don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2018

Ciò che non è stato possibile davanti all’angelo Gabriele, diventa possibile davanti alla cugina Elisabetta. È il miracolo dell’amicizia, del volersi bene. Infatti solo chi ti vuole bene ti mette nelle condizioni di trovare le parole giuste per dire quello che ti porti dentro.

E Maria dopo quello che le è successo non trova le parole per raccontare la propria gioia, la propria vertigine, la propria fiducia. A casa di Elisabetta questo diventa possibile, e così quelle mura ascolteranno parole antiche, di cui già nell’Antico Testamento troviamo traccia, e parole nuove, perché nella vicenda di Maria l’antico e il nuovo si fondono.

Ogni versetto di quello che noi conosciamo come Magnificat, è la versione cantata dell’avventura della storia della salvezza. Non c’è bisogno di spartito per sentire quanta musica c’è in queste parole.

È la musica di chi sente che “Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che erano superbi nei pensieri del loro cuore; ha detronizzato i potenti, e ha innalzato gli umili; ha colmato di beni gli affamati, e ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia”.

È la musica di chi sente che nel grembo si porta qualcuno che sta cambiando la musica del mondo. Gesù è il nome di questo cambiamento. È il nome proprio di questa misericordia che sbaraglia le logiche del mondo. Egli è l’inizio di una storia che non avrà più come protagonisti i grandi, ma gli scartati.

La storia degli ultimi che agli occhi di Dio sono i prediletti. E Maria, la più umile di tutti, è colei che rende possibile l’avvento di questo cambiamento. Il cambiamento, anzi, inizia in Lei e con Lei. Tutto ciò che la storia vedrà cambiato, si trova in questo momento nel grembo di Maria.

Questo cambiamento non è una nuova filosofia, una idea geniale, un nuovo modo di comportarsi, ma questo cambiamento è un fatto, è qualcuno, il Verbo che si è fatto carne e che tra qualche giorno verrà alla luce in un impensabile posto di periferia della Giudea.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 1, 46-55
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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