don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 22 dicembre 2018

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SOLO L’UMILIAZIONE, COME LA MANGIATOIA DI BETLEMME, PUO’ ACCOGLIERE GESU’, L’OPERA PIU’ BELLA DI DIO CHE VUOL FARSI CARNE IN NOI

Natale รจ umiltร . Eโ€™ una Donna umile ebbra di gioia. Maria, immacolata sin dalla concezione, priva del veleno che ci distrugge la vita, la superbia che tiene Dio fuori dalla porta. Lโ€™inganno che ci fa credere d’essere quel che non siamo, e dilapidare tutte le nostre energie per diventare quello che non saremo mai. Immaginare futuri impossibili, cambi di marcia, le ore cucite sui sogni bambini che rincorrono professioni e mestieri da fare quando si diventerร  grandi.ย Grandi, sempre piรน grandi, in amore, al lavoro, nello sport, ovunque e sempre. Anche quando non riusciamo, e il volto s’appesantisce di pensieri depressi, nell’acre malessere di chi non riesce a smaltire la sbornia dei sogni infranti, degli ideali spezzati, dei progetti falliti.ย Per questo Maria e Giuseppeย per consegnare Gesรน al mondoย non hanno trovato se non una misera stalla. Meglio cosรฌ, a Lui non si addice nessuna delle nostre torri di Babele lanciate in improbabili scalate alla divinitร . Lui รจ la Veritร , e cerca il vero. Cerca Maria, lo scrigno della Veritร . Dio โ€œha guardatoโ€ alla sua โ€œumiliazioneโ€, la semplice veritร  di una fanciulla vergine nella carne perchรฉ vergine nello spirito, nella mente e nel cuore.ย Maria, donna vera, la creatura pura che non teme e non ricusa d’esser creatura. Maria, autentica perchรฉ semplice nella quotidianitร  d’una vita sciolta nella volontร  del Creatore. Maria, e null’altro, perchรฉ questa รจ la verginitร  alla quale tutti siamo chiamati. Maria, una fanciulla di Nazaret, e niente di diverso desiderato.ย In Lei รจ svelata lโ€™immagine di ciascuno di noi cosรฌ come dipinto nella mente di Dio, prima d’ogni inalazione mortifera di superbia originale. Le sue viscere materne sono la grotta povera, spoglia, semplice e umile che si addice – l’unica – al Dio che si fa uomo. La sua umiliazione accoglie oggi ogni frammento divino che รจ in noi: il cuore, la mente, il corpo che ci sono donati per servire e che giacciono schiavi del tiranno che ci ha insegnato l’orgoglio con le parole della menzogna.ย Maria รจ l’eletta che ha riassunto in sรฉ ogni creatura perduta, immacolata per i macchiati, umile per i superbi, vera per i falsi. Guardando la sua umiliazione, gli occhi misericordiosi del Padre hanno fissato in Lei il suo primo progetto, un Figlio, una Figlia, e l’abbandono totale tra le braccia dell’amore. Dio ha guardato all’umiliazione di Maria come ha guardato il popolo gemente sotto il giogo del Faraone, come oggi fissa le sofferenze e le angosce di tutti noi scappati dall’ovile della veritร .ย 

Sulla soglia di questo Natale, Maria ci insegna a gridare, ad aspettare, ad accogliere; specchiandoci in Lei scopriamo il vuoto che ci pervade, mentre ci aiuta a non averne paura, ad accettare quello che siamo, a lasciare ogni sogno e ogni desiderio alla volontร  di Dio per noi, per schiuderci alla Grazia e allo stupore di fronte alle meraviglie della misericordia di Dio preparate per ciascuno di noi.ย Coraggio, di certo siamo lontanissimi da Maria, ma non temiamo!ย Coraggio allora, Maria ci accoglie ancora, nella Chiesa della quale รจ immagine. In essa possiamo essere illuminati e vedere nei fatti e nelle persone che ci umiliano, anche negli errori e nei peccati l’umiliazione di Maria che, per il peccato originale abbiamo rifiutato. Solo nella comunitร  cristiana incontriamo lo stesso sguardo di Dio che ha fissato la piccolezza di Maria: Lei l’aveva accolta naturalmente, essendo senza peccato; noi la possiamo accettare solo attraverso la debolezza e i peccati che ce la svelano.ย Ma sempre insieme a Maria, alla Chiesa nostra Madre, altrimenti l’umiliazione diventerebbe l’occasione per commettere altri peccati. Perchรฉ Maria, la nostra concreta comunitร  cristiana, ci coccola con la misericordia, l’unica lente con cui si puรฒ scoprire la veritร  senza sentirsi falliti e condannati. Anche “in noi”, infatti, “Dio ha compiuto, sta compiendo e compirร  cose grandi”, proprio nella routine della semplice vita di ogni giorno, quella da cui tutti credono di dover fuggire per poter essere felici. Piรน piccoli ci scopriremo, piรน grandi contempleremo le meraviglie del suo amore.ย Anche oggi Maria ci accoglie perchรฉ il suo grembo, dove impariamo ad ascoltare la Parola di Dio e non indurire il cuore come fece Lei, รจ il luogo benedetto dove, nutrendoci dei sacramenti e contemplando l’opera di Dio nelle tante Elisabetta – i fratelli – che Dio ha messo al nostro fianco, si gesta il Magnificat, il canto di lode che professa la fede adulta. La fede infatti, non รจ cosa di un giorno. Neanche del giorno Natale. L’annuncio dell’angelo che ascoltiamo nella predicazione, come quello che hanno ascoltato i pastori nella notte, mette in cammino, sempre. Va accolto e curato perchรฉ cresca nelle liturgie nella preghiera e nell’esperienza reale della comunione soprannaturale con i fratelli.ย Maria ci accompagna in questo cammino sul quale impariamo a vivere nell’umiltร , accogliendo come Lei l’opera di Dio nella nostra storia: proprio i fatti e le persone che sembrano frustrare progetti e desideri, sono i segni dell’amore geloso del Signore che โ€œdisperde i pensieri superbiโ€ annidati nei nostri cuori, quelli che guardano con mormorazione la storia e con diffidenza il fratello. Lui ci fa semplici โ€œsvuotando le nostre mani” piene di false ricchezze, che sono anche gli affetti morbosi che ci seccano la vita. E ci fa liberi nella veritร , โ€œrovesciandoci dai troniโ€ del potere, dell’arroganza con cui vorremmo condurre la vita e dominare gli altri appropriandocene: al lavoro, a scuola, anche in famiglia dove non siamo capaci di fare mai un passo indietro, i nostri peccati sono lรฌ a testimoniarci che sul trono รจ seduto Cristo, e non noi.ย Alla sua Croce, infatti, ci conduce la sapienza della Chiesa; ai suoi piedi ci attende Maria per adottarci di nuovo, ogni giorno; per abbracciarci come abbracciรฒ Elisabetta, e cosรฌ unirci alla sua lode, il “magnificat” che annuncia l’esistenza e l’amore di Dio in mezzo al mondo che non ha posto per Lui e lo bestemmia, l’esultanza crocifissa dei cristiani offerta a tutti come una tavola di salvezza nel mare in tempesta delle disillusioni e dei peccati.

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Lc 1, 46-55
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, Maria disse:
ยซL’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perchรฉ ha guardato l’umiltร  della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo รจ il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempreยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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