Suonano paradossali e persino ironiche le parole dellโangelo a Maria, se pensiamo a quale tipo di grandezza andrร incontro il bambino annunciato: la grandezza della croce. Una grandezza che fa a pugni anche con la scena minimale dellโincontro tra Maria e lโangelo stesso: in un villaggio, dentro una casupola, con una ragazzina.
Il contesto e le persone scelte da Dio ci rivelano giร chi sia questo Dio: il Dio dei piccoli, degli insignificanti. Il Dio delle piccole cose. ร questo Dio dei piccoli che si fa piccolo. Decide di entrare nella storia umana dalla porta di servizio, dalla porta dei servi. Entra in una vicenda familiare e se ne fa carico.
E la giovane Maria diventa il segno e il simbolo di questo Dio che si china sulla nostra umanitร stanca e vulnerabile e la feconda. In Maria รจ fecondata tutta la storia umana, la storia dei piccoli. In lei ogni piccolo puรฒ specchiarsi e aspirare a far nascere Dio nella sua vita. Basta un semplice, piccolo gesto. Dire il proprio โsรฌโ.
Michele Papaluca SJ
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
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Rifletto sulle domande
- Quale Dio attendo? Un Dio che fa meraviglie nei piccoli? O il Dio delle gesta eclatanti?
- Quale โsรฌโ sono invitato a dare a Dio? E quale ai fratelli/sorelle?
- Sento le chiamate di Dio come un invito alla libertร o come unโoppressione?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciรฒ che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.
[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualitร ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.[/box]
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondoย Luca
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una cittร della Galilea, chiamata Nร zaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: ยซRallรฉgrati, piena di grazia: il Signore รจ con teยป.
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: ยซNon temere, Maria, perchรฉ hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesรน. Sarร grande e verrร chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darร il trono di Davide suo padre e regnerร per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrร fineยป.
Allora Maria disse all’angelo: ยซCome avverrร questo, poichรฉ non conosco uomo?ยป. Le rispose l’angelo: ยซLo Spirito Santo scenderร su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirร con la sua ombra. Perciรฒ colui che nascerร sarร santo e sarร chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo รจ il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla รจ impossibile a Dioยป.
Allora Maria disse: ยซEcco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parolaยป. E l’angelo si allontanรฒ da lei.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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