Commento al Vangelo del 28 Luglio 2019 – p. Roberto Mela scj

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Quando pregateโ€ฆ

Nasconderรฒ?
La querela giuridica (zaโ€˜ฤƒqฤh) che sale a YHWH dalle cittร  di Sodoma e Gomorra รจ troppo circostanziata (cf. Gen 18,20). Troppo gravi il peccato di violazione del codice di ospitalitร  e di violenza sessuale compiuto abitualmente dai loro abitanti. Lo hanno commesso in passato e lo rifaranno nel c. 19 nei confronti dei tre uomini โ€“ diventati in Gen 19,1 โ€œmessaggeri/angeli/melฤkรฎmโ€ (di YHWH) โ€“ che entrano in cittร .

La cosa non puรฒ passare impunita sotto silenzio.

Abramo stava accompagnando i tre misteriosi uomini per accomiatarsi da loro mentre si affacciavano sulla pianura di Sodoma e Gomorra (Gen 18,16). Nello stesso momento YHWH โ€“ che si identifica con i tre uomini e, nello stesso tempo, se ne diversifica โ€“ rimuginava tra di sรฉ in Gen 18,17-19 โ€“ versetti che dovevano essere proclamati nella lettura liturgica, ma da molto tempo abbiamo ormai rinunciato a capire gli arcani criteri seguiti nelle scelteโ€ฆ โ€“ se avesse dovuto o no nascondere ad Abramo, che lโ€™aveva appena ospitato alle querce di Mamre, ciรฒ stava per compiere contro le due cittร .

Abramo lo aveva scelto perchรฉ osservasse la ยซvia di YHWHยป (cf. Gdc 2,22; 2Sam 22,22; 2Re 21,22; 2Cr 17,6; Sal 18,22; 25,4; 138,5; Pr 10,29; Is 40,3; Ger 4.5; Os 14,10), e ยซpraticasse la giustizia e il dirittoยป (cf. Dt 33,21; 2Sam 8,15 1Re 10,9; 1Cr 18,14; 2Cr 9,8; Sal 99,4, 103,6; Pr 21,3; Ger 22,3.15; Ez 18,5.19.21.27), e lo insegnasse ai suoi discendenti. Ora si presentava lโ€™occasione per fargli vedere ristabiliti la giustizia e il diritto di YHWH gravemente violati. E quindi YHWH non puรฒ farsi sfuggire lโ€™occasione per istruire Abramo, coinvolgendolo nel processo di ristabilimento della veritร  delle cose, unico fondamento sul quale possono poi essere edificate in modo stabile la giustizia e la pace.

ยซTroppo pesante รจ lโ€™accusa e troppo grave il peccatoยป delle due cittร , dice ora a voce alta YHWH, facendosi sentire probabilmente da Abramo ma senza perรฒ interpellarlo esplicitamente come interlocutore. ยซVoglio dunque scendere a vedereยป personalmente โ€“ dice YHWH โ€“ se hanno agito del tutto conformemente alla querela che รจ giunta fino a me! Non sono un giudice arbitrario e neghittoso che giudica per sentito dire (cf. Is 11,3, detto del Germoglio di Iesse).

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I tre uomini โ€“ che rappresentano YHWH, il giudice per le indagini preliminari โ€“ si allontanano verso Sodoma, mentre Abramo ยซse ne sta in piedi di fronte al volto di YHWHยป (โ€˜ลmฤ“d lipnรช YHWH). Da ospite ospitante ora si sente innalzato al ruolo di confidente e consigliere di YHWH. E non teme di interloquire con lui, faccia a faccia. Anzi, si sente in dovere di intervenire in questo frangente decisivo. Si avvicina (wayyiggaลก) a YHWH e avvia coraggiosamente il dialogo con lui.

Il giusto col malvagio?
Il consigliere Abramo, quasi un giudice a latere, affronta a viso aperto YHWH e gli presenta come impossibile e inqualificabile lโ€™eventuale volontร  di fare di tutta lโ€™erba un fascio, travolgendo โ€œil giusto/lโ€™innocente/แนฃadddรฎqโ€ insieme al โ€œmalvagio/il colpevole/rฤลกฤโ€˜โ€ in una sentenza di condanna a morte che infligga indiscriminatamente a tutti la pena capitale, senza distinguere accuratamente la diversa posizione processuale degli imputati.

