Il Vangelo del giorno, 26 Novembre 2018 – Lc 21, 1-4

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Il commento al Vengelo del
26 Novembre 2018 su Lc 21, 1-4

Trentatreesima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B

  • Colore liturgico: VERDE
  • Periodo: Lunedรฌ
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore
  • Letture del giorno: Ap 14, 1-5; Sal 23; Lc 21, 1-4
  • Calendario Liturgico di Novembre

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 21, 1-4
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, Gesรน, alzร ti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: ยซIn veritร  vi dico: questa vedova, cosรฌ povera, ha gettato piรน di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivereยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Fonte: LaSacraBibbia.net

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Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Silvestro – nuovo Elia.

(Formulario e letture proprie della Solennitร  di San Silvestro Abate – vedi sezione “santi”)

La parola di Dio, perchรฉ giร  accolta e vissuta nella perfezione, รจ la migliore testimone dei santi. Ne descrive nel modo piรน semplice ed efficace le virtรน e il cammino che li ha condotto alla santitร  eroica. Ecco perchรฉ nella liturgia della solennitร  del nostro Padre e Fondatore San Silvestro Abate leggiamo dal Libro dei Re la vicenda del profeta Elia; egli s’immerge nella profonda solitudine del deserto: un percorso arduo come quello della vita.

Noi non possiamo non ricordare la prima vocazione di Silvestro, eremita solitario: il suo deserto รจ in una grotta tra le aspre e impervie montagne marchigiane, nella gola della Rossa. Il profeta Elia sperimenta nel suo incedere l’estrema umana debolezza e la spossatezza del lungo tragitto del deserto, un tragitto โ€œtroppo lungoโ€, incerto e faticoso. Viene dal cielo il prodigioso cibo che dร  una energia straordinaria per quaranta giorni e quaranta notti che consente al profeta di raggiungere la meta.

Il cibo divino di Silvestro รจ la santissima eucaristia. Egli la brama e desidera con ardore per tutta la sua vita, ma in modo speciale quando ha la sensazione che รจ ormai prossimo l’approdo all’eternitร  della sua vita terrena. Gli viene porta l’ostia consacrata dalla Madre celeste. Cosรฌ in questo singolare prodigio viene evidenziata la via privilegiata che l’ha condotto alla santitร  e nel contempo l’arricchimento di una nuova spiritualitร  apportata in seno al glorioso Ordine di San Benedetto, quella appunto eucaristica e mariana.

Per questo nella seconda lettura San Paolo ci ricorda la sua personale esperienza: โ€œSono stato crocifisso con Cristo e non sono piรน io che vivo, ma Cristo vive in meโ€. รˆ la perfezione della Comunione totale con Cristo, comunione sacramentale e vitale. รˆ l’abbandono a Lui nella piรน profonda umiltร  e nella totale e incondizionata fiducia.

Nel Vangelo ci vengono ricordati i frutti che derivano dalla fedele sequela di Cristo sia nell’ordine soprannaturale e futuro che nell’ordine naturale: โ€œIn veritร  vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarร  seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribรน di Israele.

Chiunque avrร  lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverร  cento volte tanto e avrร  in ereditร  la vita eternaโ€. รˆ il premio dei santi, il premio finale della eroica fedeltร .

In questo giorno molto speciale per noi monaci benedettini silvestrini vogliamo assicurare un particolare ricordo nella nostra preghiera per tutti i nostri amici della Liturgia e chiediamo che tutti voi vogliate elevare una preghiera per noi affinchรฉ la nostra fedeltร  al carisma del Fondatore si rafforzi oggi e per sempre. Grazie!

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