Il commento alle letture del 21 Marzo 2019 a cura diย Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dellโArcidiocesi di CatanzaroโSquillace (CZ).
Ogni giorno si dava a lauti banchetti
Ger 17,5-10; Sal 1; Lc 16,19-31
Tutti sappiamo che la Parola del Signore รจ la sola via che conduce alla vita eterna. Tutti conosciamo le regole del giudizio di Dio che sarร fondato sulle nostre opere, sia in bene che in male. Perchรฉ allora non facciamo il bene ed evitiamo il male? Il motivo della nostra chiusura nel male ce lo offre San Paolo nella Lettera ai Romani.
Sappiamo infatti che la Legge รจ spirituale, mentre io sono carnale, venduto come schiavo del peccato. Non riesco a capire ciรฒ che faccio: infatti io faccio non quello che voglio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, riconosco che la Legge รจ buona; quindi non sono piรน io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cioรจ nella mia carne, non abita il bene: in me cโรจ il desiderio del bene, ma non la capacitร di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono piรน io a farlo, ma il peccato che abita in me. Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male รจ accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo unโaltra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che รจ nelle mie membra. Me infelice! Chi mi libererร da questo corpo di morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesรน Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mia ragione, servo la legge di Dio, con la mia carne invece la legge del peccato.
Ora, dunque, non cโรจ nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesรน. Perchรฉ la legge dello Spirito, che dร vita in Cristo Gesรน, ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti ciรฒ che era impossibile alla Legge, resa impotente a causa della carne, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perchรฉ la giustizia della Legge fosse compiuta in noi, che camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito. Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciรฒ che รจ carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciรฒ che รจ spirituale. Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. Ciรฒ a cui tende la carne รจ contrario a Dio, perchรฉ non si sottomette alla legge di Dio, e neanche lo potrebbe. Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio (Rm 7,14-8,8).
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Essendo la natura dellโuomo schiava del peccato, essa deve cambiare chi la governa, deve lasciare il peccato e farsi governare dallo Spirito Santo. La Legge manifesta la via della vita. Da sola รจ incapace di condurre alla vita. Necessariamente si ha bisogno della grazia, dello Spirito di Cristo, della sua veritร , che trasforma la nostra natura.
Cโera un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morรฌ e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morรฌ anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzรฒ gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: โPadre Abramo, abbi pietร di me e manda Lazzaro a intingere nellโacqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perchรฉ soffro terribilmente in questa fiammaโ. Ma Abramo rispose: โFiglio, ricรฒrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui รจ consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di piรน, tra noi e voi รจ stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, nรฉ di lรฌ possono giungere fino a noiโ. E quello replicรฒ: โAllora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perchรฉ ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perchรฉ non vengano anchโessi in questo luogo di tormentoโ. Ma Abramo rispose: โHanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loroโ. E lui replicรฒ: โNo, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrร da loro, si convertirannoโ. Abramo rispose: โSe non ascoltano Mosรจ e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai mortiโยป.
Nella parabola del ricco cattivo, Gesรน rivela dove conduce il nostro egoismo di peccato: alla morte eterna. La rivelazione della perdizione deve far nascere nel cuore il desiderio della vita. Gli Apostoli di Cristo Signore devono manifestare la Legge, creare il desiderio, invitare ad accogliere Cristo, il Datore della vita eterna e dello Spirito Santo. Se Cristo Gesรน non รจ accolto dal cuore, si rimane nella natura di peccato.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che i cristiani manifestino la potenza e dello Spirito.