Vorrร  forse YHWH fare giustizia sommaria, senza distinguere fra colpevoli e innocenti? Non รจ un atteggiamento tollerabile in un giudice delle inchieste preliminari che voglia esser coscienzioso e corretto. Occorre vedere se nella cittร  ci siano degli innocenti, persone giuste e rette che non hanno condiviso la condotta malvagia della maggioranza dei loro concittadini. Questo รจ il principio giuridico fondamentale da osservare, ineludibile e inaggirabile. Poi si cercheranno anche le eventuali attenuanti, i concorsi di colpa, i diversi gradi di responsabilitร  nellโ€™attuazione del crimine.

Al suq
La lunga intercessione di Abramo a favore dei giusti presenti a Sodoma โ€“ fra i quali, lui ne รจ certo, ci sono anche il nipote Lot con i suoi familiari โ€“ viene presentata dallโ€™autore biblico come una scena che si puรฒ osservare al โ€œsuq/mercatoโ€ di ogni cittร  mediorientale, anche odierna. I prezzi delle merci non sono fissati ed esposti in chiari cartellini. Tutto si deve contrattare. Il mercante si offende (cosa provata personalmente a Gerusalemme, per eccesso di ribasso richiestoโ€ฆ) se il cliente non acconsente a contrattare con lui e accetta immediatamente il prezzo iniziale proposto, che parte quasi sempre da una cifra molto gonfiata.

Bisogna sempre contrattare, ma il cliente deve intravedere saggiamente quando รจ il momento in cui non si puรฒ piรน ragionevolmente ottenere un ulteriore ribasso. รˆ un gioco delle parti immancabile nella cultura mediorientale, e ognuno dei due partner deve stare al gioco.

YHWH รจ rappresentato nel testo come un mercante da blandire, da ammansire e da cuocere a fuoco lento, con lungaggini cerimoniose trapuntate da cuccume di thรจ sorseggiate lentamente. Il cliente mostra coraggiosamente il suo ardire e la sua fermezza; il mercante sfoggia amabilmente la sua falsa accondiscendenza e magnanimitร . Alla fine, se non si tira troppo la corda, lโ€™accordo lo si trova sempre, per comune interesseโ€ฆ

Perdonare per dieciโ€ฆ
Abramo inizia la trattativa ipotizzando la presenza nella cittร  di Sodoma di cinquanta โ€œgiusti/innocenti/แนฃaddรฎqรฎmโ€ frammisti a una marea di โ€œempi/malvagi/colpevoli/reลกฤโ€˜รฎmโ€. Vorrร  YHWH travolgere tutti insieme nella distruzione totale, sorvolando questa delicata situazione? Non vorrร  egli โ€œalzare (e portare via, sottintesa โ€œla colpaโ€)/perdonare/tiล›ล›ฤโ€™โ€ (< nฤล›ฤโ€™, spesso in costruzione sintagmatica con โ€œโ€˜ฤwรดn/colpaโ€) a tutto il luogo a causa della presenza di quei cinquanta?

Abramo รจ coraggioso e magnanimo, ai limiti della legalitร  (e anche ben oltre). Lui, uomo giusto e consigliere integerrimo di YHWH, intercede a favore dei peccatori, e chiede lโ€™emissione da parte del giudice per le inchieste preliminari di una sentenza di non luogo a procedere per innocenza manifesta โ€“ per non aver commesso il fatto โ€“, nei confronti dei non colpevoli e il perdono generalizzato, unโ€™amnistia, a tutta la cittร  a causa della presenza positiva in essa di un bel gruppo di innocenti. A questi, Abramo attribuisce quasi una capacitร  di intercessione e di contagio positivo che possono trasmettere anche ai concittadini malvagi/colpevoli il superamento della colpa โ€“ con la pena ad essa regolarmente collegata โ€“ e il raggiungimento dellโ€™innocenza immeritata a causa della loro intercessione nei confronti di YHWH, grande nellโ€™amore e nella misericordia.

Abramo si appella alla giustizia di YHWH, che non vorrร  punire tutti i cittadini indiscriminatamente, ma che farร  giustizia riconoscendo anzitutto i giusti come innocenti. Abramo รจ quasi sfrontato. Oltre a questo, egli chiede a YHWH una sentenza di non luogo a procedere, o, meglio, un pronunciamento che promulghi lโ€™amnistia (โ€œamnฤ“stia = dimenticanzaโ€). In virtรน della clemenza, essa non estingue solo la pena, ma anche il reato, rinunciando a perseguirlo, come se non fosse stato mai commesso.

