.

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