Appellandosi alla giustizia di YHWH (v. 25), Abramo non si appella solamente alla sua giustizia distributiva e commutativa, che รจ piuttosto una caratteristica della giustizia umana. Egli si appella alla giustizia biblica di YHWH, che raggiunge la sua finalitร  quando ricupera lโ€™amato partner malvagio/colpevole a un rapporto rinnovato di alleanza grazie al perdono che segue al previo ristabilimento della veritร  โ€“ anche con misure drastiche, a volte solo annunciate, a volte attuate โ€“ nellโ€™ambito del contenzioso bilaterale (lโ€™intercessione di Abramo si rivela essere anche un rรฎb intentatoโ€ฆ contro YHWH stesso).

Quattro
Finito di parlare con Abramo, YHWH se ne andรฒ. A sua volta Abramo โ€œsi voltรฒ/ritornรฒ/ลกฤbโ€ verso il suo posto/luogo/limqลmรด.

Come tratterร  YHWH quel โ€œluogo/hammฤqรดmโ€ (18,26)? Perdonerร  (wenฤล›ฤโ€™tรฎ) alla cittร  (v. 26)? Il capitolo successivo, Gen 19, mostrerร  la grande tragedia di Sodoma travolta dal โ€œzolfo e fuoco/zolfo infuocato/goprรฎt wฤโ€™ฤ“ลกโ€ proveniente da YHWH dal cielo (19,24). Gli angeli sollecitano Lot a evitare di essere travolto โ€œnella colpa/nel castigo/baโ€˜ฤƒwรดnโ€ della cittร  (19,15). โ€œPer un atto di compassione di YHWH/beแธฅemlat YHWHโ€ (19,16) essi lo fanno uscire dalla cittร , prendendolo per mano (19,16). Mettono in salvo Lot, la moglie e le due figlie. Quattro persone in tutto. Nella sua sfiancante trattativa, lโ€™intercessione di Abramo si era arrischiata a ipotizzare la presenza in cittร  di almeno dieci persone innocenti/giusteโ€ฆ (18,32). E lรฌ si era fermato. Non era stato sfrontato a sufficienza.

Lโ€™azione di YHWH salva i giusti/innocenti e non li travolge indiscriminatamente assieme ai malvagi. La veritร  va ristabilita, la gravissima colpa dellโ€™inospitalitร  e della violenza sessuale va punita e non passata ingiustamente sotto silenzio. Il buon rapporto con YHWH non puรฒ essere ristabilito passando sopra la colpa commessa. Il male va riconosciuto dal colpevole e distrutto.

Non si menziona alcun ravvedimento di Sodoma. I malvagi vengono travolti insieme al loro male. Verrร  il tempo in cui si distinguerร  il peccato dal peccatore. Ora รจ il momento di far vedere lโ€™enormitร  della colpa commessa, che non puรฒ restare impunita prima del ristabilimento del rapporto di alleanza con YHWH.

Teologia narrativa
La pericope di Gen 18,20-32 รจ un brano di teologia narrativa eziologica, non di teologia speculativa. A partire dalla constatazione di un evento/nome/situazione โ€“ in questo caso il panorama lunare offerto dalla landa spettrale in cui si trovano Sodoma e Gomorra โ€“, lโ€™autore rielabora un antico racconto a sua disposizione che tentava di spiegare la causa (gr. aitia) di questo stato, individuandola nella punizione inflitta da YHWH al grave peccato delle due cittร .

Raggiuta la โ€œveritร โ€ del racconto, bisognerร  risalire alla veritร  del referente extradiegetico, il personaggio esterno al racconto a cui esso si riferisce. In questo caso, YHWH. La veritร  su questo personaggio si raggiungerร  elaborando la metafora del racconto e rapportandola allโ€™insieme dei dati disponibili su YHWH, ricavabili dallโ€™insieme del libro della Genesi, dei cinque libri del Pentateuco e dellโ€™AT nel suo insieme.

La โ€œveritร โ€ del personaggio principale del racconto metaforico non combacia immediatamente con la veritร  del protagonista extradiegetico. รˆ evidente che YHWH/Il Padre non รจ un mercante mediorientale da blandire tirando sul prezzo e da ammansire nella sua tirchieria/cattiveria, una persona che va distolta da una volontร  punitiva per inclinarla ad una compassionevole, tentando di piegare la sua volontร  a quella dei โ€œclientiโ€.

Intercessione
Abramo intercede. Prega intercedendo, allargando il suo cuore a farsi carico della situazione del peccatore, del malvagio, pregando e agendo a suo favore. Presenta a YHWH la situazione delle persone, striando il proprio cuore con una solidarietร  โ€œredentriceโ€ e non certo con una complicitร  peccatrice.

YHWH non uccide alcun innocente e va ben sotto lโ€™ultimo prezzo lanciato da Abramo (quattro innocenti, neppure dieciโ€ฆ). Non ha trovato in Sodoma neppure dieci innocenti. YHWH non รจ ingiusto, non รจ nรฉ arbitrario nรฉ dispotico. Il male va annientato e la veritร  delle cose e dei valori in campo va ristabilita, in vista della ricomposizione di un rapporto di alleanza (โ€œgiustiziaโ€) che avvenga sotto il segno della veritร  e non nella mera โ€œcoperturaโ€ della colpa, che falsifica la situazione e le coscienze, ammorba lโ€™aria e avvelenando i pozzi.

Grande e onorevole รจ invece lโ€™intercessione del giusto Abramo verso persone ingiuste. Unโ€™intercessione da ammirare e da prolungare da parte del lettore, che avrร  intercettato il punto focale del racconto.

Verrร  il tempo in cui YHWH/Il Padre farร  dei passi ulteriori nella sua โ€œcompassione/แธฅemlฤhโ€ (Gen 19,16).

Sarร  il tempo del Figlio, lโ€™Innocente e Senza-peccato, cha โ€œdiventerร  peccatoโ€ prendendo su di sรฉ il peccato degli uomini (cf. 2Cor 5,21), la situazione gelida della lontananza da Dio (โ€œmaledizioneโ€, cf. Gal 3,13).

Con Gesรน, il grande Intercessore misericordioso e degno di fede (cf. Eb 2,17), andrร  tutto bene.

Nessuno si farร  male.

Padre nostro
La prima tranche della catechesi dellโ€™evangelista Luca sulla preghiera (Lc 11,1-13) โ€“ da completare con quella presente in Lc 18,1-14 โ€“ รจ contestualizzata in unโ€™atmosfera di preghiera nella quale Gesรน รจ immerso. Riemerso dal colloquio col Padre, egli รจ sollecitato dai discepoli a condividere la sua esperienza, insegnando anche a loro come rapportarsi al Padre con una preghiera corretta. Anchโ€™essi sentono il bisogno di allineare il cuore e la volontร  a quelli del Padre, come hanno visto e percepito nella preghiera e nellโ€™azione di Gesรน.

La preghiera del Padre nostro che Gesรน insegna ai suoi appare nel Vangelo di Luca come una condivisione di esperienza piรน che un insegnamento didattico ben strutturato. Il Padre nostro si presenta, nella forma scarna e probabilmente originale di Luca, come uno schema di preghiera, piรน che come una formula in sรฉ completa.

Si tratta di riconoscersi persone non onnipotenti ma figli bisognosi. Bisognosi di paternitร  che viene dallโ€™alto, dal di fuori di una paternitร  puramente umana. Una paternitร  celeste che si espande su tutti personalmente ma considerati allโ€™interno di una comunitร  di persone che vogliono crescere e camminare insieme come popolo dei figli di Dio. La preghiera appare nel Padre nostro soprattutto come preghiera di richiesta. Non รจ lโ€™unico stile di preghiera presente nei testi dellโ€™AT.

Al Padre celeste si chiede che compia anzitutto in prima persona ciรฒ che piรน gli sta a cuore. Che compia i suoi interessi. Allora allโ€™uomo andrร  tutto bene.

Al Padre celeste si chiede, con alcuni passivi divini, che sia lui stesso a mostrare lโ€™alteritร  della sua persona, la sua santitร , rispetto al mondo degli uomini. La dimostri riportando a casa il popolo umiliato nellโ€™esilio, facendolo tornare dalla terra straniera e dalla profanazione del suo Nome Santo alla patria del suo cuore di padre e di pastore (cf. Ez 20,41; 24).

Sia lui stesso a far venire nel mondo il suo regno di vita e di amore, di liberazione dellโ€™uomo dal male che egli stesso si procura con le sue scelte errate, con le quali ha giร  ferito il mondo โ€œoriginaleโ€, allontanandolo dal paradiso/Padre celeste. Che il Padre compia lui stesso la sua volontร , ciรฒ che piรน gli sta a cuore. Questo รจ ciรฒ che piรน importa al credente che si pone in preghiera. Se si realizza questa, allโ€™uomo andrร  bene nei suoi giorni sotto il sole. Saranno sensati e pieni di fiducia, anche se dovessero comprendere giorni di tenebre, sofferenze di mali non paradisiaci.

Pane e perdono
Gli uomini sono figli di Dio. Lui sta in cielo, lโ€™uomo sta sulla terra, diranno i rabbini. Gli uomini hanno bisogno che il Padre doni loro gli elementi fondamentali della vita, dai quali nascerร  il pane dellโ€™uomo, ottenuto col sudore della fronte. Lโ€™uomo non ha bisogno di sovrabbondanza, ha bisogno di provvidenza. Non lโ€™accumulo, ma la custodia amorosa, quotidiana dei passi.

Non basta perรฒ il pane, occorre il senso del mangiare, la direzione del camminare. Un cuore โ€œin debitoโ€ con Dio e con i fratelli, โ€œpeccatoreโ€, un cuore che ha fallito il bersaglio con una mira che volge mestamente verso il basso, non potrร  vedere lucidamente il fine dei giorni, la luce del cammino. Ha bisogno di affidabilitร , grazia, di prevenienza dโ€™amore, di perdono che riscatta e non umilia, ma rimette in piedi nella fiducia rinnovata.

Lโ€™impegno รจ reciproco. Anche gli uomini si impegnano a offrire il perdono, prima e dopo averlo ottenuto dal Padre. Che lui perรฒ non li โ€œporti dentroโ€ la stanza blindata del tentazione suprema della perdita della fede, la tentazione di fare a meno di Dio, o di camminare addirittura contro di lui. Che la stanza della tortura, senza finestre e vie di uscita, non avvolga gli uomini con le sue spire mortali. Se le prove della vita e della fede verranno, e non si potranno e non si dovranno evitare, che il Padre non abbandoni perรฒ i suoi figli senza aiuto nella stanza della morte, ma li prenda per mano per fargliela attraversare, portando insieme il buio della fede (e del peccato).

Il fondo del barile: sfrontatezza impudente
Nel mondo del racconto parabolico accade, come accade nella vita contemplata da Gesรน nei villaggi della Galilea da cui prende spunto, che uno cerchi del pane per un ospite imprevisto. Le difficoltร  di un amico a fornirgli del pane nel bisogno, quando perรฒ รจ giร  mezzanotte e la famiglia รจ giร  tutta a letto avvolta nei tappeti, riunita nellโ€™unica stanza disponibile, stretti gli uni agli altri, al buio e con la porta sprangata, sono piรน comprensibili. Se venisse incontro alla richiesta dovrebbe alzarsi, scavalcare i dormienti col rischio di svegliarli, accendere una piccola lampada, cercare il pane avanzato e aprire senza far rumore la porta. Grida perciรฒ allโ€™amico di non procurargli โ€œfastidi/pene/molestie/kopousโ€ (cf. Lc 18,5: la vedova importuna procura fastidi continui al giudice iniquo che non lโ€™ascolta per farle giustizia). Non puรฒ risorgere dalla morte del sonno (anastas) per โ€œdonare/donaiโ€ (assoluto, senza oggetto!). Non puรฒ risorgere per donare!

Ma lโ€™amico non demorde e lโ€™altro alla fine cede. Probabilmente Gesรน lโ€™ha visto fare piรน di una volta fra i suoi vicini, o lโ€™ha sentito raccontare nelle veglie serali invernali; forse Giuseppe o lui stesso ha dovuto farlo qualche volta per degli amiciโ€ฆ Se lโ€™uomo si โ€œalzerร /anastasโ€ dalla morte del sonno, โ€œrisorgendo/risvegliandosi/ergertheisโ€ per donare il pane della vita e dellโ€™ospitalitร , forse non lo farร  solo perchรฉ lโ€™altro รจ un suo โ€œamico/philonโ€โ€ฆ

Va bene lโ€™amicizia. Ma fuori della porta sprangata, al buio freddo di mezzanotte, lโ€™amico ha dovuto raschiare il fondo del barile, dove รจ rimasta solo la โ€œsfrontatezza/impudenza/anaideiaโ€ (che non รจ esattamente lโ€™โ€œinvadenzaโ€ della traduzione CEI 2008). E lโ€™amico, giร  al caldo del letto con la famiglia, ha dovuto alzarsi/risorgere per evitare la vergogna di essere considerato un amico inaffidabile e un pessimo ospite. Il codice dellโ€™onore รจ quello fondamentale nella cultura mediorientale e mediterranea in genere (cf. gli studi dellโ€™antropologo culturale Bruce J. Malina).

Sfrontatezza amicale e amicale fuga dalla vergogna alla fine si incontrano. La contrattazione trova alla fine un punto di incontro: una duplice risurrezione, che porta dono e vita.

Chiedete e otterrete
Gesรน fornisce lโ€™applicazione della parabola, in sintonia con la linea argomentativa del racconto (altre volte lโ€™applicazione gesuana-ecclesiale approfondisce solo un ramo laterale della parabola). Egli comanda ai suoi discepoli di chiedere, di bussare, di cercare presso il cuore del Padre, evidentemente. E dal Padre celeste verranno esaudite le richieste (passivum divinum), aperte le porte dellโ€™accoglienza, fatti ritrovare i beni divini necessari alla vita.

Gesรน segue la logica discorsiva basata su un ragionamento a pari (sottint.ย ratione: ยซper una ragione simileยป). Nella logica, questo si dice di un ragionamento che consiste nel concludere da un caso dato a un caso simile; si contrappone adย a contrario. Se nella vita reale fra gli uomini accade il miracolo dellโ€™accoglienza di una richiesta impudente e sfacciata perchรฉ un filo di amicizia lega fra loro le persone, questo accade in modo simile, analogicamente, fra il Padre celeste e i suoi figli che hanno bisogno (v. 8). Gesรน usa un ragionamento a pari x.

Ma nel mondo di Dio Padre, in rapporto ai suoi figli, normalmente Gesรน ragiona secondo una logica a minore ad maius (oppure Qal wahomer in ebraico). Giร  nel mondo degli uomini normalmente cattivi anche un padre malvagio non dร  una serpe al figlio che gli chiede un pane, solo perchรฉ quello gli assomiglia, mettendolo in pericolo e frustrando la sua richiesta che nasce dal bisogno, irridendola e negandola in radice. La stessa cosa succede nel caso di un figlio affamato che chiede al padre un uovo sodo da mangiare. Anche il padre piรน malvagio di questo mondo โ€“ non mettiamo perรฒ limiti a questo, si sono viste cose orribili ai nostri giorniโ€ฆ โ€“ non gli darร  uno scorpione, che raggomitolato su di sรฉ gli assomiglia molto.

Celeste, univocamente buono
Se dunque voi (Gesรน non aggiunge โ€œpadriโ€), che siete cattivi โ€“ constata e conclude Gesรน โ€“, individuate coscientemente (โ€œsapete/oidateโ€) โ€œle cose buone da donare/domata agatha didonaiโ€ ai vostri figli, โ€œquanto piรน/posลi mallonโ€ โ€“ Gesรน ragiona questa volta con una logica a minore ad maius โ€“ Colui che รจ il Padre dal cielo ยซdarร  (lo) Spirito Santo a quanti lo chiedonoยป.

A differenza degli uomini (padri) umani cattivi, il Padre celeste รจ univocamente buono (cf. la sottolineatura che di questo assunto compie in modo benemerito F. Manzi nelle sue riflessioni). A differenza dei padri umani che sanno dare cose buone ai figli, costringendosi a vincere la loro connaturata cattiveria, la reputazione del Padre celeste come padre รจ affidabile. A lui รจ connaturale donare il dono buono per eccellenza, lo Spirito Santo. Il Padre non deve vincere alcuna resistenza malvagia che alberghi nel suo seno. Nessuna volontร  punitiva, nessuna ansia vendicativa o giustiziera. Il dono costituito dallo Spirito Santo raccoglie in sรฉ ogni bene (cf. Gal 5,22s) e viene incontro a un livello altissimo, insperato, alle richieste degli uomini, figli di Dio. In lui il Padre dice tutto e dona tutto.

In Abramo la preghiera prende il volto della richiesta e dellโ€™intercessione.

Nella Bibbia, soprattutto nel libro dei Salmi, la preghiera ha anche il volto del ringraziamento, della supplica (individuale e collettiva) e della lode.

Gesรน comunica la sua esperienza di preghiera di richiesta al Padre univocamente buono del cielo.

Per Gesรน รจ importante soprattutto rafforzare lโ€™immagine del Padre buono, provvidente di ogni bene nei confronti dei suoi figli, anche quando questi sbagliano.

Quando cโ€™รจ completa fiducia nel Padre buono celeste, affidabile e a paternitร  a tutta prova, tutto andrร  bene per gli uomini.

Le porte saranno dischiuse da una mano forte e provvidente.

Il cuore puรฒ aprirsi. Troverร  un cuore paterno e ricco di misericordia.

Un cuore celeste.

Commento a cura di padre Roberto Mela scj
Fonte del commento: Settimana News

Letture della
XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Non sia adiri il mio Signore, se parlo.

Dal libro della Gรจnesi
Gen 18, 20-32

In quei giorni, disse il Signore: ยซIl grido di Sรฒdoma e Gomorra รจ troppo grande e il loro peccato รจ molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui รจ giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!ยป.
Quegli uomini partirono di lร  e andarono verso Sรฒdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore.
Abramo gli si avvicinรฒ e gli disse: ยซDavvero sterminerai il giusto con lโ€™empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella cittร : davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con lโ€™empio, cosรฌ che il giusto sia trattato come lโ€™empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherร  la giustizia?ยป. Rispose il Signore: ยซSe a Sรฒdoma troverรฒ cinquanta giusti nellโ€™ambito della cittร , per riguardo a loro perdonerรฒ a tutto quel luogoยป.
Abramo riprese e disse: ยซVedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la cittร ?ยป. Rispose: ยซNon la distruggerรฒ, se ve ne troverรฒ quarantacinqueยป.
Abramo riprese ancora a parlargli e disse: ยซForse lร  se ne troveranno quarantaยป. Rispose: ยซNon lo farรฒ, per riguardo a quei quarantaยป. Riprese: ยซNon si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse lร  se ne troveranno trentaยป. Rispose: ยซNon lo farรฒ, se ve ne troverรฒ trentaยป. Riprese: ยซVedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse lร  se ne troveranno ventiยป. Rispose: ยซNon la distruggerรฒ per riguardo a quei ventiยป. Riprese: ยซNon si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse lร  se ne troveranno dieciยป. Rispose: ยซNon la distruggerรฒ per riguardo a quei dieciยป.
Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 137 (138)
R. Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dรจi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo. R.
ย 
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltร :
hai reso la tua promessa piรน grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza. R.
ย 
Perchรฉ eccelso รจ il Signore, ma guarda verso lโ€™umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita;
contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano. R.
ย 
La tua destra mi salva.
Il Signore farร  tutto per me.
Signore, il tuo amore รจ per sempre:
non abbandonare lโ€™opera delle tue mani. R.

Seconda Lettura

Con lui Dio ha dato vita anche a voi, perdonando tutte le colpe.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossรฉsi
Col 2,12-14


Fratelli, con Cristo sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.
ย 
Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce.

Parola di Dio

Vangelo

Chiedete e vi sarร  dato.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11, 1-13

Gesรน si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: ยซSignore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoliยป. Ed egli disse loro: ยซQuando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”ยป.
ย 
Poi disse loro: ยซSe uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: โ€œAmico, prestami tre pani, perchรฉ รจ giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgliโ€; e se quello dallโ€™interno gli risponde: โ€œNon mโ€™importunare, la porta รจ giร  chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i paniโ€, vi dico che, anche se non si alzerร  a darglieli perchรฉ รจ suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerร  a dargliene quanti gliene occorrono.
ย 
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarร  dato, cercate e troverete, bussate e vi sarร  aperto. Perchรฉ chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarร  aperto.
ย 
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darร  una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darร  uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto piรน il Padre vostro del cielo darร  lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!ยป.

Parola di Dio

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